Pioli, specialista negli scontri diretti, un anno fa violò Bergamo con le ripartenze di Theo. La Dea insegue una vittoria di prestigio per lanciare un nuovo ciclo
Ieri Stefano Pioli: “È uno scontro diretto”. Ieri Gian Piero Gasperini: “Non è uno scontro diretto”. Hanno ragione entrambi. Non è uno scontro diretto se parliamo di ambizioni, perché il Milan campione punta allo scudetto, mentre l’Atalanta, arrivata 8ª a 27 punti dai rossoneri, mira altri bersagli. Ma lo è perché la Dea, reduce da tre partecipazioni in Champions League e da tre terzi posti consecutivi in Serie A, ha conservato lo status di grande. Noi stiamo con Pioli: Atalanta-Milan di stasera al Gewiss Stadium è uno scontro diretto, il primo di questo campionato che accende i razzi per il decollo. Alla prossima ci sarà Juve-Roma, alla quinta il derby milanese e via… Vero che Inter e Fiorentina, al debutto, hanno vinto all’ultimo respiro, potevano starci due pareggi. Ma, alla fine, non ci sono stati…