Un Lecce in balìa delle onde alla ricerca del “destino” perduto.

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di Danilo Sandalo

Non si placano le polemiche intorno alla squadra giallorossa, reduce dall’ ennesima sconfitta stagionale a “San Siro” contro il Milan campione d’ Italia.

Un risultato che non dovrebbe scandalizzare più di tanto in quanto arrivato contro una delle squadre più blasonate del nostro campionato e, perchè no, dell’ intero pianeta, eppure anche questa volta qualcuno non si è fatto sfuggire l’ occasione di puntualizzare sull’ attuale situazione in cui versa la squadra di mister Baroni.
La salvezza era ed è l’ obiettivo stagionale, ma per raggiungerla bisognerebbe mettere da parte ogni tipo di allusioni e personalismi atti ad individuare necessariamente responsabili e colpevoli, condizione alquanto nociva e deleteria allo stato attuale non solo per la squadra, ma per tutto l’ ambiente.

Semmai si potrebbe provare a capire le motivazioni di un calo psicofisico, da parte degli uomini più rappresentativi di questo Lecce, che al momento sono difficili da interpretare e motivare.
Probabilmente il periodo negativo troppo prolungato e qualche episodio a sfavore avrà fatto perdere consapevolezza e brillantezza a una squadra che a un certo punto della stagione stava sorprendendo in positivo.
Può succedere a una squadra giovane, così come può accadere a un adolescente, di avere un calo improvviso e di rischiare di perdere la fiducia in se stessi ma per ritrovare la retta via si ha bisogno di protezione soprattutto dalle intemperie esterne, invece a Lecce sembra accada il contrario, ossia che ognuno sembra pronto a cavalcare l’ onda accusatoria di un chicchessia qualunque che si sveglia la mattina e decide di parlare per concedersi una boccata d’ aria, senza tenere conto di quel che dice.

Questo atteggiamento è il peggiore avversario che la squadra possa affrontare, un fantasma che non mostra resa, che aleggia invisibile e spunta all’ improvviso per colpire.
Una partita che si rischia seriamente di perdere non solo nei risultati sportivi, ma nella dignità di ogni salentino che, ingenuamente, non perde occasione di puntare il dito sfruttando le circostanze che qualcuno, forse, crea ad hoc.

Venerdì contro l’ Udinese si dovrà fare assolutamente risultato per mantenere almeno inviolato il vantaggio attuale sull’ Hellas Verona, ma per farlo bisognerà essere uniti e dichiararlo apertamente, lasciando da parte polemiche e delusioni, ma soprattutto non prendendo in considerazione i soliti fautori del “io so tutto”, quelli che sanno parlare perchè hanno visto come vanno le cose o, peggio ancora, per sentito dire.
Pertanto è bene lasciarsi alle spalle le chiacchiere perchè c’è una salvezza da conquistare e una Serie A da preservare, ma soprattutto un territorio da salvaguardare perchè checchè se ne dica, come recita uno dei cori più famosi e calorosi della Curva Nord, “Noi siamo il Salento…la terra più bella che c’è”!