Sembrava tutto già deciso: Lecce già retrocesso, Roma con lo scudetto ormai cucito sul petto dopo aver recuperato otto punti alla Juve. E invece l’imprevisto era in agguato
Nell’immaginario collettivo degli italiani, perlomeno di quelli che hanno ormai i capelli grigi e la memoria ricca di aneddoti, esiste una sola Partita Impossibile: Roma-Lecce 2-3 del 20 aprile 1986. Ogni volta che il calendario propone un testa-coda, cioè un duello tra la prima e l’ultima della classifica, a chi si avventura in facili pronostici viene sempre ricordata quella sfida. Come un monito, certo, ma anche come la dimostrazione che nel calcio (e nella vita) non c’è nulla di scontato e, soprattutto, non ci sono risultati scritti prima che la partita venga disputata. Ciò significa che tutti, proprio tutti, hanno una possibilità: è il trionfo della democrazia.