Lecce “smarrito” a Cagliari: inutile il vantaggio di Pierotti, i sardi rifilano un poker ai salentini sancendone la disfatta

di Danilo Sandalo

Il Lecce torna con le ossa rotte dalla trasferta in terra sarda dopo il 4-1 subito dai ragazzi di Davide Nicola che, dopo lo svantaggio iniziale firmato da Santiago Pierotti al 42′ minuto del primo tempo, hanno dapprima pareggiato Gaetano al 60′ minuto per poi passare in vantaggio al 65′ minuto con Luperto e infine hanno addirittura dilagato con Zortea (80′ minuto) e Obert (83′ minuto) che fissano il poker definitivo dimostrando tutti i limiti della bizzarra prova dei giallorossi nel secondo tempo che “alla prima difficoltà” è crollata letteralmente così come affermato dallo stesso allenatore del Lecce nel dopo gara.
Evidente che tra i giallorossi il problema principale è senza dubbio mentale e la dimostrazione la si può ritrovare anche nell’ espulsione di Ante Rebic che ingenuamente è caduto nella “trappola” di Mina.
Tutto questo non giustifica assolutamente il comportamento dell’ attaccante croato, il quale con la sua esperienza dovrebbe dare alla squadra quell’ apporto e quella fiducia atti a superare momenti come questo che alla lunga divengono atteggiamenti, invece con il comportamento avuto durante l’ episodio dell’ espulsione forse si denota che alla squadra manca proprio quella forma di protezione che dovrebbe arrivare da certi giocatori, un pò come avveniva in passato.
A tutto questo andrebbe anche fatta una considerazione sui cambi fatti da Giampaolo a inizio secondo tempo, con l’ ingresso di Bonifazi, Ramadani e lo stesso Rebic, che probabilmente possono aver alterato l’ assetto tattico e mentale della squadra, al di là della prestazione dei singoli giocatori subentrati. Ipotesi.

Di sicuro c’è che il Lecce, al di là dei meriti del Cagliari autore comunque di un’ ottima ripresa, ha perso l’ occasione di poter agganciare il Torino in classifica a quota 23 punti e nello stesso tempo è stato superato proprio dai sardi e potrebbe esserlo anche dal Como, nel caso i lariani dovessero ottenere la vittoria questa sera contro l’ Udinese.
A tutto questo va aggiunto che domenica prossima al “Via del Mare” arriva l’ Inter di Simone Inzaghi lanciatissima alla rincorsa del Napoli di Antonio Conte attualmente primo in classifica.
Ora bisogna (nuovamente!) ritrovare serenità e lasciarsi alle spalle questa disfatta, ma anche cercare quell’ equilibrio di squadra, rappresentato principalmente dalle scelte tecnico tattiche, compresi i cambi, indispensabile per poter affrontare nel migliore dei modi gli avversari, senza ricadere sempre nei soliti errori e atteggiamenti (già visti e rivisti!) che hanno già penalizzato la squadra in momenti cruciali rappresentati da gare importanti come successo contro Roma e Como, giusto per fare degli esempi.
Lasciarsi andare, a gara in corso, a degli stravolgimenti così importanti comporta senza dubbio una gracile tenuta dell’ equilibrio di squadra che puntualmente si è manifestato sia nelle gare citate che in quella odierna, subendo delle batoste pesanti e a tratti umilianti.
Una condizione che si è rivelata (più volte) controproducente e a questo punto si potrebbe dire anche autolesionista oltre che suicida e che a conti fatti non risulta affatto nè utile nè benefica a nessuno, mister, squadra e tifosi.



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