Baroni non ha un centravanti simile all’argentino. Ma potrebbe adattare anche Tchaouna
Tre ipotesi (più una) per sostituire, senza rimpiangerlo, il Taty. Oggi la Lazio conoscerà il verdetto sull’infortunio occorso a Castellanos durante il match con il Napoli. Si spera sia il meno amaro possibile, ma dovrebbe trattarsi di uno stiramento all’adduttore sinistro, con tempi di recupero di almeno 20-30 giorni. Il rischio concreto è di perdere l’attaccante argentino fino alla prossima sosta di campionato. Se così fosse sarebbe una pessima notizia per Baroni, anche perché nelle prossime settimane la Lazio sarà attesa da quattro sfide decisive in campionato (Venezia, Milan e Bologna fuori casa, Udinese all’Olimpico) dai quarti di Coppa Italia con l’Inter a San Siro e dagli ottavi di Europa League.
Le soluzioni
—Un ciclo di sette partite che a meno di miracoli la Lazio dovrà affrontare senza il miglior marcatore (12 gol, 9 dei quali in campionato). Una vera e propria tegola, ma Baroni guarda avanti: “La voglia del coraggio, l’unica orchestra che non smette di suonare, c’mon guys!”, ha scritto ieri sui social per ribadire a se stesso e alla squadra l’obbligo di non crearsi alibi. Il tecnico preferisce concentrarsi sulle soluzioni da trovare per sostituire l’argentino. Ne ha a disposizione tre, che possono diventare quattro. Nessuno dei possibili sostituti può replicare il gioco di Castellanos, la squadra dovrà pertanto un po’ reinventarsi, ma non è detto che sia un male. Anzi, può consentire alla Lazio di variare un repertorio che, specie in Italia, gli avversari cominciano a conoscere bene.
Le più probabili
—Le prime due ipotesi sono le più ovvie e, in quanto tali, le più probabili. Castellanos può essere sostituito da Noslin (con Dia alle sue spalle) oppure con lo stesso Dia in versione prima punta (in questo caso dietro di lui ci sarebbe Pedro). Sono le soluzioni più probabili perché Noslin e Dia sono gli altri due centravanti presenti in organico. Rispetto al Taty sono più duttili e possono quindi essere impiegati anche da trequartisti oppure (il solo Noslin) da esterni. Con loro come terminali offensivi il gioco deve però cambiare, specie se la scelta dovesse cadere su Noslin. Che fa fatica a svolgere il lavoro di “boa”, tipico del Taty, per favorire l’inserimento dei compagni da dietro. Lui preferisce essere lanciato in profondità. Dia è un po’ una via di mezzo tra l’argentino e l’olandese. E pertanto, specie nelle partite più delicate, può rappresentare la soluzione ideale. Con Pedro dietro a interpretare e favorirne i movimenti.
Le più intriganti
—Il campione spagnolo, però, può essere anche lui la prima punta. Il fiuto del gol non gli manca. E la grande esperienza lo aiuterebbe a svolgere al meglio un ruolo che ha ricoperto poche volte in carriera, ma che è nelle sue corde. Da trequartista potrebbe essere schierato Dia (che a Baroni piace tantissimo in quelo ruolo per la sua capacità di legare i reparti e affondare al momento giusto), ma può essere utilizzato pure uno tra Noslin, Tchaouna e Dele-Bashiru. Quella di Pedro centravanti, anche se un po’ azzardata, potrebbe rivelarsi una mossa in grado di sparigliare gli avversari, che non avrebbero punti di riferimento con cui relazionarsi. Anche la quarta e ultima soluzione produrrebbe effetti simili. Perché consisterebbe nello schierare prima punta Tchaouna. In allenamento è un po’ che Baroni lo sta provando in quella posizione. E lo ha schierato così pure nei minuti finali del match con il Monza. L’idea è metterlo al centro dell’attacco per sbloccarlo, visto che sulla fascia continua a deludere. Per caratteristiche fisiche è quello che più di tutti può replicare le sponde tipiche di Castellanos. Difficile, però, che Baroni opti per questa ipotesi. Può tuttavia essere un’interessante alternativa da utilizzare a partita in corso.
gli altri
—Oggi pomeriggio previsti controlli per Elseid Hysaj. Per 31enne terzino albanese si valuterà come sta smaltendo la lesione di medio grado a carico del bicipite femorale della coscia sinistra, riportata nella gara contro il Cagliari (3 febbraio). I tempi di recupero dovrebbero prevedere ancora una ventina di giorni. Nelle prossime ore si riscontrerà pure quando Vecino e Patric potranno allenarsi con i compagni. Possibile che Patric rientri in gruppo già in vista della gara di sabato a Venezia. Per Vecino, invece, potrebbe servire un’altra settimana.
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