Domani a Madrid, poi c’è la Lazio. L’allenatore deve uscire dalla crisi dopo il ko di Como. Spalletti ha detto no ad Arabia e Turchia, Mancini si è defilato dalla corsa al Nottingham Forest
Al Santiago Bernabeu, Igor Tudor ha già giocato: maggio 2003, semifinale di andata Real-Juve, primo round di qualcosa di molto magico perché, alla fine, i bianconeri si presero la finale, poi, persa a Manchester. Quella sera, Igor si muoveva in mezzo al campo. Più di vent’anni dopo, Tudor si muoverà – domani sera – da solo, in panchina e con i suoi pensieri. Dentro all’avventura in bianconero dell’ex difensore di Spalato, la solitudine rischia di diventare una costante quando si materializza un pericolo o una difficoltà. Viaggiando all’indietro, domenica, poco dopo pranzo, il tecnico croato si è trovato con se stesso a raccontare del perché questa Juve continui a frenare: il prossimo…
