L’infanzia difficile, i viaggi e le notti sul sedile dell’auto, il derby di Belgrado a 16 anni, la solitudine, il boom in Germania e l’anonimato al Real. Storia di un bomber che fa gol se viene amato. E che mandava in panchina Joao Felix…
Luka Jovic ha visto il suo futuro nelle stelle e gli è piaciuto. Non tanto per passione – astrologia, oroscopo e quant’altro -, bensì per necessità, perché quando dormi sotto le stelle, in auto, con due cuscini sui sedili posteriori, fai fatica a chiudere gli occhi. E allora viaggi con la mente, rifletti. Jovic pensava al calcio, alla Champions, ai gol in rovesciata, alle doppiette in giro per l’Europa, magari al Real e alla Serie A, e alla fine ha realizzato parte dei suoi sogni.