San Severo-Manfredonia, un pareggio che vale la qualificazione per i sipontini

Giovedì 20 ottobre si è disputata la sfida di Coppa Italia Eccellenza San Severo-Manfredonia. Il risultato finale è stato di parità con il punteggio di 1-1, sufficiente per mandare i biancocelesti agli ottavi. 

Per i padroni di casa si espone la giovanissima punta sanseverese Domenico Cannarozzi, con evidenti tratti di timidezza e umiltà. Ci parla delle sfide di coppa contro i garganici e non solo:

”La difficoltà del mio ruolo è quella di dimostrare il proprio valore soprattutto attraverso il gol. Tuttavia, mi trovo abbastanza bene e mister Rufini sa impostare un gioco collettivo. Il Donia ha mostrato le unghie fin dal primo momento. maggiormente sulle fasce e ci hanno dato filo da torcere. Dal nostro canto, potevamo approfittare del poco palleggio tenuto per poi inserirci ed effettuare più tiri nello specchio della porta, però con la grande esperienza della loro fase difensiva non abbiamo avuto scampo. Nella gara d’andata eravamo più tesi e qualche errore di troppo c’è stato, però giovedì siamo riusciti a dimostrare i frutti del lavoro settimanale, anche con l’aiuto del calore dei nostri tifosi. È fondamentale il supporto dei “grandi” della squadra, nello spogliatoio siamo tutti uguali e credo potrò imparare tanto nell’ambiente giallorosso. Dalla Seconda Categoria sono passato in eccellenza e ho giocato in tutte le dispute, ovviamente mi riempie d’orgoglio questa fiducia da parte dell’allenatore nei miei confronti”.

Anche se si potrebbe sembrare ripetitivi, il fatto che l’intervistato sia così giovane porta il discorso su fattori come: l’ambiente familiare, la scuola e gli interessi quotidiani (ndr).

A tal proposito Domenico ci spiega: “La mia famiglia ha sempre appoggiato le mie scelte, anche perché ho sempre dimostrato totale adempimento nello studio e così mi sono diplomato in anticipo, mamma di certo è contenta (ride, ndr). Tra l’altro, dopo il suono dell’ultima campanella, non vedevo l’ora di andare ad allenarmi e quando tornavo studiavo più che potevo. Spero che anche mio fratello minore Francesco (13 anni), abbia la mia stessa “testa”, poiché ha deciso anche lui di iniziare questo percorso ed è un piccolo campione (ride, ndr). Vorrei che mi ascoltasse, ci tengo al fatto che cresca in maniera sana nello sport. A parte ciò, chi mi vuole bene sa quali sono gli obiettivi e non si offendono se non accetto un invito per una serata o una festa. Sia Kekko che mio padre mi seguono da sempre e sono i miei più grandi sostenitori”.

Si ricorda ancora che per la misura quindicinale adottata dalla società biancoceleste, le dichiarazioni fatte dai tesserati della stessa riprenderanno martedì, dopo la gara contro il Bisceglie. I tifosi del Donia non aspettano altro.

Michela Rinaldi

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