I coratini riescono a battere il Manfredonia, vincendo 2-0 al Fausto Coppi (stadio ubicato a Molfetta). Al 12′ Koné riesce a puntate l’avversario e con un tiro centrale spiazza Coletta. Al 95′, a pochissimi secondi dal triplice fischio, Santoro firma il raddoppio barese in contropiede, avendo ricevuto palla da Koné.
Per il Corato giovialmente si esprime il difensore centrale nocino (BA), Giuseppe Ripanto (2001): “La grande preparazione, sia mentale che fisica, è il segreto di questa vittoria. Credo che la terna arbitrale sì sia mostrata imparziale in effetti non ci sono stati i momenti di tensione. Anche l’allenamento non è stato impostato solo da un punto di vista fisico, ma anche mentale e tattico soprattutto. Come già affermato, il Manfredonia lavora molto sulle fasce e le sue punte attuano un gioco ben strutturato, attraverso questi elementi abbiamo preparato la gara per il meglio. Anche se l’obiettivo principale era la salvezza, sapevamo che la vittoria era obbligatoria. Non avremmo disegnato neanche un pareggio, però abbiamo vinto ed è ancora meglio (ride, ndr). Non è stato facile superare Montrone e d’Aiello, sono gli ossi duri della difesa sipontina, infatti è stato molto faticoso. Entrambe le reti non sono state frutto della fortuna, anche se potrebbe sembrare che un contropiede è un errore da parte dell’estremo difensore siano la causa principale, I due miei compagni marcatori hanno fatto veramente un bel lavoro. Per quanto riguarda i festeggiamenti, siamo letteralmente impazziti e mi sembra anche giusto. Noi, facenti parte di una rosa molto giovane, abbiamo inflitto la prima sconfitta ad una big, nonché favorita alla promozione in Serie D, come potevamo non gioire? Sarei poco sincero se dicessi che questa vittoria non ci abbia resi un po’ più sicuri di noi, però non deve essere motivo di distrazione o trascuratezza riguardo le prossime sfidanti. Abbiamo notato che sarebbe stata dura, non hanno molti punti deboli, giocano con 22 titolari e sono molto coordinati in ogni reparto. Tuttavia, per adesso ci godiamo la circostanza e vedremo di fare altrettanto bene nei prossimi match, incominciando da giovedì contro il Foggia Incedit (verrà recuperata la frazione di gioco rimanente, poiché l’arbitro si infortunò durante la gara)”.
Neanche la giovane mezz’ala barese, Nicola Brandonisio (2004) disdegna le domande poste e in modo netto e argomentato racconta: ”Domenica ho visto due squadre molto decise e competitive, però il gioco non si è mai fatto aggressivo. Loro sanno bene come far girare la palla e abbiamo cercato in tutti i modi di batterli. Reputo che il primo gol li abbia un po’ destabilizzati, però non si sono arresi e lo sforzo si è sentito. Eravamo molto concentrati, dovevamo impegnarci soprattutto a bloccare i centrali. Prima sconfitta per gli avversari? Per noi è un onore, in fin dei conti e l’obiettivo domenicale con qualsiasi avversario ci troviamo di fronte. Personalmente, anche se vale per tutta la squadra, sono contentissimo e qui crescerò davvero bene. È stato un grande passo in avanti, se vinciamo la prossima saremo a pari punti con la capolista e questa città se lo merita. I tifosi hanno mostrato passione e li saremo sempre grati dell’appoggio mostratoci. A proposito di qualche aspetto tecnico, posso dire siamo stati capaci a mantenere la palla bassa ed a non farci marcare stretto e la dimostrazione è nei pochi cross in porta effettuati dagli ospiti, seppur alcuni pericolosi”.
Agli intervistati si aggiunge il centrocampista coratino Alessandro Zaza (2003), dichiara con fare semplice, composto e colloquiale: ”Le parole d’ordine di domenica erano <concentrazione e determinazione>, le abbiamo messe in pratica. Subito dopo la fine della disputa, ci siamo seguito carichi dall’emozione, seppur stanchi per la prestazione. Contributo personale? Si vince e si perde insieme, però dal mio canto posso affermare che duellare con Potenza non è affatto semplice. Quando si muove in campo mostra tutti i suoi anni passati nelle categorie maggiori. Non ci aspettavamo un risultato così buonoi da parte nostra, o meglio, conoscevamo il nostro calibro però non avevamo la certezza assoluta di portare i tre punti a casa, credo che anche questo abbia favorito le nostre azioni. Prima dell’inizio, il nostro mister ci aveva detto che la gara doveva essere un obiettivo da tenere bene in mente, non dovevamo fermarci anche se l’avversario ci avesse portato allo stremo. Il pubblico doveva vedere che avremmo fatto di tutto per la maglia. In questo gruppo c’è una compattezza unica, però ho un rapporto speciale con il terzino sinistro barese Fabiano Colabello, lo conosco da un po’ è per me è come un fratello ormai. I tifosi ci danno la spalla su cui poter contare e in tutti i modi possibili cercheremo di non farlo. Dopo questa partita, non cambierà nulla nel nostro approccio. Esultare va bene, anzi fa bene anche allo stato d’animo, ma ora dobbiamo faticare lo stesso e lavorare sodo, incominciando da giovedì. La classifica non stabilisce il livello di una squadra e contro ogni pronostico la più debole sulla carta potrebbe comunque sconfiggere l’altra. Noi ne siamo stati un esempio e dobbiamo applicare la stessa logica con le altre squadre.”
La società aveva deciso di non far parlare i ragazzi, però il direttore sportivo Fabio Moscelli ha mostrato disponibilità nei confronti della sottoscritta, per questo va ringraziato.
Michela Rinaldi