Catering e store con i ragazzi disabili. La società lavora con le associazioni. E non guadagna un euro dal merchandising. I soldi servono per tutte le spese
Inclusione. Questa parola è molto cara a Giovanni Arvedi, proprietario della Cremonese. Che ha pensato a un concetto base per poi sviluppare una serie di attività collegate: lavorare con la disabilità è possibile.
Oggi nelle sale hospitality della Cremo gli spettatori sono serviti nei momenti di ristoro e aggregazione, tra tartine e flute di bollicine, dai camerieri con il grembiule bordeaux. Allo store del club nella centralissima via Solferino, accanto alle vetrine dove impera l’eccellenza del torrone, i ragazzi del progetto Thisability sistemano gli scaffali e consigliano i clienti nell’acquisto dei prodotti del merchandising. E anche lì c’è una particolarità non da poco: i proventi vanno a finanziare tutta questa attività. Perché non c’è scopo…