Il destino di “rovesciare” i destini già segnati: “Ciao Gianluca, grande messaggero ed esempio di vita”.

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di Danilo Sandalo

Gianluca Vialli si è spento oggi all’ età di soli 58 anni dopo aver lottato per circa 5 anni contro un male incurabile.
Una perdita, la sua, che ha sconvolto il mondo dello sport e non solo, avvenuta a distanza di poco tempo da quella di Sinisa Mihajlovic.
Gianluca è stato un grandissimo attaccante, autore di gol spettacolari e molto amato sia in Italia che all’ estero, in particolar modo in Inghilterra dove è stato allenatore – giocatore del Chelsea, con cui ha vinto anche una Coppa delle Coppe.
Un eroe ed un capitano silenzioso e composto che ha cambiato il destino delle squadre in cui ha militato, per usare un paragone adatto alle sue doti tecniche, potremmo affermare con assoluta verità che lo ha addirittura “rovesciato”, alludendo metaforicamente alla rovesciata sicuramente uno dei pezzi forti del suo repertorio.
Nel 1984 con la Cremonese, squadra della sua città con cui ha esordito in Serie B, è riuscito nell’ impresa di riportare i grigiorossi nella massima serie dopo 54 anni; stessa sorte avuta con la Juventus, dove ha conquistato la Coppa dei Campioni nel 1996 riportando la coppa a Torino dopo ben 11 anni di assenza, e al Chelsea dove ha trionfato in Coppa delle Coppe.
Un animo nobile quello di Gianluca, caratterizzato da una sensibilità molto profonda, in grado di poter innalzare la coscienza e la consapevolezza di interi gruppi.
La prova del nove di questa sua grande dote è dettata anche e soprattutto dalla vittoria ottenuta con la Nazionale Italiana all’ Europeo del 2020 (giocato nel 2021 per il Covid) dove era collaboratore del CT., nonchè amico fraterno, Roberto Mancini suo ex compagno di squadra e di reparto ai tempi della Sampdoria con condivideva l’ epiteto di Gemelli del gol.
Circostanze probabilmente non avvenute per caso quelle citate, ma facenti parte della vita di un uomo e di quello che può apportare per migliorne quella degli altri.
In questo contesto Gianluca Vialli ha interpretato al meglio il ruolo che il destino gli ha affidato alla nascita ed i risultati ottenuti nelle piazze in cui è stato protagonista ne sono sicuramente la conferma.
Oggi il mondo del calcio, dello sport e tutti in generale, perdono la figura di uomo saggio e sensibile che ha lottato con grande dignità e forza d’ animo riuscendo a trasmetterla anche a chi gli stava intorno.
Per questo la perdita diviene molto più sentita e profonda, ma nello stesso tempo oggi più che mai il suo pensiero ed il suo esempio vivono in tutti noi che, oltre ad averlo ammirato per le sue gesta tecniche ed imprese sportive, lo abbiamo fatto principalemente per quelle di vita apprendendone lo spirito di un uomo che, nonostante l’ incombere della morte, ha saputo affrontare tante e tante sfide senza mai darsi per vinto, cadendo e rialzandosi, perdendo e vincendo.
Gianluca Vialli ha vinto ancora , questa volta portando in trionfo tutti noi che lo abbiamo seguito in questi anni capendone l ‘insegnamento che ora finalmente potremo mettere in pratica, sapendo che Gianluca sarà felice di poterci vedere all’ opera da veri uomini dotati di grande dignità e valori.
Ciao Gianluca, buon viaggio campione!