Un anno e sei mesi di reclusione dopo l’arresto nel giugno scorso. È stato vicecampione d’Europa dell’Under 16 prima che un infortunio gli fermasse la carriera
Dalle sfide con Buffon e le chiacchiere nello spogliatoio con Totti, alla condanna per spaccio di stupefacenti. È la malinconica parabola di Marco Caterini, ex portiere e giovane promessa del calcio italiano finita a vendere dosi di cocaina – per pagare il proprio vizio – dopo aver perso i lavori da geometra e perito assicurativo. I fatti risalgono allo scorso giugno, quando il classe 1977 era stato fermato a Roma – in via Manfredonia, zona Quarticciolo – mentre era impegnato nell’attività di spaccio. Per questo, ieri il quarantacinquenne è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione (con sospensione della pena).
L’udienza
—A raccontare l’accaduto era stato lo stesso Caterini durante l’udienza svolta dopo l’arresto: “In quel momento io ero in uno stato di alterazione e, spaventato di vedere di…