Quarto posto solitario per il Picerno, che quest’oggi ha battuto l’Avellino al ‘Partenio’, conquistando la terza vittoria di fila, nonché allungando la striscia di risultati utili a otto giornate. In sala stampa mister Emilio Longo prova a spiegare la ricetta di questi risultati al top: “La spiegazione è molto semplice: si è costruito un ambiente sano, un ambiente che ti lascio lo spazio e il tempo di sperimentare e anche di commettere errori formativi. Il direttore ha dato il tempo a questo progetto di avere una sua valenza e ora ci prendiamo i risultati. Rispetto alla partita di oggi, abbiamo sofferto i primi 20′, soprattutto sulla corsia di destra dove abbiamo rischiato di andare in svantaggio, ma la squadra è rimasta in partita, da squadra matura. E dal 24′ ha fatto il proprio gioco, limitando i danni e prendendo in mano la partita, facendo una ripresa di spessore. Questa squadra stupisce gli altri ma non me. Col secondo gol abbiamo legittimato una partita importante. Ma questo è un progetto umile e quindi dobbiamo solo continuare senza troppo esaltarci, altrimenti daremmo ragione a chi dice che siamo una sorpresa: dobbiamo essere considerati una società che lavora bene. Molti di noi meriterebbero di essere visionati da club prestigiosi, di categoria superiore“.
“Parlare di me è riduttivo, nel calcio a volte si seguono delle mode: ho iniziato ad allenare a 25 anni ma gli allenatori giovani non erano di moda. Ora invece sembra che basta l’anagrafe molto bassa come valore aggiunto. Io credo che gli allenatori devono essere visionati e non arrivare solo per relazioni. Chi come me non ha una storia sportiva da calciatori, dev’essere conosciuto per come lavora, quindi ci dev’essere uno scouting anche per gli allenatori. Per quanto mi riguarda non ho mai smesso di credere di poter fare l’allenatore professionista, la mia aspettativa è che ci siano più direttori Greco che guardano a come si lavora“.
“I playoff? Ho sempre detto che noi dobbiamo mantenere uno spirito umile ed ambizioso, sembra che cozzino, siano in antitesi ma è la nostra realtà: noi ci siamo costruiti accettando i propri limiti, ma alzando comunque l’asticella. Sabato abbiamo la peggiore partita che dobbiamo affrontare, contro una squadra nella griglia playout. Si può sognare, ma quel sogno può essere tale se continuiamo a lavorare bene, se abbiamo l’umiltà rispetto ad altri elementi che ci distolgono dal campo. Oggi, ad esempio, abbiamo commesso tanti errori e se l’Avellino fosse andato in vantaggio avremmo dovuto fare un altro tipo di partita“.
Fonte:TuttoC.com