Mimmo De Gregorio ricorda il Presidente Franco Jurlano nell’ anniversario della sua scomparsa: “Era un Maestro di vita”.

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Il compianto Presidente Franco Jurlano insieme a Mimmo De Gregorio

di Danilo Sandalo

Il 2 maggio del 2007 se ne andava, all’ età di 79 anni, l’ ex Presidente del Lecce, Franco Jurlano.
Una figura estrosa e vulcanica quella del grande dirigente salentino, capace di guidare il Lecce per ben 18 anni consecutivi, dal 1975/76 fino alla disastrosa quanto sciagurata annata del 1994/95.
A Lui sono legati gli anni d’ oro della storia leccese e salentina, anni in cui si uscì dall’ anonimato socio culturale in cui era relegato non solo il Salento, ma bensì un pò tutto il Sud Italia, quasi snobbato da quel nord che si è contribuito a far sviluppare, grazie alla forza lavoro dei tanti figli del meridione emigrati in cerca di lavoro, fortuna e una vita migliore.
Sotto la sua presidenza infatti il Lecce conobbe per la prima storica volta la Serie A, grazie all’ impresa dei ragazzi di Eugenio Fascetti e del direttore Mimmo Cataldo.
Epopea che ebbe il suo culmine verso la fine degli anni ’80 quando con Carlo Mazzone in panchina si conquistò il nono posto in classifica, il risultato più prestigioso mai raggiunto dal club leccese.
In un periodo storico in cui il calcio è stato ridotto a mero business, a prodotto da vendere come cibo in scatola, ricordare una figura dalla grande caratura e spessore, sia umano che passionale, diviene indispensabile come forma di “resistenza” e nello stesso tempo di recupero della nostra storia e tradizioni.
A ricordarlo è Mimmo De Gregorio, grandissimo giornalista e tifoso del Lecce, che proprio il Presidente Franco Jurlano voleva a suo fianco, non solo per le partite in casa, ma anche e soprattutto per quelle in trasferta.

Premesso che Franco Jurlano non è stato solo un ottimo Presidente, ma anche e soprattutto un grande Maestro di vita. Io lo ricordo perchè, con il suo modo di fare e di dialogare, ha saputo dare una svolta all’intero movimento calcistico italiano. Tra i tanti aneddoti che potrei raccontate, mi piace ricordarne uno in particolare che racchiude quello ch’è stato il suo carattere vulcanico e decisionale.
Durante l’ estate del 1985, esattamente il 10 luglio, ci trovavamo al calciomercato di Milanofiori dove eravamo in attesa dell’arrivo dall’Argentina di Barbas e Pasculli, quando all’improvviso sentimmo le mura dell’albergo “tremare”: era Franco Jurlano che, saputo di una richiesta suppletiva di 15 milioni in più del prezzo concordato, si stava a dir poco arrabbiando, giusto per usare un eufemismo, dicendo che non si sarebbe mai piegato a questa ulteriore richiesta “estorsiva”.

Per fortuna, grazie all’intervento di Mimmo Cataldo, tutto si risolse per il meglio.
Infine, siccome l’albergo dove alloggiavamo distava 15 chilometri dall’aeroporto, la battuta che fece il Presidente, rigorosamente in dialetto leccese, e che mi colpì in modo particolare fu “questi signori vogliono in più un milione a chilometro”! A quel punto ci fu un forte applauso, tanto approvatorio quanto liberatorio per il risultato ottenuto!