Esclusiva: Gianmarco Chironi (Manfredonia): “Questa promozione in Serie D è una vittoria collettiva”

Anche questa volta il portiere surbino (di Surbo, Lecce) Gianmarco Chironi, ha accettato di parlare con la sottoscritta e in particolare modo ha espresso le sue considerazioni riguardo la stagione conclusa con un lieto fine: “Il percorso è stato tortuoso ed è stato specificato più volte. La mancanza di un campo fisso ci aveva penalizzato ma l’obiettivo ambizioso non è cambiato, infatti siamo qui a festeggiare la promozione alla categoria superiore.

Protagonista? È vero, alcune volte i meriti dell’estremo difensore vengono insabbiati dagli errori commessi, però questo risultato raggiunto è stato possibile grazie all’aiuto di tutti, dal primo all’ultimo. Vinsi un campionato di Primavera con il Lecce e  la gioia di poter ”toccare” la categoria massima fu incredibile, però è imparagonabile a ciò che ho provato con il Donia. Ho vissuto questo momento da vicino, giocando da titolare quasi sempre e di questo ringrazio il mister. E’ un’emozione differente. Ora, prima di ricominciare ad allenarmi, mi godo il meritato (ride, ndr) riposo per i prossimi giorni.

Non dimenticherò mai questa città, la sfida a Fasano ha solo confermato la grande attesa che c’era per la squadra sipontina, i tifosi hanno infuocato lo stadio Curlo e su questo non avevamo dubbi”. Andando a “parare” sul discorso individuale, infatti, sorge spontanea la curiosità sulla parata più bella, dopo una stagione magistrale è inevitabile volerlo sapere. Chironi appare indeciso, ma alla fine confida a bruciapelo: ”L’ultima parata, quella prima prima dei rigori, era l’89′ ed il destino di una squadra e di una cittadina intera poteva dipendere da me.

Per fortuna non ho dovuto tenere questo peso sulla coscienza (ride, ndr). Io non ho mai avuto paura, il portiere deve sviluppare una freddezza mentale diversa dal resto dei componenti. Io non posso concedermi il lusso di poter ragionare sul da farsi, il mio calcolo parte molto prima che un’eventuale azione si possa concludere e, seppur di poco, l’errore è determinante. Anche il preparatore dei portieri, Leonardo Polichetti, ci spiega queste cose e ci tiene al nostro rendimento. Ringrazio anche lui per aver sostenuto me, Gianluigi Bellavista e Giovanni Coletta come fossimo dei fratelli minori. Abbiamo instaurato un rapporto fantastico. Dopo tutto, posso dire che gli ostacoli superati ci hanno rafforzati. Sono contento di aver conosciuto i miei compagni di squadra e di aver trovato un amico come Colletta, che spero di rincontrare presto”. Per il futuro, com’è giusto che sia, il giovane portiere non si esprime, però è pura scaramanzia. Comunque sia, tutti i tifosi biancocelesti gli sono grati per la tenacia dimostrata nell’intera stagione.

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