Bari, il Venezia asfalta i galletti a domicilio. 0-3 e prima sconfitta della gestione Marino

Giornata da dimenticare in casa Bari con i biancorossi di Pasquale Marino che vengono sconfitti per 3-0 tra le mura amiche di un “San Nicola” sempre più vuoto dal Venezia che conquista una bella vittoria che consente alla truppa veneta di issarsi in cima alla classifica. Bari che torna a perdere dopo due mesi (2-1 a Parma) tra i fischi dei tifosi.

Clima molto british a Bari con il cielo plumbeo e una temperatura gelida che non promettono nulla di buono. Nel riscaldamento Marino perde la punta Diaw a causa di un problema alla schiena e il tecnico siciliano rilancia Mattia Aramu al fianco di Marco Nasti e Giuseppe Sibilli. A centrocampo solo panchina per l’influenzato Acampora con Benali che prende il suo posto in cabina di regia. Venezia che scende in Puglia con i gradi di seconda della classe e tre vittorie consecutive che confermano le ambizioni della squadra allenata da Paolo Vanoli. Assenza pesante in attacco con la punta Pohjanpalo fermata da problemi fisici durante le gare della nazionale finlandese.

L’inizio di gara è vivace con le due squadre che, forse per combattere il freddo quasi polare, danno vita ad una partita a ritmi alti e vivaci. Le occasioni da gol non mancano al “San Nicola” su entrambi i versanti ma alla mezz’ora a piazza l’allungo decisivo sono gli ospiti: bell’azione sulla sinistra con la combinazione JohnsenZampano che porta il laterale veneto a mettere un cioccolatino in mezzo per la corrente Pierini che spacca il match e porta in vantaggio i suoi. Reazione che latita in casa Bari con il solo tentativo di un effervescente Aramu da segnalare sul taccuino.

La ripresa si apre con la bocciatura, quasi definitiva, di Aramu anche oggi apparso fuori fuoco con l’ex della gara sostituito dal giovane Achik. L’ingresso del marocchino ex Cerignola non sortisce particolari effetti con il Bari che fa tanta fatica a costruire azioni limpide da gol. Marino butta nella mischia anche Akpa-Chukwu che era scomparso dai radar dopo il gol del pareggio a Pisa. Il Venezia, dal canto suo, fa una gara ordinata, chiude tutti gli spazi e al 90esimo cala il 2-0: è Tessmann a mandare i titoli di coda sul match. Nell’azione infortunio per Pucino che per murare il tiro del suo avversario si scontra con Brenno ed esce in barella. Il lungo recupero da giusto il tempo per arrotondare il risultato in casa Venezia con il 3-0 firmato dal neo-entrato Dembelè.

Pioggia di fischi dei pochi e infreddoliti tifosi biancorossi presenti quest’oggi al “San Nicola”. Da salvare, forse, solo i primi 25 minuti di gioco con una gara che è stata equilibrata e a tratti anche divertente. Poi, però, è venuta fuori la differenza tecnica e di mentalità tra una squadra che è stata costruita per tentare il ritorno in Serie A ed un altra, quella biancorossa, sventrata in un mercato estivo senza un apparente logica o strategia. Sul banco degli imputati finiscono, ovviamente, il presidente De Laurentiis e il Ds Polito per aver messo su una squadra che, al di là delle assenze sembra aver poco da dire e relegata ad un ruolo da comprimario in questa Serie B. Ruolo marginale che non rispecchia le ambizioni ed il calore di una piazza abituata a soffrire ma che ha dimostrato tantissime volte di essere di categoria superiore.

ANTONIO GENCHI

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