Stop per i biancazzurri ai quali manca però un netto rigore Una prestazione indubbiamente al di sotto delle aspettative è costata alla Virtus Bisceglie la seconda battuta d’arresto consecutiva.
L’Audace Barletta, in sostanza con un solo tiro nello specchio della porta, ha raccolto un successo di platino che vale il primato in classifica. Il gol decisivo lo ha realizzato Dinoia al 30’ sfruttando un filtrante per calciare di prima intenzione e superare Lopopolo fra le proteste biancazzurre a causa del pallone uscito oltre la linea laterale alcuni istanti prima del lancio in profondità. Sull’economia del match pesa la pessima direzione di Claudio Cacciapaglia della sezione Aia di Bari: l’episodio più eclatante, a inizio ripresa, è la mancata espulsione del terzino sinistro ospite, che da ultimo uomo di movimento ha bloccato un’azione di contropiede biscegliese e fermato Papagni, pronto ad involarsi verso la porta, con una perentoria parata con il braccio sinistro. Incredibile ma vero, l’arbitro ha soltanto ammonito il difensore dell’Audace Barletta.
Rigore negato a Di Franco all’86’: un giocatore ospite non ha trovato di meglio che falciarlo in piena area ma, incredibilmente, Cacciapaglia non ha ravvisato gli estremi per concedere un penalty nettissimo. Quanto al gioco effettivo, ne è rimasto ben poco fra le continue interruzioni e le numerose ammonizioni per proteste distribuite qua e là. Poche le azioni rilevanti: una punizione di Papagni fuori di poco (48’), un colpo di testa di Amorese sugli sviluppi di un corner terminato a lato (54’), una mischia su palla inattiva con la difesa virtussina ad allontanare (62’) e il tiro dalla distanza del subentrato Dell’Oglio nel recupero. Lo zelante direttore di gara ha espulso per proteste i biancazzurri Colangelo e Preziosa dalla panchina oltre a Di Noia, autore del gol vittoria ospite.
La sconfitta allontana la Virtus Bisceglie dal vertice del girone A di Prima categoria. Sarà fondamentale ritrovare la necessaria serenità per invertire la rotta.
UFFICIO STAMPA VIRTUS BISCEGLIE – Vito Troilo