Verso Lecce-Milan: giallorossi chiamati all’impresa nel giorno di San Martino. Il punto del giornalista romagnolo Stefano Ravaglia.

di Danilo Sandalo

Lecce-Milan anticipo di sabato 11 novembre della 12° giornata di Serie A in programma allo stadio “Via del Mare” alle ore 15:00.
Una data particolare per tutto il popolo salentino quella di domani, perchè si festeggia San Martino che tradizionalmente da queste parti coincide con il battesimo del vino novello, ricorrenza molto sentita nella realtà contadina e di conseguenza tramandata alle generazioni odierne con lo stesso ardore in cui veniva omaggiata dai nostri avi.
A render questa giornata ancora più magica, mitica ed epica da un pò di anni a questa parte vi è anche un coro molto noto intonato dalla Curva Nord del Lecce e dai suoi fantastici tifosi dove in un passaggio vengono intonate le seguenti strofe “per noi ogni giorno è San Martino, io son meridionale, amante del buon vino, io sono e sarò sempre salentino”, proprio per rimarcare l’ importanza della ricorrenza ed il connubio che ha con il territorio.
Il Milan torna a Lecce dopo il 2-2 dello scorso anno, dopo una settimana in cui si è passati dalla catastrofe sportiva, a causa della sconfitta interna contro l’ Udinese di Cioffi, al paradiso dopo la vittoria in Champions contro il PSG dell’ ex Gigio Donnarumma.
Una condizione che al momento restituisce il ruolo che il Milan ha da sempre nel campionato italiano, ossia quello della grande squadra (così come affermato anche da mister D’Aversa nella conferenza pre gara) che però non deve assolutamente diventare una scusante o un alibi per la compagine giallorossa, ma al contrario uno stimolo per mettere il cuore oltre l’ ostacolo cercando di mettere il bastone tra le ruote ai ragazzi di Stefano Pioli.
A tal proposito ne abbiamo discusso con un grande intenditore di calcio, nonchè opinionista e grandissimo tifoso del Milan: il giornalista romagnolo Stefano Ravaglia il quale, nonostante la giovane età, vanta una carriera di tutto rispetto e per certi versi piuttosto invidiabile dal momento che i suoi interventi si possono vedere ed udire sul suo canale youtube e la sua pagina facebook, dove con estrema quanto acuta onestà intellettuale analizza le gare dei rossoneri sia che vinca sia che si perda.
Ma appunto la carriera di Stefano non si limita alle sue pagine social, ma anche e soprattutto alle collaborazioni con numerosi quotidiani sportivi e tv come 1000 Cuori Rossoblu, Il Pallone Gonfiato, Icaro TV, FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), solo per citarne alcuni.
Da poco si è reso protagonista di un nuovo progetto di attualità sportiva dal nome SPORTIVAMENTE, un podcast, che lo vedrà protagonista in prima linea a raccontare in maniera genuina e singolare gli avvenimenti ed i temi sportivi più in voga del momento.

Stefano, innanzitutto grazie per la disponibilità. Partiamo con una domanda di rito: in virtù di quella che è stata la settimana del Milan, dall’ inferno di sabato scorso contro l’ Udinese alla vittoria in Champions contro il PSG, e quella del Lecce con la rocambolesca sconfitta subita a Roma in rimonta nei minuti finali, che gara ti aspetti domani tra giallorossi e rossoneri?

Impossibile nel calcio prevedere prima che partita sarà, le variabili sono tantissime. Naturalmente il Milan è favorito, ma tutto dipenderà da come entrerà in campo, perché passare dalla Champions League e contro un avversario come il PSG, al campionato italiano contro una squadra con cui c’è un’ ampia differenza, mentalmente è sempre un guaio. Alla grande squadra però si richiede sempre di giocare allo stesso modo contro qualsiasi avversario, anche se la partita col Lecce è molto più difficile da preparare rispetto al palcoscenico della Champions League che ti da già una spinta di per sé.

Chi vedi protagonista per la gara di domani sia nell’ una che nell’ altra squadra?

Credo che per il Milan ci si aspetti molto da Chukuweze, che torna dopo l’infortunio. Ma non gli si potrà chiedere i miracoli. Nel Lecce non saprei, mancherà Almqvist che è un giocatore importante, ma in queste partite, un po’ come accaduto lo scorso anno nel 2-2 del Via del Mare, a fare la differenza è sempre il collettivo.

C’è un giocatore del Lecce che ti ha particolarmente impressionato?

Il Lecce l’ho sempre preso a modello per l’importanza del direttore sportivo, un ruolo che oggi nel calcio italiano dove ci sono pochi soldi, è fondamentale. Quando hai pochi soldi devi dare spazio alle idee. E Corvino, così come Sartori o Giuntoli, ne ha avute parecchie, costruendo una buona squadra con pochi euro.

Dopo un avvio molto convincente il Lecce di D’Aversa sta attraversando un periodo di appannamento che si sta riflettendo anche sui risultati. Credi che questa flessione sia frutto di una fase passeggera?

Quest’anno il Lecce era partito bene e ora si è perso un po’: ciò che mi preoccupa è infatti che anche l’Udinese non aveva mai vinto una partita quest’anno, e ha fatto il colpaccio. Prendere queste squadre nel loro peggior momento nasconde spesso una buccia di banana come è accaduto 7 giorni fa a San Siro.

Per concludere, tornando indietro nel tempo, essendo tu un grande esperto ed appassionato delle vicende rossonere, c’è un Lecce-Milan del passato che ti è rimasto particolarmente impresso?

Beh c’è solo un Lecce-Milan che ricordo con enorme piacere: quello dell’ottobre 2011, quando partii dalla Romagna alle 2 di notte in treno per arrivare alle 10 del mattino seguente al “Via del Mare”. Si giocava alle 12.30, e passammo dal 3-0 al 4-3 finale. Tornando a casa alle 3 della notte successiva. Una trasferta incredibile. Ho avuto la possibilità di andare al Celtic Park, ad Anfield, a Dortmund, al vecchio Calderon di Madrid, a una finale di Coppa dei Campioni nel 2007, ma la trasferta a Lecce con quelle modalità a volte mi fa sorridere di più di tutte le altre, per il modo incredibile in cui si è sviluppata la partita e il lungo viaggio che è l’essenza della trasferta.



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