Esclusiva: l’avventura del Redheart Sannicandro

Vicino a San Marco in Lamis, circondata dalla vegetazione locale e dai pascoli sparsi tra la stessa zona rurale, San Nicandro è una piccola città garganica. Concorrente in Terza Categoria, l’ASD Redheart San Nicandro ha collezionato la quarta posizione al termine di dicembre ed anche i più piccoli sono legati ai colori biancoazzurri.

Ennio D’Amato racconta, in maniera diretta, la passione che coinvolge la piazza: “Io ho avuto la possibilità di testare i piani più alti del calcio, avendo giocato nel il settore giovanile del Foggia e purtroppo ho notato che gli interessi economici spesso sporcano questo sport, rovinando carriere ed aspettative dei più piccoli, per poi doversi ritrovare a pareggiare con la Nazionale Ucraina e superare il girone europeo per un pelo, nella scorsa Nazionale neanche ci qualificammo. È tutta una catena, poiché non c’è modo che le cose funzionino bene e che le formazioni professionali siano valide, per questo apprezzo le piccole realtà e la veridicità che emanano, qui c’è una sana competizione anche con le società confinanti, ci conosciamo e sappiamo che divertimento è la parola d’ordine, però se si vince il campionato è ancora meglio (ride, ndr). Questa non è una squadra ma una famiglia, sono orgogliosissimo di avere la possibilità di riprendere nuovamente da qui dove tutto è iniziato e con i compagni con cui tiravi i primi calci per strada, tra l’altro i tuoi parenti e i tuoi amici ti guardano da vicino e ti senti più incoraggiato. Contento di questa prima parte di campionato? Sì, un quarto posto meritato anche se spesso avremmo potuto fare di più (ride, ndr)”. 

Il giovanissimo centrocampista Alberto Caruso, timidamente ma sorridente di fronte a chi poneva le domande, ha spiegato il suo rientro a San Nicandro: “Ero ad Apricena, il mio ritorno è motivato e sentito, non mi pentirò mai e ringrazio chi mi ha ridato l’opportunità di farne di nuovo parte. A San Nicandro ci sono un sacco di ragazzi validi, sono stati costretti ad indossare altre maglie poiché poco valorizzati dalla propria piazza, la società odierna ha le idee ben chiare ed avremo anche delle migliorie per il campo, iniziando dal manto erboso tanto desiderato da tutti i calciatori. La prima parte di campionato è stata soddisfacente, anche la mia postazione giova alle mie qualità e mister Vincenzo Salvato l’ha ben capito. La cosa più bella di quest’esperienza? Giocare con mio cugino, il mediano Domenico Di Nauta, lui mi ha insegnato davvero tanto e le nostre famiglie sono ben fiere di vederci insieme al San Giacomo durante le sfide casalinghe”. 

PER GLI ALLIEVI

Lo spirito adolescenziale non manca, lo sguarda di chi non sa cosa gli aspetta per la prima intervista altrettanto, però l’attaccante Lorenzo De Felice e l’esterno di centrocampo Matthew Stefania non hanno riscontrato così tanti problemi e hanno tirato fuori le loro sensazioni.   

Lorenzo De Felice: “La società sta gestendo al meglio i due settori e i risultati sono evidenti. Mi fa piacere aver conosciuto tanti ragazzi nuovi, con Matthew mi trovo abbastanza bene (si guardano e ridono entrambi, ndr) e siamo uno squadrone soprattutto per l’unione instauratasi che ci ha permesso di collezionare il terzo posto nel campionato degli allievi. Anche la scuola è a conoscenza dei miei impegni, spesso i prof sono accondiscendenti e ci tengono anche a sapere i risultati. Sono consapevole del duro lavoro che ci dovrà essere per poter crescere, l’impegno e l’umiltà non dovranno mai mancare, mister Vincenzo Pastucci ce lo ripete sempre. Con l’arrivo del 2024 spero ci si possa avvicinare sempre di più alla promozione in seconda e chissà, magari l’anno prossimo potrò indossare anch’io la maglia della prima squadra”.

Matthew Stefanìa: “A dire il vero, ad agosto ero indeciso poiché l’anno scorso ero vincolato all’Atletico Apricena, però la vicinanza al luogo di nascita è stata preziosa per me e ringrazio il mister Pascucci per avermi sostenuto anche per questioni lontane dal campo. Anche Diego Vocale (tecnico vicino ai ragazzi, ndr) ci affianca ed avendo un po’ più d’esperienza, riesce a farci ragionare durante e dopo le gare, almeno ci prova (ride, ndr). Hanno rinfrescato gli spalti ed è un buon modo per accogliere chi ci segue e sembrerebbe che questa dirigenza abbia a cuore le questioni del campo, i lavori proseguiranno anche per gli spogliatoi. Non mi pento di essere tornato, lo farei mille volte perché vorrei crescere sportivamente qui”.

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