Pres V. Francavilla: “Responsabilità sono mie, ma se retrocediamo perdiamo tutti”


Momento delicato in casa Virtus Francavilla. I pugliesi hanno vinto una sola gara negli ultimi tre mesi e hanno richiamato Alberto Villa in panchina, dopo la parentesi con Roberto Occhiuzzi durata 12 gare. Il presidente Antonio Magrì ha parlato in conferenza stampa per ribadire la volontà della società di salvare la stagione: “So che c’è delusione, noi stessi siamo i primi ad essere rammaricati e arrabbiati per quello che vediamo ma è il momento di restare uniti – riporta Antenna Sud – Stamattina ho parlato alla squadra e sono stato anche abbastanza duro. Dobbiamo difendere i colori della Virtus e il patrimonio della città. Io e Donatiello non siamo forestieri, siamo francavillesi nati e cresciuti qui, ci lega la passione per la nostra città. Negli ultimi dieci anni abbiamo costruito la storia, ora stiamo vivendo il primo anno veramente storto e le difficoltà non sono frutto del caso ma generate dagli errori. Il responsabile principale sono io, ho commesso degli sbagli in buona fede ad inizio stagione, ho fatto 17 operazioni a gennaio, come società abbiamo investito tantissimo nelle infrastrutture che resteranno in mano a Francavilla, non a Magrì. Lunedì inaugureremo la nuova tribuna con il presidente Marani, solo noi e l’Albinoleffe abbiamo fatto cose del genere. Io, più di metterci soldi e controllare la gestione, non so cosa fare”.

Magrì lancia un appello all’unità: “Dieci anni fa nessuno si sarebbe mai immaginato di vedere il Francavilla dove è ora. Questo patrimonio lo dobbiamo difendere, perché in caso di retrocessione si svincolano tutti, anche i giovani. Noi siamo la società che ha più tesserati in Puglia, anche più di Bari e Lecce e dobbiam ofare di tutto per mantenere la categoria e non disperdere quanto costruito. E poi, se scendiamo in D, non ci perdo solo io ma anche i giocatori, che si porteranno dietro il marchio di una retrocessione. La salvezza non è impossibile, basta una scintilla per cambiare tutto. Il Messina qualche mese fa era dietro di noi e ora è in zona playoff, la Turris sembrava in crisi e ora con due vittorie e un pareggio sarebbe salva. Tutto può succedere, dobbiamo volerlo tutti. Finché c’è un lume di speranza, dobbiamo lottare insieme“. 

Sul mercato: “Non è facile fare mercato quando sei in fondo alla classifica. Noi abbiamo preso giocatori che già giocavano, non gente ferma da mesi. Ci innamoriamo tutti dei nomi, ma se poi arriva un ragazzo che è fermo da sei mesi e ce ne vogliono altri due per rimetterlo in campo, cosa ce ne facciamo? Il nostro è stato un mercato fatto anche per non far uscire i giocatori. Per Artistico ci è stata fatta un’offerta di 600.000 euro più bonus, più una percentuale sulla futura rivendita a due giorni dalla fine del mercato ma è rimasto, anche perché lui ha preferito rimanere qui senza chiedere adeguamenti di contratto. Non l’abbiamo venduto con il rischio che, a fine anno, se retrocediamo, lo perdiamo a zero. Ci hanno chiesto anche Di Marco, offrendoci dei soldi per risolvere in anticipo il prestito e farlo andare via ma abbiamo rifiutato”. 

Fonte:TuttoC.com

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