Terzo ko nelle ultime quattro uscito per il Picerno sabato in casa contro il Latina. A margine della gara, il direttore generale rossoblù Vincenzo Greco ha voluto così analizzare e commentare soprattutto l’andamento della direzione arbitrale: “L’ho dichiarato e sempre coerentemente poi attuato: non parlo degli arbitri e dei loro errori. Sbagliano e lo fanno come i miei calciatori quando mancano un goal. Potrei infatti semplicemente commentare, senza giudizio di parte, che non vedere come Vona abbracci il pallone in area di rigore sia un errore simile a un goal ‘mangiato’ a porta vuota, ma nulla di più. A Picerno ho sempre voluto che calciatori e collaboratori mantenessero il massimo rispetto verso la quaterna arbitrale, perché è nei valori di lealtà ed educazione che si misura la credibilità di una Società. È infatti su quest’ultimo aspetto che desidero concentrarmi: il rispetto e l’ascolto reciproco durante una gara dovrebbero essere la base per condurre l’evento sportivo nel modo più mansueto e lineare possibile. Ascoltare i calciatori e i dirigenti delle squadre con spirito di serenità permette infatti di parlargli con altrettanta mansuetudine e fermezza, rendendo un direttore di gara molto più autorevole agli occhi di tutti. Invece ciò che devo registrare è un autoritarismo cieco, per cui, nello specifico, sabato ha portato l’arbitro e gli assistenti ad assumere atteggiamenti ironici e saccenti, irridenti verso le semplici richieste di spiegazioni dei tesserati.
In primis io, a fine primo tempo, mi sono ritrovato ad essere espulso semplicemente perché mi sono avvicinato all’arbitro chiedendo con garbo delucidazioni su alcune azioni da gioco. Lo trovo inaccettabile e ingiusto. E dico questo supportato dalla solidarietà dei dirigenti del Latina i quali, assistendo alla scena, sono rimasti come me sbalorditi dalla condotta arbitrale e, con grande senso di responsabilità, mi hanno assicurato di testimoniare in mio favore nel caso avessi voluto presentare ricorso contro la decisione di espulsione impugnata dall’arbitro. È per questo che comprendo e condivido la stessa frustrazione del Direttore Perinetti (il dirigente dell’Avellino aveva parlato dopo il ko col Giugliano di “Atteggiamento inaccettabile dell’assistente, ci ha riso in faccia”, ndr): non si può, tra professionisti, subire atteggiamenti ritorsivi e irrispettosi da coloro i quali dovrebbero invece rendere l’evento sportivo il più sereno e tranquillo possibile. Il mio augurio è che nei contorni dell’urbanità e dell’educazione si possa sempre avere un dialogo aperto e proficuo con i direttori di gara. Quel garbo ed educazione condite da cordiale ospitalità che ho sempre voluto che la mia Società assumesse e che, da sempre, assume con tutti: è infatti universalmente riconosciuto da tutte le Società ospiti questo nostro stile, il quale spero però non dia a qualcuno l’idea di poterci prevaricare. La gentilezza e l’educazione sono infatti mezzi per aprire al dialogo e non, invece, all’eventualità di essere derisi o oltraggiati. Auspico dunque una conversione di marcia in questi rapporti tra le diverse parti, perché quello che noi tutti vogliamo è semplicemente il bene di questo meraviglioso sport, fatto di lealtà e rispetto”
Fonte:TuttoC.com