Venezia, Di Francesco: “L’Udinese ha avuto 48 ore in più per recuperare”

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L’allenatore degli arancioneroverdi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con i friulani: “L’Udinese ha avuto rispetto a noi due giorni in più per preparare la partita, cosa che ritengo assolutamente scorretta”.

Il Venezia ospita domani alle 18.30 l’Udinese di Kosta Runjaić. Dopo il pareggio col Monza, il tecnico Eusebio Di Francesco presenta così la gara del Penzo in conferenza stampa: “Se dopo il punto a Monza arriviamo con un po’ di fiducia alla partita? Sicuramente sì, guardando la prestazione ci sono cose positive ed altre da migliorare. La capacità di essere andati in vantaggio due volte anche se dovevamo fare meglio nella gestione del risultato e nel cercare di creare qualcosa in più nel finale per provare a portare due punti in più a casa. Rivedendo poi tutto ho visto tante cose che mi sono piaciute, come l’essere aggressivi e la ricerca del gol. Ci manca un po’ di continuità”.

Venezia, Di Francesco prima del match con l’Udinese

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“Gli assenti e se ci saranno cambiamenti? Con il Monza ce ne sono stati e ce ne saranno anche domani – prosegue l’allenatore arancioneroverde -. Intanto va detto che non ci sarà Idzes, ha avuto un problema familiare e questa mattina mi ha chiesto di tornare in Olanda. Non sarà di questa gara e mi auguro di averlo per la prossima. Già questo mi porterà a fare dei cambiamenti. Cambieremo anche in base all’avversario che andremo ad affrontare, l’Udinese ha avuto rispetto a noi 2 giorni in più per preparare la partita, cosa che ritengo assolutamente scorretta.

Come si affronta l’Udinese? Innanzitutto bisogna avere la consapevolezza che è un avversario in fiducia per tutti i punti che ha fatto. Ovvio che avere avuto 48 ore in più per recuperare ti permette di schierare nuovamente gli stessi uomini della gara precedente. Sono bravissimi a portare a casa punti importanti anche in partite che non sono da vittoria, ma con grande compattezza ce la fanno. Il nuovo allenatore ha portato ad una nuova mentalità, rispetto a prima che era una squadra più attendista”.

Ancora Di Francesco

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“Che approccio mi aspetto dal Venezia con una squadra molto fisica, che sembra una squadra di pallacanestro? Metterò i trampoli ai miei – chiarisce Di Fra -. Non abbiamo la stessa fisicità, quindi dovremo essere bravi a sfruttare quelle che sono le nostre armi offensive. Poi dovremo avere grande attenzione alle situazioni di palla inattiva, allo stesso tempo quando arrivano questi traversoni. È la squadra che crossa più in campionato e quella che fa più cross utili. Dobbiamo essere bravi sia a difendere al meglio l’area ed anche nel farli crossare meno possibile.

Tatticamente che partita sarà? Loro giocano con i due attaccanti solitamente, noi anche se qualcuno non se ne era accorto abbiamo cambiato qualcosa. Siamo tornati a giocare in maniera diversa, con un 3-4-2-1 fluido perché si difende in un modo e si attacca in un altro, dobbiamo essere dinamici e non dare punti di riferimento.

Le condizioni di Altare e Sverko? Altare giocherà dal primo minuto. Sverko è tornato a disposizione da due giorni, valuteremo se si può schierare.

Se sono preoccupato dagli inserimenti di Ezhibue e Zemura? Essendo una squadra che dietro gioca a 5 è ovvio che cerchi di sfruttare al meglio l’ampiezza. Poi se parliamo di cross, questi arrivano salvi esterni, sia dai quinti che dalle mezze ali, come Lovric, che diventa un terzo attaccante così come Payero. Dipenda da chi gioca, qualcuno è più costruttore, qualcuno più mezz’ala di inserimento. Andando sugli esterni danno tempo agli attaccanti di prendere posizione in area ed ai centrocampisti di inserirsi.

Se vi spiego il concetto di ‘zona di ributto’ che Spalletti a Dazn ha detto di aver compreso da me? Questo è un segreto! Lui ha utilizzato un qualcosa che facevo io, mi ha chiesto il permesso di usare quel termine. Luciano è un grande allenatore, un ct che si confronta con gli allenatori come posso essere io o altri. L’anno scorso a Frosinone ci siamo scambiati tante idee. Noi dobbiamo essere bravi a carpire quello che di buono vediamo in giro, non è che inventiamo il calcio. Io cerco sempre di trasferire ai miei ragazzi. Questa cosa che ha detto mi piace tanto e la porto avanti da diversi anni, dà diversi vantaggi.

Se Pohjanpalo può finire in panchina? Sono molto contento della partita fatta a Monza, sono contento della prestazione che ha fatto: se noi capiamo questo, capiamo anche che possiamo renderci utili anche quando non facciamo gol. Se non sbaglio l’anno scorso era partito più lento e poi è stato capocannoniere. Ha la fascia di capitano, è il nostro leader e trascinatore, mi sono complimentato con lui per la partita fatta davanti alla squadra. Se fa gol magari è più contento in quanto attaccante, ma io sono contento della prestazione”.

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