Braida inedito: “Sheva lo vedemmo in Francia, Pulisic tra Donadoni e Pato”

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Primizie storiche e sensazioni sul Milan di oggi…

Ariedo Braida, storico ds rossonero, assolutamente a suo agio nella festa di Natale rossonera doc di “Flames and Fear”, che è diventata all’Arena Piola di via Filippino Lippi a Milano anche la visione collettiva di Milan-Sassuolo 6-1 di Coppa Italia.

Particolari inediti quelli raccontati da Ariedo. Su Sheva: “Prima di vederlo a Kiev insieme ad Adriano Galliani, quando non giocò bene ma decidemmo lo stesso di prenderlo, lo aveva visto Andrea Valdinoci in Francia e mi  aveva preannunciato che mi sarebbe piaciuto. Quella sera a Kiev c’erano anche Fabrizio Galliani, il figlio di Adriano e Rezo Choconelidze, storico dirigente ucraino. Dopo la partita della Dinamo Kiev, Rezo gli consegnò la maglia del Milan con la scritta Shevchenko e io gli feci dire in ucraino che con quella maglia avrebbe vinto il Pallone d’Oro. L’avevo detto per caricarlo, per fare presa, invece  cinque anni dopo è successo davvero, nel 2004”.

E su Weah: “Ragazzi, la trattativa non è stata facile. George a un certo punto ha rinunciato a 2 miliardi di lire per facilitare la trattativa. Due miliardi! Non cento lire, devo scrivere un libro…”

Chiusura su Pulisic: “Devo dire che mi ha sorpreso. Quando punta vedo qualcosa di Pato e quando ondeggia mi ricorda un pò Donadoni, ma il calcio di oggi è diverso e non facciamo paragoni”.

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