Il giovanissimo allenatore portoghese, Davide Moura, dopo aver conquistato la serie A come laterale e capitano della Vitulano Drugstore, ha deciso di seguire i più giovani rimanendo nella stessa società. Moura è una colonna portante per le giovanili sipontine. Capo allenatore Under 19, Vice-allenatore prima squadra e Direttore Tecnico Futsal Academy (Settore Giovanile), si direbbe che Davide Moura, in quel di Manfredonia, abbia una bella gatta da pelare ogni giorno della settimana. Disponibile e riflessivo, così appare durante l’intervista.
“Sia in Sudamerica che in Portogallo lo sport è un punto cardine per i giovani, la futsal è maggiormente valorizzata in quei posti poiché la povertà dilaga maggiormente e per strada si sviluppa un gioco diverso dal calcio tradizionale, gli spazi sono ridotti e la densità di popolazione è viva. La fame e la voglia di cambiare la propria condizione accompagnano questi ragazzi fin dai primi anni, non è un caso che alcuni dei più grandi sportivi abbiano queste origini. Ho scrutato i vari settori giovanili italiani in questo breve tempo, i ragazzi sono presi parzialmente dalle attività, per molti è solo un semplice svago che divid le lezioni mattutine ed i compiti pomeridiani, è difficile stabilire se qualcuno di loro calcherà le più importanti moquette italiane o d’Europa. Ovvio, i tempi sono cambiati e non è un problema prettamente del Bel Paese, a livello sociale ci sono vari mutamenti che intaccano anche lo sport, ad esempio l’avvento dei social. Sembra una frase fatta, ma sulle nostre vite hanno un’influenza imponente e soprattutto durante l’adolescenza può essere determinante riguardo le varie distrazioni. Sembrerebbe quasi che i tempi di Pelè e Maradona si siano conclusi, non solo a livello qualitativo poiché ciò è di per sé indiscutibile, però si è abituati a vedere questi mostri sacri dedicare tutto il successo ed i guadagni annessi alla la famiglia ed usare la propria fama per ricompensare la gente del popolo che li ha sostenuti durante l’ascesa, un emblema quasi superato. Più difficile giocare o allenare? Da atleta è tutto più semplice, ti alleni e non hai responsabilità su altri, il mister deve regolarsi sulle disponibilità dei ragazzi e sulle caratteristiche individuali. Tra l’altro, non può limitarsi a parlare solo di calcio con gli allievi, entrano in ballo anche questioni di vita quotidiana come l’onestà, la lealtà e la sportività, per non parlare dei consigli sulle ragazze (ride, ndr), a quest’età si pensa anche a ciò. Tuttavia, il consiglio che non mi stancherò mai di dare ai più piccoli è di fare di tutto per raggiungere i propri obiettivi e non smettere mai di sognare”.