Lunedì l’assemblea elettiva: se le società di Serie A dovessero confermare la preferenza, verrebbe eletto al primo turno
Il termine ultimo per candidarsi alla presidenza della Lega di Serie A è scaduto alle 23 e 59 di ieri. All’indirizzo della segreteria di via Rosellini una sola comunicazione: Ezio Simonelli si è formalmente presentato ai club come potenziale numero uno dell’assemblea. Nessun altro sembra averlo seguito, neppure l’attuale presidente, Lorenzo Casini, che come rappresentante in carica è sempre eleggibile al di là della procedura. L’avanzata di Simonelli, primo e unico candidato ufficiale, lo pone effettivamente in vantaggio: gode di un consenso ampio, che se sarà verificato nel segreto dell’urna, potrebbe portarlo alla nomina già alla prima votazione. Un unicum anche questo nella storia recente delle elezione di Lega. L’ultima volta nel marzo 2022 servirono tre sessioni di voto per arrivare alla nomina di Casini, con undici preferenze.
numeri
—La prima assemblea elettiva è fissata per lunedì: per la fumata bianca serve la maggioranza qualificata, ovvero il voto favorevole dei due terzi delle società, 14 sì su 20. Stesso quorum necessario al secondo turno, mentre la quota si abbassa al terzo giro: sufficiente la maggioranza assoluta, 11 voti. Se i quindici club che oggi sostengono Simonelli confermeranno la loro scelta anche tra tre giorni, l’iter potrebbe concludersi già a inizio settimana. In questo modo il neo presidente avrebbe con sé uno schieramento solido. Una maggioranza non solo consistente ma composta da un blocco di squadre trasversali, big in prima fila ma non solo. In testa: Inter, Milan, Juventus, Atalanta, Torino, Fiorentina, Monza. E poi Bologna, Roma. E ancora Como, Cagliari, Genoa, Parma, Udinese, Venezia. L’ufficialità della discesa in campo di Simonelli è arrivata prima delle sei del pomeriggio di ieri: nato a Macerata nel febbraio 1958, laureato in economia e commercio all’Università di Perugia, è ex presidente del collegio dei revisori dei conti e reggente della Serie A, membro dei collegi sindacali di Mediaset e Mondadori.
compiti
—Gli uffici della Lega si sono chiusi in serata senza ricevere altre candidature, e non ne sono arrivate nemmeno più tardi. Nulla però va dato per scontato. Se Simonelli verrà eletto lunedì, giochi conclusi. Altrimenti, alla seconda votazione, potrebbero entrare in scena altre figure. Il termine di ieri di fatto è indicativo e non vincolante. Il nome di Casini resta sullo sfondo: sarà disponibile se le condizioni – che oggi non ci sono – lo richiederanno di nuovo. Ma il fronte, con Lazio e Napoli in testa, è oggi minoritario. Casini è al vertice dal marzo del 2022, quando successe a Paolo Dal Pino: dal giugno scorso è anche Rettore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca.
tempi
—Da statuto i club hanno 45 giorni per arrivare all’elezione, con intervalli di almeno sette tra un’assemblea e l’altra. In ogni caso prima di Natale e poi ancora il 10 gennaio i club si riuniranno nuovamente: oltre alla nomina del presidente vanno votati tutti gli altri organi, dall’ad ai consiglieri. Tutti punti all’ordine del giorno già nella riunione di lunedì, che però si concentrerà solo sul vertice. Al resto si penserà negli appuntamenti successivi. La certezza è che il nuovo presidente avrà il compito di rappresentare la Lega in un momento difficile, con la necessità di avviare un dialogo produttivo con il governo con diverse priorità: tax credit, stadi e percentuali sulle scommesse.
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