Al comando c’è l’Inghilterra, noi precediamo due nazioni outsider oltre alle altre big del calcio europeo. La corsa è ancora lunga, dipende dal ranking
Cinque in Champions. Incredibile, pensando alla coppa che non vinciamo dal 2010, al complesso d’inferiorità verso inglesi e spagnole nell’ultimo decennio, al campionato poco “allenante”. Ma vero. Cinque italiane nel gruppo della Champions e la possibilità realistica di qualificare quattro di loro a playoff e ottavi: Inter, Milan, Atalanta e Juve. Si sapeva che per il deb Bologna sarebbe stata durissima, ma l’esperienza e i milioni Uefa sono un investimento. Cinque in Champions: bello. Possibile anche l’anno prossimo?
La quinta
—Leggendo la classifica del campionato, l’occhio cade inevitabilmente sul quinto posto, quasi fosse l’ultima frontiera dell’estasi. Ma il quinto slot in Champions è una conquista risultato per risultato, non un diritto. Ogni stagione europea si riparte da zero. Il giudice unico è il ranking Uefa che premia i due campionati con il miglior score europeo. La bella notizia è che siamo in piena corsa per ripetere l’impresa.
Ranking ok
—No entusiasmi. Le coppe non sono neanche a metà del percorso: mancano due turni alla fine dei gruppi di Champions ed Euroleague, seguiranno playoff ed eliminazione diretta dagli ottavi alle finali. Ancora undici giornate. Ma la partenza è stata in linea con le due edizioni precedenti. Al comando del ranking stagionale — che elabora i risultati delle coppe ‘24-25 — sono oggi Inghilterra (coefficiente 14) e Italia (12,56). I primi due posti garantiscono un club in più in Champions. La lotta è aperta, le rivali non proprio tradizionali. Al terzo posto spicca il Portogallo che ci insidia con 12,45. Quarto addirittura il Belgio (11,9). Poi Spagna (11,89), Germania (10,6) e Francia (9,9).
Le rivali
—Le distanze, esclusa la Premier in fuga, sono minime. E tutta da valutare è la tenuta di Portogallo e Belgio sulla lunga distanza. Alla fine saranno forse Spagna, Francia e Germania a contendere a Italia e Inghilterra i primi due posti. Da quest’anno il “peso specifico” delle coppe s’è spostato verso la Champions i cui risultati valgono un po’ di più. Importante poi il numero di squadre rimaste per nazione: il monte punti si divide per il numero delle qualificate. Per l’Italia, che ha iscritto otto squadre, comprese Roma e Lazio in Europa League, e Fiorentina già agli ottavi di Conference, è forte la possibilità che a febbraio sette siano ancora in corsa.
Quattro avanti
—Serve una buona dose di autolesionismo per non qualificare quattro squadre in Champions. Le prime otto passano agli ottavi, quelle dal nono al ventiquattresimo posto ai playoff. Ebbene: la 27° della classifica, lo Shakhtar, ha solo 4 punti. Può arrivare al massimo a 10 vincendo le due gare mancanti. Non raggiungerà mai l’Inter (6°) a quota 13, il Milan (12°) a 12, l’Atalanta (13°) e la Juve (14°) a 11 punti. Il pericolo sono la 25° (Psg) e la 26° (Stoccarda) che di punti ne hanno appena 7. Solo un cataclisma può ribaltare uno scenario che sembra già scritto.
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