Mercato Napoli, fatta per Saint Maximin: cosa manca per chiudere

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Il club turco vuole un contributo per rinunciare al prestito del francese. Si continua a trattare per Comuzzo della Fiorentina: distanza di 5 milioni

Antonio Giordano

Mamma, li turchi: che quando s’industriano, sanno bene cosa inventarsi prima che si chiuda un affare, come riuscire a tenerlo vivo, come spargere intorno a sé un velo di mistero. Allan Saint-Maximin ha persino preparato le valigie, poi si è messo sulle rive del Bosforo ed ha cominciato ad aspettare un segnale, preferibilmente una fumata azzurra: lui e il Napoli si sono detti tutto ciò che avrebbero dovuto sussurrarsi e l’Al-Ahli non ha opposto alcuna resistenza al prestito; però al Fenerbahce, che per un semestre hanno affrontato il peso dell’ingaggio, s’aspettano un cadeau, un carineria, insomma un po’ di soldi e passerà ancora un po’ (vai a capire se minuti, ore o una giornata!) prima che dall’aeroporto di Istanbul il francese di origine guadalupensi possa decollare.

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L’ottimismo della volontà è pure lo spot 3.0 d’un Napoli che dopo aver vagato per mezza Europa, e aver atteso invano Garnacho, Adeyemi e qualche altro esterno offensivo, non ha alcuna intenzione di rinunciare a Saint-Maximin (27), uomo di allunghi, di strappi, di scosse, d’emergenza anche viste le difficoltà riscontrate in giro: Manna, il diesse, si è speso, ci ha provato, e poi ha optato per una scelta alternativa, conservare il tesoretto — i 75 di Kvaratskhelia, i probabili 75 di Osimhen, ciò che arriverà da una Champions League che pare aritmeticamente blindata — per l’estate, destinata a fuochi pirotecnici come quella del 2024. Al mercato, mica solo in campo, sono i dettagli a fare la differenza: i quattro milioni che il Napoli verserà tra il riconoscimento dovuto all’Al-Ahli e l’ingaggio del calciatore dovrebbero essere sufficienti per chiuderla in fretta; ma il problema, da affrontare a stretto giro, sta nella opposizione del Fenerbahce, che non ha smesso di avere ambizioni economiche. Il carteggio è pronto, la deroga (mercato arabo chiuso alla mezzanotte di venerdì) è garantita dai precedenti, però il trasferimento – prestito oneroso – si concretizza attraverso altri passaggi obbligati: il Fenerbahce deve rinunciare al prestito, «riconsegnare» il giocatore all’Al-Ahli, che a quel punto lo girerà al Napoli. In teoria, è fatta; ma in pratica, conviene starsene prudentemente in attesa che non ci scappi la sorpresa.

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Ma Comuzzo dov’è? Si direbbe in quella terra di mezzo rappresentata dai cinque milioni di differenza tra “l’offertona” di De Laurentiis (5 milioni subito, 25 a giugno, altri cinque in bonus abbordabili che fanno 35) e la “richiestona” di Commisso, che sotto ai 40 non vuole scendere: e allora, bisognerà attendere ancora, capire se proprio sul suono della sirena la Fiorentina si renderà conto di rinunciare praticamente ad una specie di caveau pieno di danaro o se Adl si lancerà oltre il ragionevole dubbio, che in casi del genere è giustificato. Se sarà possibile, dunque un appuntamento a metà strada o se invece, arrivederci e grazie o arrivederci e basta o lasciamoci così senza rancore, uno tendendosi Comuzzo e l’altro lasciando che quel danaro valga come budget per un altro mercato simile a quello precedente.

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