Il Giudice Sportivo di Serie D, avvocato Aniello Merone, ha emesso un durissimo provvedimento nei confronti del Brindisi Football Club in seguito ai gravi incidenti verificatisi durante la gara esterna contro il Città di Fasano.
La società biancazzurra è stata punita con la sconfitta a tavolino per 3-0, l’obbligo di disputare quattro partite casalinghe a porte chiuse e un’ammenda di 6.000 euro, con l’ulteriore obbligo di risarcire i danni arrecati qualora vengano richiesti e documentati.
Secondo quanto riportato nel referto arbitrale, i sostenitori del Brindisi hanno dato vita a una serie di comportamenti gravemente antisportivi e pericolosi. Al 37° minuto del primo tempo, venivano lanciati due fumogeni sul terreno di gioco che danneggiavano il manto sintetico, la rete della porta e la base del supporto della stessa.
La situazione è ulteriormente degenerata nella ripresa quando, tra il 30° e il 35° minuto, i tifosi brindisini lanciavano sul campo numerosi oggetti: dieci bottigliette d’acqua piene (senza tappo) nelle vicinanze di un assistente arbitrale, sei accendini, sei fumogeni che danneggiavano nuovamente il terreno sintetico e tre aste in plastica di circa 1,5 metri, rendendo necessario l’intervento degli steward. In questa circostanza, su richiesta dell’arbitro, veniva diffuso un annuncio per invitare a cessare il lancio di oggetti.
Al 35° del secondo tempo, la situazione precipitava con il lancio di altre cinque bottigliette d’acqua piene, una delle quali colpiva un calciatore del Fasano all’altezza del sopracciglio, causandogli gonfiore e una lieve ferita, facendolo cadere a terra e rendendo necessario l’intervento dei sanitari. Il direttore di gara decideva quindi di sospendere temporaneamente la partita, che riprendeva dopo circa trenta minuti.
Alla ripresa del gioco, i sostenitori del Brindisi reiteravano le precedenti condotte, lanciando nuovamente numerosi oggetti tra cui due accendini, tre bottigliette d’acqua piene e un’asta di plastica, costringendo l’arbitro a interrompere definitivamente l’incontro.
Dopo la sospensione definitiva, gli stessi tifosi legavano un fumogeno ad un’asta e davano alle fiamme un altoparlante dello stadio, incendiando anche due cartelloni pubblicitari e la rete di recinzione del terreno di gioco.
Nel motivare la pesante sanzione, il Giudice Sportivo ha fatto riferimento alla reiterazione delle condotte, al pericolo per l’incolumità fisica dei presenti e alle ripetute recidive specifiche della tifoseria brindisina.
Fonte:NotiziarioCalcio.com