di Danilo Sandalo
Sono passati ormai 21 anni da quel 25 aprile 2004 quando i ragazzi terribili di Delio Rossi espugnarono il “Delle Alpi” di Torino infliggendo alla Vecchia Signora, guidata da Marcello Lippi, una delle sconfitte casalinghe più dolorose destinate ad entrare nella storia della società bianconera.
Il risultato finale vide il Lecce trionfare per 4-3 grazie alle reti di Chevanton, Franceschini e, soprattutto, Axel Cedric Konan autentico mattatore ed eroe di quella giornata trionfale.
Una vittoria che consacrò definitivamente la squadra giallorossa che si avviava a conquistare la salvezza e per mezzo della quale quasi la blindò.
Era il Lecce di Chevanton, Ledesma, Sicignano, del compianto Bolano, ma anche di Franceschini, Giacomazzi, Cassetti, Vucinic e appunto l’ ivoriano Konan.
Una squadra che oggi probabilmente lotterebbe non solo per la salvezza, ma probabilmente per qualcosa in più e che molti guardano con tantissima nostalgia non solo per la situazione di classifica attuale, ma per l’ andazzo e la direzione che ha preso un pò tutto il mondo del calcio, dove il business prevale o strumentalizza troppo spesso la passione.
Il Lecce di oggi probabilmente ha poco in comune con quella meravigliosa squadra guidata da Delio Rossi, ma l’ ardore, l’ amore e la passione dei tifosi è rimasta intatta, anzi potrebbe essere anche cresciuta riuscendo a coinvolgere anche chi in passato seguiva le vicende giallorosse di rado e con meno interesse per i più svariati motivi.
Con queste premesse e con una storia impressa nei cuori di ogni tifoso il Lecce oggi contro la Juventus ha l’ obbligo di provarci, rispolverando quel passato che potrebbe rappresentare un presente di gloria.