L’ex tecnico stravedeva per lui, con il croato ha visto il campo solo 15 minuti in tre partite. Sarà il prossimo Next Gen appetito sul mercato?
Come giudicare un giocatore che in tre partite ha giocato appena quindici minuti? Le idee di Tudor sono sembrate da subito molto chiare, così come le sue gerarchie. Cosa buona per dare continuità e compattare un undici titolare in un finale di stagione per nulla scontato e con una qualificazione in Champions da ottenere obbligatoriamente. Ma l’allenatore deve pensare anche ai calciatori che lascia in panchina. Il rischio di spezzoni di gara sottotono e relative sfuriate altrimenti è dietro l’angolo. Vedi Juve-Lecce e un post partita in cui il croato non le ha mandate a dire ai suoi subentrati. Nel secondo successo tudoriano Savona ha visto il campo per una manciata di secondi. È entrato in pieno recupero, giusto per arrotondare a un quarto d’ora il suo minutaggio complessivo da quando il croato è arrivato al posto di Thiago Motta. Se non è cambiato tutto, poco ci manca, e con questo scarso impiego – oltre che col nuovo modulo – si possono aprire nuovi scenari per il futuro dell’(ex?) enfant prodige della fascia destra juventina.
con e senza motta
—Motta stravedeva per lui. Il feeling è nato subito, dal ritiro estivo. Ora 22enne, Savona otto-nove mesi fa poteva essere un’altra pepita Next Gen sacrificata sull’altare del calciomercato, per motivi economici o di valorizzazione altrove per mancanza di spazio in casa. Un po’ alla Miretti insomma. Invece l’allenatore italo-brasiliano ha voluto trattenerlo, ha bloccato qualsiasi discorso di mercato e ha puntato su di lui. Il ragazzo valdostano l’ha ripagato con un gol alla prima da titolare contro il Verona – era la seconda giornata di campionato – e si è ripetuto, sempre in trasferta, contro l’Udinese e poi nel derby di ritorno si è anche tolto lo sfizio di entrare con un assist nel (giovanissimo) gol di Yildiz; una rete appena 30enne se sommiamo i 19 anni del turco con i 21 di allora di Savona, manifesto della nuova giovinezza della Signora di questa stagione.
campo o mercato: risorsa, comunque
—Un problema agli adduttori prima e un’elongazione del bicipite femorale della coscia destra poi l’hanno frenato e costretto a saltare cinque partite in totale ma siamo ben lontani dagli standard dei lungodegenti che hanno popolato e popolano tuttora l’infermeria Juve. La stagione di ‘Savo’ insomma si divide in un con-e-senza Motta. E ora che Tudor non lo vede e non stravede per lui come il suo predecessore, il futuro può sembrare più incerto. Savona ha un contratto in scadenza nel 2029, l’ultimo rinnovo l’ha firmato lo scorso agosto. Una promessa per restare, sì, ma fino a quando? La domanda ora è lecita, soprattutto lì dove Madama ha saputo ben monetizzare con i giovani, anche se la parola d’ordine per aprire qualsiasi eventuale trattativa è sempre la stessa: offerta adeguata. Gli oltre 100 milioni incassati in 7 mesi, tra l’estate scorsa e il gennaio 2025, solo con ex Next Gen comunque parlano chiaro. E l’investimento Savona se non potrà più esprimersi in campo, non è escluso che possa farlo sul terreno del mercato.
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