Milan: la vittoria in Coppa Italia per entrare in Europa League

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Le delusioni in Champions e campionato possono passare in secondo piano: serve il secondo trofeo per entrare in Europa League

Giornalista

Un derby vinto non può cambiare la stagione del Milan perché rimanere fuori dalla prossima Champions League procurerà un danno economico e d’immagine notevole. Il successo per 3-0 di mercoledì contro l’Inter, la qualificazione alla finale di Coppa Italia del 14 maggio a Roma e l’aver chiuso le cinque stracittadine del 2024-25 con un bilancio di tre vittorie e due pareggi però hanno riacceso il fuoco nei cuori milanisti. C’è di nuovo voglia di Grande Milan. Per il presente e soprattutto per il futuro. Lo smacco subito lo scorso anno, quando i cugini hanno vinto lo scudetto della seconda stella proprio in casa del Diavolo, è stato “vendicato” fermando la corsa della formazione di Inzaghi verso il triplete. Una soddisfazione più per i tifosi che per la squadra, ora con la testa “sintonizzata” sulla possibilità di mettere in bacheca il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa italiana di gennaio. Sarebbe il numero cinquantuno della storia del club, il secondo dell’era RedBird. Resterebbe il rendimento deludente in Serie A (attuale nono posto) e in Europa (eliminazione per mano del Feyenoord e mancato accesso agli ottavi), ma con due coppe, forse, l’amarezza sarebbe un briciolo minore. 

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La conquista della Coppa Italia garantirebbe soprattutto l’accesso alla prossima Europa League. Non si tratta certo di un palcoscenico paragonabile alla Champions, né a livello di esposizione televisiva mondiale né (soprattutto) a livello di incassi dalla Uefa, ma non star fuori dall’Europa del pallone (cosa che al Milan è successa l’ultima volta nel 2019-20 dopo l’intesa con l’Uefa e la sentenza del Tar per il mancato rispetto del Fair Play Finanziario) permetterebbe alla società di confermare la sua internazionalità, testimoniata dalla patch con le sette Coppe dei Campioni-Champions che Maignan e compagni avevano sulla manica anche in questa stagione. D’accordo, giocare il giovedì sera in Europa League porterebbe via preziose energie nella corsa allo scudetto, ma il club già nell’ultimo mercato di gennaio ha rinforzato numericamente la rosa mettendo a disposizione di Conceiçao elementi per la rincorsa alla zona Champions (fallita) e per finire bene sugli altri fronti. La stessa cosa sarà fatta nella prossima sessione estiva quando sarà operativo il nuovo direttore sportivo e sarà scelto un tecnico vincente per firmare il rilancio in campionato del Diavolo. 

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Stella Ipotizzare dal “baratro” dell’attuale nono posto in classifica di vincere il prossimo scudetto non è impossibile né utopistico. Lo dimostra il Napoli che, dopo aver chiuso al decimo posto il 2023-24, adesso con Conte in panchina sta lottando per il titolo con l’Inter. Il Milan, magari rafforzato nel morale dai due trofei conquistati nel 2024-25 (manca il secondo…), partirà deciso a lottare per il vertice e per cucirsi sul petto la seconda stella. Il patrimonio di entusiasmo che la qualificazione alla finale di Coppa Italia ha dato, però, non va disperso. In via Aldo Rossi lo sanno bene. Ecco perché Conceiçao ha chiesto alla squadra di non alzare il piede dall’acceleratore in vista della gara di domani contro il Venezia. E la società concorda con la linea scelta dall’allenatore, tanto che ieri Ibrahimovic e il dt Moncada si sono presentati a Milanello. Non per festeggiare il successo nel derby, ma per far sentire la presenza della dirigenza. In questa stagione il Diavolo non ha avuto continuità di rendimento e, come ha spiegato Reijnders nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, “dopo la vittoria al Bernabeu abbiamo pareggiato a Cagliari. Se vuoi lottare per vincere il campionato, non te lo puoi permettere”. A Venezia, dunque, il Milan deve giocare… da Milan e prendersi i tre punti. E poi è obbligatorio a ripetersi anche con il Genoa e il Bologna, gli altri due impegni di Serie A prima della finale di Coppa contro i rossoblù di Italiano. Perché la mentalità vincente della prossima stagione si costruisce adesso che il milanismo infiamma di nuovo il popolo del Diavolo.

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