Conceiçao dopo Venezia-Milan: “Tra un mese vi dirò che cosa voglio”

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L’allenatore rossonero non gradisce le voci su altri allenatori: “Quello che succede a me, ad Allegri o altri non mi riguarda. Tra un mese vi dirò cosa voglio io”

Giornalista

Sergio Conceiçao continua a dare appuntamento a maggio, e a occhio non è per organizzare una festa di fine anno. Anche dopo la vittoria a Venezia, l’allenatore del Milan ha sentito domande sul suo futuro e ha fatto capire di non volerne parlare. Non ora. “Non è importante Conceiçao in questo momento, è importante il Milan. Fra un mese più o meno anch’io dirò che cosa voglio io. Ci può stare che anch’io abbia altri pensieri, come andare in vacanza in Algarve in Portogallo per dieci anni…”. E ancora: “Pensiamo al campionato, cerchiamo di vincere contro il Bologna, poi quello che succede a me, ad Allegri o altri non mi riguarda”. È evidente che non gli piacciono le voci sul prossimo allenatore del Milan – logico, non piacerebbero a nessuno – e non gli piace l’idea che a lui non vengano date chance di conferma.

la barca e le palme

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Il Milan a Venezia ha giocato una partita ordinata ma certo non perfetta. Ha vinto 2-0 ma ha rischiato più di una volta. Conceiçao riconosce le difficoltà e parla di… palme. Questa è strana: “Conoscendo il gruppo, quello che ha dimostrato quest’anno, ieri notte non ho dormito bene. Sapevo di dover venire qua a Venezia e non era per niente facile. L’acqua, la barca, mancavano solo le palme: era un ambiente diverso”. Va bene, a Venezia si arriva allo stadio via acqua ma insomma, nessuno – seriamente o con una battuta – ne aveva mai parlato a fine partita. “Il Venezia è una squadra che pressa tanto – continua Conceiçao -. Ha le sue qualità, gioca in modo diretto, ha giocatori veloci davanti. Potevamo chiuderla prima, è mancato l’ultimo passaggio o la conclusione in porta”.

la difesa a tre

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Il Milan così guarda più da vicino la zona Europa ma, a meno di sorprese, nulla cambierà in classifica. L’unico obiettivo di primavera è la finale di Coppa Italia. Conceiçao ha detto di non essere d’accordo con Fofana, che aveva fatto notare come nessuno in Italia possa ancora vincere due trofei: “Siamo al Milan e due coppe non sono più importanti dei primi 4 posti. Qua gli obiettivi sono chiari, poi ci sono degli anni che non vanno bene come questo”. La strada, allora, per Milan-Bologna di Coppa Italia è chiara: avanti con Jovic quando starà bene, dare morale a tutti e gestire le settimane libere per far arrivare i giocatori più stanchi – Pulisic, Fofana, forse Reijnders, forse Leao – nelle migliori condizioni alla finale del 14 maggio. Ah, continuare con la difesa a tre: “Anche Di Francesco ha detto che siamo fortissimi a livello offensivo, quindi a livello difensivo dobbiamo migliorare qualcosa – dice Conceiçao -. Non sono un fan di questo modulo e di questo sistema, ma mi devo adattare anche al campionato italiano, alla squadra e alle caratteristiche dei giocatori che ho davanti”. Per il suo amato 4-4-2 ci sarà tempo. Altrove, magari.

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