Reti decisive con Parma, Empoli e Inter, il gioiello con la Lazio e l’assist col Verona: ha portato 13 punti
Uno spiega, l’altro ascolta, apprende e poi mette in pratica. In un passaggio di consegne quasi ideale, che doveva consumarsi la scorsa estate e che sta invece andando in scena proprio adesso. Il professore è Paulo Dybala, l’allievo Matias Soulé. Che pian piano sta assimilando colpi e segreti del maestro, anche se poi certi paragoni a volte fanno più male che bene. “Dybala per me è un esempio, un idolo fin da quando ero piccolo – ha detto Mati domenica a Milano -. Lui mi dà dei consigli, io provo ad ascoltare e a mettere in pratica”. Già, anche perché a 22 anni è arrivato ormai il momento di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità calcistiche. E Soulé lo sta facendo al meglio, conquistando scena e vetrina, ma soprattutto trascinando in alto la Roma. Perché anche la vittoria di San Siro di domenica è stata marchiata fuoco da un suo gol. Esattamente come era successo già a Parma e a Empoli. O come anche nel derby, dove un suo gioiello ha regalato il pareggio alla Roma. O, infine, con il Verona, quando la rete decisiva di Shomurodov è nata da una sua giocata super. Colpi che negli ultimi mesi hanno di fatto regalato alla Roma 13 punti, quelli che oggi permettono ai giallorossi di sognare in grande (leggi Champions).
da trasferta
—La cosa curiosa è che Soulé oggi sembra quasi un uomo da trasferta. Le cinque reti messe a segno con la maglia della Roma sono infatti arrivate tutte in gare esterne: Verona, Empoli, Parma, Lazio (derby fuori casa) e domenica Inter. In Serie A solo Rafael Leao ha fatto meglio del giallorosso lontano dallo stadio di casa, con 7 marcature personali. Ed allora Mati ora aspetta di festeggiare in una gara casalinga, anche se poi all’Olimpico ha già esultato, proprio nel derby del 13 aprile scorso. Nel frattempo, però, ieri sono arrivati anche i complimenti di una leggenda giallorossa come Aldair. “Segnare a San Siro non è mai facile – ha scritto Aldair a Matias -. Tu l’hai fatto con carattere e qualità. Complimenti per il grande salto di maturità”.
che stoffa
—Del resto, anche Ranieri nella pancia del Meazza è stato chiaro: “Soulé adesso ha capito quello che gli chiedevo, deve essere pratico e rapido nel pensare, anche nell’uno contro uno. Lui è un giocatore sempre imprevedibile. Quando prende palla devono capire tutti che sta succedendo qualcosa di impor- tante. Ora sa quando puntare, tirare o mettere la palla. E la sua è una stoffa molto pregiata”. Già, una di quelle con cui un buon sarto può preparare un abito chic, di quelli da cerimonia. Magari anche per festeggiare la qualificazione in Champions, chissà. Intanto Mati si gode il momento e ha capito che non può abbassare i giri. Non ora, non prima della fine della stagione. Il momento è troppo buono per poter tornare indietro…
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