Il tecnico bianconero sabato torna all’Olimpico da avversario. Dopo le 9 partite sulla panchina biancoceleste della scorsa stagione
Tensioni. Dentro e fuori lo spogliatoio. L’avventura di Igor Tudor alla Lazio è durata poco. I risultati il tecnico croato li ha anche ottenuti (18 punti in 9 giornate), portando i biancocelesti, presi a metà classifica, fino alla qualificazione in Europa League. Eppure non è riuscito a conquistare giocatori e pubblico.
tudor e le polemiche coi giocatori della lazio
—Tudor arrivò a Roma ritrovandosi in squadra Guendouzi, con il quale aveva già avuto discussioni a Marsiglia. Il tecnico lo lasciò in panchina nella gara di esordio con la Juve, inserendolo solo a partita in corso. Il francese riuscì a servire l’assist vincente per Marusic, ed esultò proprio rivolgendosi contro il proprio allenatore. Ebbero problemi anche Cataldi, Immobile e Isaksen. “Tudor voleva andassi via, pensava non fossi adatto, sono grato che sia arrivato Baroni al suo posto”, ha detto recentemente il danese.
tudor-lazio, la rottura
—Conquistata la qualificazione all’Europa League, la società aveva deciso di confermare Tudor. Ci furono quindi confronti con il direttore sportivo Fabiani e con il presidente Lotito per concordare una strategia di mercato. Il tecnico chiese la cessione di alcuni giocatori (compresi Rovella e Guendouzi, oggi fondamentali per i biancocelesti) sui quali i dirigenti però puntavano eccome. Si arrivò quindi alla separazione, con Tudor che decise di rassegnare le proprie dimissioni. Le tensioni che si erano vissute all’interno dello spogliatoio (pieno di calciatori arrivati a fine ciclo…) vennero percepite anche dalla tifoseria. E così, a campionato finito, venne esposto uno striscione durissimo contro il tecnico: “Come allenatore, da valutare. Come uomo… Tudor uomo di m***”. Per questo in estate la Lazio ha rifondato, partendo non soltanto da un nuovo allenatore, ma anche separandosi da alcune leggende. Cercando di azzerare le tensioni pregresse.
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