Gunther Schepens, allenatore del nuovo centravanti bianconero nelle giovanili del Gent, racconta: “Mi sono messo a seguire quella partita e dopo 5′ ho pensato ‘Devo prendere quel ragazzo’. Pochi giorni dopo arrivò in ritardo, glielo facemmo pesare, e lui…”
C’è stato un tempo in cui Jonathan non voleva più saperne niente. Prima dei gol a grappoli, della Champions e della Juventus, era arrivato a un bivio di quelli da dentro o fuori. E lui era più intenzionato a mollare che a provarci ancora. Ma un po’ di contesto, intanto. È l’inverno del 2019, David gioca con continuità e inizia a segnare con il Gent in Belgio ma un giorno, alla fine di un allenamento, gli comunicano che le condizioni di sua mamma sono peggiorate. Lui prende e parte in fretta e furia per il Canada, ma a Londra buca una coincidenza e non arriva in tempo per darle l’ultimo saluto. Da lì in poi passa mesi bui. Non vuole uscire, non si dà pace.