La nuova norma che punisce le perdite di tempo promette di rivoluzionare le fasi finali delle partite. Intanto i viola, ultimi in classifica, rischiano di ripercorrere il sentiero che portò alla storica retrocessione del 1993
Qualcuno la chiama furbizia, scaltrezza. Altri — e forse hanno ragione loro — la definiscono slealtà. Fatto sta che troppe volte, quando le partite entrano nella fase decisiva, ci sono calciatori che si rotolano a terra come se avessero subito un gancio di Alì, chiedono l’intervento del medico e poi, trascorsi quei sessanta o novanta secondi che valgono oro, ricominciano a correre come se niente fosse accaduto. Avrete notato che, curiosamente, nove volte su dieci questi colpi così dolorosi li ricevono i calciatori delle squadre che sono in vantaggio oppure che difendono un pareggio prezioso contro un avversario più forte. Quasi mai succede a chi il gol lo deve segnare e…
