di Danilo Sandalo
Un guizzo del VAR su generoso assist di Ramadani permette a Bonazzoli di siglare il rigore e spianare la strada per la Cremonese che fino a quel momento aveva subito i “timidi” tentativi dei giallorossi che comunque erano ben disposti in campo, educati e a tratti anche eleganti, del resto non era domenica per caso.
Un classico colpo da Lecce insomma, che si presenta come ogni volta ordinato, brillante e propositivo per poi sciogliersi completamente e tornare quasi sui propri passi nella ripresa e vada per le decisioni arbitrali, direzioni o gestioni che dir si voglia, le quali sicuramente influenzano ma citarle per offuscare un dato di fatto (ossia il calo che la squadra ha spesso nei secondi tempi da inizio stagione ad ora). Pazienza.
La realtà infatti fa emergere questo aspetto al di là dei gol falliti clamorosamente o annullati in maniera altrettanto eclatante.
Bisognerebbe capire i motivi di questo atteggiamento ed intervenire per risolverlo, allo stesso modo di come si dovrebbe(deve!) intervenire per migliorare l’ aspetto dei gol che gli attaccanti giallorossi non riescono a siglare, in entrambi i casi si tratta di aspetti psicologici del singolo e del collettivo.
Per il resto per quanto riguarda la gara la Cremonese, dopo essere andata in vantaggio con Bonazzoli appunto su rigore al 53′ minuto, è riuscita anche a raddoppiare con Sanabria al 78′ minuto chiudendo la gara e regalando a Federico Baschirotto la prima gioia contro la sua ex squadra.
Con questa sconfitta il Lecce rimane inchiodato al 15° posto in classifica forte dei suoi 13 punti, ma la situazione potrebbe cambiare in virtù delle gare che si devono ancora disputare.
