Borgorosso Molfetta-Manfredonia 1-2, le esultanze non finiscono mai

Il Manfredonia vince 2-1 contro il Borgorosso Molfetta, così da far rimanere confermato il suo primo posto. Dopo la firma di Turitto al 55′, nonostante i biancorossi siano rimasti in dieci (Kapxiu viene espulso per somma di ammonizioni), Vitale pareggiava con una ripartenza che superava la difesa ospite. La gioia molfettese si placa all’89′, quando l’incornata di Montrone fissava sul 2-1 il risultato finale.

Il difensore ospite Pasquale Binetti nega ogni dialogo con la testata. 

Vincenzo Antonicelli, mediano barlettano del Borgorosso Molfetta risponde invece alle domande in maniera dettagliata: ”Un po’ affranti per la sconfitta, soprattutto perché abbiamo dato tanto e ci sono state diverse occasioni. Non abbiamo lasciato molto spazio al Manfredonia, anche se una squadra così riesce comunque a ricavarlo e una mancata comunicazione sulla marcatura può influire sul punteggio. Neanche l’inferiorità numerica ci ha spaventati, abbiamo reagito bene ed è un peccato perdere negli ultimi secondi. In campo eravamo spensierati, non serve accumulare ansia per queste gare, rimangono comunque belle prestazioni e risulta una buona esperienza per un calciatore, soprattutto se facente parte della fascia d’età under. Gli avversari? Ho notato tanta qualità, è un piacere vedere Biason in mezzo al campo e sono rimasto colpito dalla prestazione di Salvatore e Bevilacqua, non ho problemi nel dirlo. All’andata soffrimmo di più, facemmo fatica a reagire e a rispondere a livello tecnico, questa volta possiamo essere soddisfatti della prestazione. Cosa si sarebbe potuto evitare? Sicuramente il gol decisivo, (ride, ndr) e gli errori generali sulla marcatura, speravo cambiasse qualcosa con il mio ingresso (ride di nuovo, ndr), ringrazio comunque il mister Angelo Carlucci per avermi dato questa possibilità. Qui mi trovo molto bene, tra l’altro il team è rimasto quasi invariato e ciò ci permette di essere sempre più compatti. Domenica prossima incontreremo il Trani. E’ risaputo che in queste circostanze bisogna essere più concentrati, è facile sbagliare se ti monti la testa, ma siamo obbligati a portare i tre punti a casa”. 

Per i biancoazzurri si esprime soddisfatto la punta argentina Ezequiel Zaldua (Pergamino, Buenos Aires): ”Anche se il risultato ci vede vincitori, è stata dura e nonostante ciò siamo riusciti a tener testa agli avversari soprattutto verso la fine. In queste gare conta molto la qualità d’organico e l’esperienza, facendo venir meno il calo emotivo e assorbire la tensione, non basta saper giocare. Il mister è contento per il risultato ma di sicuro un po’ ci rimprovererà per non essere stati più decisi (ride, ndr), a questo punto non possiamo permetterci errori. Riguardo la scorsa finale posso dire che la gioia era infinita e abbiamo meritato questo momento di gloria, l’emotività era evidente però non abbiamo perso di vista l’obiettivo ed ora la Coppa è nostra. Essendo un centravanti sono più avvezzo a completare le azioni, però supporto anche i miei compagni nelle varie fasi e non aspetto che gli altri facciano dovutamente il lavoro per me, siamo una squadra. Ad esempio, ho segnato la mia doppietta contro l’Orta Nova ed è un obiettivo personale che mi gratifica ma sono consapevole che è frutto di un lavoro collettivo. Cosa consiglio ai giovani? Io sono a 10.000 km dalla mia terra, dai miei amici e dalla mia famiglia, ho fatto di tutto per questa passione e continuo a far sacrifici, bisogna essere pronti a tutto, però la soddisfazione è ineguagliabile. Siamo ormai abituati a lavorare sodo e ogni sfida ci fortifica, la strada è ancora lunga e per adesso dobbiamo far mente locale sul Tricarico, (squadra lucana in Coppa nazionale), e la difficoltà è confermata dal fatto che sono sfide secche e noi ci proveremo, due coppe sono meglio di una…”  

Por los blanquiazules, el delantero argentino Ezequiel Zaldua (Pergamino, Buenos Aires) se muestra satisfecho: “Aunque el resultado nos da ganadores, fue duro y a pesar de eso logramos estar a la altura de nuestros rivales sobre todo hacia el final . En estos partidos cuenta mucho la calidad de la plantilla y la experiencia, haciendo desaparecer el decaimiento anímico y absorbiendo la tensión, no basta con saber jugar. El entrenador está contento con el resultado pero seguro que nos regañará un poco por no ser directos (risas, ed), a estas alturas no nos podemos permitir errores. Respecto a la última final puedo decir que la alegría fue infinita y merecíamos este momento de gloria, la emoción era evidente pero no hemos perdido de vista el objetivo y ahora la Copa es nuestra. Siendo delantero centro estoy más acostumbrado a completar acciones, pero también apoyo a mis compañeros en las distintas fases y no espero a que los demás hagan bien el trabajo por mí, somos un equipo. Por ejemplo, marqué el doblete al Orta Nova y es un gol personal que me gratifica pero soy consciente de que es fruto del trabajo colectivo. ¿Qué recomiendo a los jóvenes? Estoy a 10.000 km de mi tierra, mis amigos y mi familia, he hecho de todo por esta pasión y sigo haciendo sacrificios, hay que estar preparado para cualquier cosa, pero la satisfacción es inigualable. Ya estamos acostumbrados a trabajar duro y cada desafío nos fortalece, el camino aún es largo y por ahora hay que seguirle la pista al Tricarico, (equipo de Lucana en la copa nacional), y la dificultad la confirma el hecho de que son Desafíos secos y lo intentaremos, dos Tazas son mejores que una…”

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