di Danilo Sandalo
Settimana ricca di avvenimenti pubblici e sociali che hanno caratterizzato sicuramente le apprensioni di tutti quanti, sportivi compresi ovviamente, si va dalle precarie condizioni di salute di Papa Francesco, all’ improvviso ictus che ha colpito l’ ex allenatore giallorosso, nonchè grande maestro e rivoluzionario del mondo del calcio (e anche di vita), Zdenek Zeman ricoverato anch’ egli in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma da giovedì scorso.
A tutto ciò, come se non bastasse, si è aggiunto ieri lo show in salsa tutta americana da parte del presidente degli Stati Uniti. Donald Trump, il quale ha minacciato in mondo visione il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita alla Casa Bianca per provare a colloquiare sul cessate il fuoco contro la Russia che va avanti ormai da più di 3 anni, precisamente dal 24 febbraio del 2022.
Insomma un venerdì molto particolare e la partita Fiorentina-Lecce, a prescindere dalla grandissima importanza che poteva avere per entrambe le squadre, non poteva che arrivare a pennello per alleggerire tutte queste tensioni ed apprensioni accumulate in questi ultimi giorni.
Il Lecce si presenta al “Franchi” con Berisha e Karlsson, a scapito di Helgason e Pierotti, mentre la squadra di Palladino deve fare a meno di Moise Kean, ancora convalescente dopo lo spavento avuto nella gara contro l’ Hellas Verona.
La Fiorentina parte forte e decisa, aggredendo fin da subito il Lecce, e al 9′ minuto del primo tempo trova il gol con Gosens di testa ben servito da Dodò ma lasciato inspiegabilmente libero di agire a suo piacimento dai difensori giallorossi.
Nonostante il gol subito il Lecce però ha la capacità di reagire, prendendo in mano il pallino del gioco per tutta la prima frazione di gioco pur non essendo mai particolarmente concreto, eccezion fatta per una grandissima occasione avuta da Karlsson al 45′ minuto con De Gea bravissimo a sventare in angolo.
Di fatto l’ unica azione degna di nota da parte dei ragazzi di Giampaolo se si esclude il tiro di Krstovic, facilmente parato da De Gea, al 18′ minuto, fermo restando che però il Lecce nella prima parte della gara, nonostante il gol subito, non avesse affatto demeritato.
Nella ripresa la musica sembra cambiare, con il Lecce che non riesce più di tanto a imporsi e che rischi di capitolare in più di una circostanza venendo graziato solo dalla sorte (e di questi tempi potrebbe diventare uno degli alleati più importanti e sinceri su cui confidare!) quando Beltran al 72′ minuto colpisce il pallo sprecando un calcio di rigore ricevuto in seguito a un fallo di mano in area di Pierret.
All’ 85′ è ancora Beltran ad essere lo sfortunato protagonista della partita quando con un tiro dal limite dell’ area centra in pieno la traversa, graziando Falcone e consentendo al Lecce di rimanere in partita e sul capovolgimento di fronte, ironia della sorte, sembra che i giallorossi prendano in considerazione seriamente questa ipotesi per realizzare che nella vita bisogna essere sempre riconoscenti e così il nuovo entrato Danilo Veiga spreca clamorosamente la palla del pareggio da solo davanti a De Gea, restituendo il doppio favore ricevuto dalla Fiorentina per mezzo Beltran con i due precedenti legni colpiti.
La gara termina con un’ occasionissima di Gudmundsson che nel recupero decide di sposare la linea Beltran mandando alto un pallone a tu per tu con Falcone.
Risorge la Fiorentina dopo qualche risultato poco confortante delle ultime settimane e, soprattutto lo fa senza il suo bomber Moise Kean in attesa di affrontare i greci del Panathinaikos giovedì ad Atene giovedì prossimo in Conference League.
Cade ancora il Lecce che, dopo il danno subito la scorsa settimana nella gara contro l’ Udinese persa per 1-0, e in attesa di conoscere il risultato di Genoa-Empoli di domani, mantiene il vantaggio di 4 punti proprio sui toscani, terz’ ultimi in graduatoria.