Juve, effetto Yildiz e Spalletti. Un commento di Licari sulla Gazzetta

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Dal gelo di Bodo è emersa una squadra in crescita, che solo il tocco del suo allenatore può definitivamente trasformare

due cambi di Spalletti nell’intervallo ed è stata la svolta, forse non soltanto per Bodo. Il primo nuovo entrato si chiama Kenan Yildiz. Avevamo lasciato a Firenze un giocatore da tempo irriconoscibile, fuori dal gioco, stanco se non demotivato, confinato in una fascia di estraneità più mentale che tattica, fatto giustamente accomodare in panchina. È rientrato un fuoriclasse assoluto che ha rievocato la grandezza di Del Piero, incontrollabile per i norvegesi improvvisamente piccoli e spaventati. Tutto bellissimo, naturalmente: con l’avvertenza che già l’anno scorso al debutto con il Psv, e poi altrove, Yildiz aveva proposto questi paragoni ingombranti, per poi ritrarsi periodicamente nella rassicurante quanto anonima zona di normalità. Il suo gioco è stancante, la fascia lo obbliga a…

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