Etra Vancouver Barletta, parla bomber Diviccaro: il segreto è giocare tutte le partite come se fosse l’ultima!

Caterve di gol dalla Promozione alla Terza Categoria, campionati vinti e tante maglie indossate dove ha lasciato ottimi ricordi. Non ha certo bisogno di presentazioni Giovanni Diviccaro, forte attaccante barlettano classe 1988 in forza all’Etra Vancouver Barletta; un curriculum di tutto rispetto per il bomber dei giallo-neri che può vantare esperienze in società come Audace Barletta, Real BAT, Canosa, Trinitapoli e Spinazzola con diversi campionati e play off vinti.

  • COSA L’HA PORTATA AD ACCETTARE IL PROGETTO ETRA VANCOUVER?

Devo dire in tutta onestà che non è stato difficile prendere questa decisione, non ho accettato nessuna offerta, ho accettato un progetto di un amico e di una splendida dirigenza.

  • QUALI SONO LE ESPERIENZE CHE LE SONO RIMASTE NEL CUORE?

Tutte le mie esperienze passate hanno lasciato in me qualcosa, è difficile sceglierne una. Adesso sono concentrato sul presente, c’è tanto da fare e da completare anche perchè se dovessi smettere vorrei farlo da vincente, per poi pensare ad un futuro rimanendo sempre in uno spogliatoio.

GIOVANNI DIVICCARO, BOMBER DELL’ETRA VANCOUVER BARLETTA.
  • UN INIZIO NIENTE MALE PER UNA NEO PROMOSSA: DOVE PUO’ ARRIVARE QUESTA SQUADRA?

E’ difficile dirlo adesso, ci giochiamo ogni partita come se fosse l’ultima. Siamo una famiglia più che una squadra ed è questo che ci spinge a vincere.

  • QUALI SONO LE SQUADRE CHE, SECONDO TE, POSSONO RECITARE UN RUOLO IMPORTANTE IN QUESTO GIRONE?

Siamo una squadra neo-promossa, non conosciamo le altre squadre. Da barlettano dico che l’Audace è una bella squadra, le altre le stiamo vedendo gara dopo gara.

Abate, il Milan di Youth League e Primavera: i modelli

Al secondo anno di allenatore, l’ex terzino rossonero è primo nel girone di Youth League e sta valorizzando ragazzi che Pioli valuta per il futuro. Ecco come fa

Il metodo Gattuso l’ha reso più forte. Vent’anni fa Ignazio Abate si affacciava per la prima volta nel Milan dei big come un ragazzino timido. Incrociava i campioni nello spogliatoio e chiedeva permesso, usava il lei, se ne stava in disparte, prima di finire sotto l’ala protettiva del bonario Rino. “Quando Ignazio era ragazzino lo battezzavo a suon di sveglie”. Schiaffoni.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Torino-Milan, Origi titolare: così si è ricostruito tra Belgio e Milanello

Divock è favorito per il posto da titolare nel match di Torino: da qui al Mondiale potrà alternarsi con Giroud e far rifiatare il francese. Ecco come il superlavoro in palestra lo ha rivitalizzato

Oltre al razzo sparato alle spalle di Di Gregorio, oltre al pallone telecomandato sul piede di Diaz, Divock Origi ha brillato anche per doti che fino a qualche tempo fa sembravano un miraggio: è stato il giocatore che ha toccato la velocità di punta più alta di tutto Milan-Monza, sprintando a 34,04 km/h. I conti, così, si fanno presto e sono semplicissimi: Origi sta alla grande, finalmente. E ora che la forma è quella giusta, Pioli lo utilizzerà come aveva in mente di fare fin dal primo giorno in cui lo ha visto all’opera a Milanello: il belga è un titolare aggiunto, un centravanti da alternare con regolarità a Giroud e così succederà domani a Torino. Oly ha giocato (e segnato) a Zagabria, Divock giocherà (e segnerà ancora, si spera in casa rossonera) domani. Turnover…

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Inter, Dimarco, Dzeko, Mkhitaryan i low-cost super

I tre giocatori più in forma del momento sono immagine della politica nerazzurra: idee, occasioni e creatività. E non solo loro

“Sul mercato serve grande professionalità, competenza e anche creatività. Non sempre c’è la necessità di avere soldi per fare investimenti”. Così parlava Beppe Marotta il 30 maggio scorso, a mercato ancora chiuso. Quando nell’aria veleggiava già l’idea del ritorno di Lukaku (più creatività di così…) ed erano insistenti le voci su Dybala come possibile colpo a zero. Le occasioni di mercato sono state tema ricorrente negli ultimi anni in casa Inter per via dei noti paletti economici, operazioni low-cost che stanno facendo la fortuna di Inzaghi. Il campo non mente.

I tre in forma

—  

Basti pensare ai tre giocatori nerazzurri più in forma del momento, come certificato anche dalla vittoria contro il Viktoria Plzen: Dzeko, Mkhitaryan e Dimarco. Rispettivamente una doppietta, un gol e un assist nel trionfo in Champions League, ma…

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Conte alla Juve: da McKennie a Vlahovic ecco da chi ripartire

Bonucci e Pogba li ha allenati, ma gli altri? Ecco da chi potrebbe ripartire un nuovo corso bianconero con Antonio al timone

Gli spifferi torinesi su un possibile ritorno di Antonio Conte alla Juve riporta indietro di qualche anno. Alla BBBC appena nata, gloriosa per diversi anni dopo, e a un reparto mediano che il tempo svelerà di altissimo livello. La verità è che molte volte la dirigenza ha provato a ricostruire una rosa con caratteristiche e valori vicini a quel primo progetto demo, ma non è stato semplice replicarne gli incastri.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Inter-Sampdoria del 1983 e il gol di Trevor Francis

Inter-Sampdoria del 1983 resterà nella storia per il capolavoro del britannico contro i nerazzurri che fece perdere il consueto aplomb al leggendario radiocronista

Domenica 10 settembre 1983, ore 17.36. Accadde qualcosa di straordinario. Dalla radiolina uscì la voce di Sandro Ciotti, l’inconfondibile voce arrochita da milioni di sigaretta, ma quella volta era più emozionata del solito. Lui, sempre così pacato, persino distaccato dall’avvenimento cui stava assistendo, adesso pareva fremere dal desiderio di intervenire, di parlare, di far partecipare la gente. Interruppe il collega Ameri e partì con un’enfasi che non gli era abituale.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Paola Egonu, la nostra Italia migliore

Il “caso” ci parla di pregiudizi che ritornano, come rigurgiti. Ma lei è il simbolo di una squadra che è sinonimo di comunità, dove bianco e nero si confondono perché quello che conta è il lungo viaggio fatto insieme

Non so quanto Paola Egonu sia contenta di tutto questo rumore attorno a lei. In fondo lei si era solo sfogata con il suo procuratore, non immaginando che quelle parole sarebbero finite su tutti i giornali italiani e avrebbero provocato un profluvio di parole, comprese quelle della politica.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]