Ds Monopoli: “Non pensiamo a cedere Guiebre, è un elemento fondamentale”


Alfio Pelliccioni, direttore sportivo del Monopoli, ha parlato ai microfoni di SportChannel di Guiebre. “Non ci pensiamo neanche a cedere Guiebre, è un elemento fondamentale per noi e per la società. Poi nel calcio sappiamo non c’è nulla di certo, e c’è in ballo il discorso economico e tutto può accadere in caso di offerte onerose”. 

Fonte:TuttoC.com

Nuovo stadio Roma? Milan, Inter, Bologna, Napoli, ecco la situazione degli altri dei nuovi impianti

Il club giallorosso ha ufficializzato l’area per l’impianto di proprietà, ma sono diversi i progetti – privati, pubblici o misti – avviati da molte squadre di Serie A

La situazione del nuovo stadio della Roma ha vissuto oggi una tappa fondamentale: con una nota congiunta del club e di Roma Capitale è stata ufficializzata infatti la scelta della zona di Pietralata. Nelle prossime settimane la società presenterà in Campidoglio uno studio di fattibilità, ma già “l’iniziale esame urbanistico svolto sull’area individuata non ha messo in evidenza elementi ostativi alla presentazione del suddetto progetto”. L’obiettivo, come ha confermato anche il Ceo della Roma, Pietro Berardi, è “fare lo stadio per il 2026”. Manca ancora il progetto definitivo, che deve essere anticipato da rilevazioni archeologiche, ambientali e acustiche, e manca dunque anche un disegno del nuovo impianto che non dovrebbe comunque essere molto più piccolo dell’Olimpico.

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Giroud, autobiografia: “Crederci, sempre” – La Gazzetta dello Sport

Un racconto a cuore aperto, in cui il francese rivela tutto di se stesso: il rapporto con la fede, il fratello Romain, l’idolo Sheva, la passione per Ibra,il successo-chiave per lo scudetto nel derby contro l’Inter “che mi avrebbe voluto quando ero al Chelsea”

È un lettore della Gazzetta, Olivier Giroud. O almeno, i titoli di prima pagina sulla Rosea non gli sfuggono, specie quando lo riguardano. Lo racconta a pagina 168 di “Crederci, sempre”, autobiografia edita da Baldini+Castoldi in cui spiega il modo in cui ha realizzato i suoi sogni, aggrappandosi alla fede in se stesso, in Dio e nel destino. Alla presentazione del libro, a Casa Milan, l’attaccante che ha segnato i gol scudetto a Reggio Emilia parla in italiano, con calma e attenzione.

FEDE

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“Strano scrivere qualcosa del genere quando sei ancora un calciatore, forse si è troppo giovani… ma ci ho riflettuto e ho deciso di farlo. In Inghilterra ho vinto il premio per l’autobiografia dell’anno,…

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Tris di giornata: firma Francesco Russo!

L’Amministratore Unico dell’A.C. Nardò Salvatore Dell’Anna con il neo arrivato Francesco Russo.

Nardò 07 luglio 2022

Giornata di firme in casa TORO. Giunge anche quella del forte difensore napoletano, classe ’93, a completare una giornata ricca di novità e di nuovi ingressi in rosa. Francesco Russo, centrale di difesa, segue Mr. Nicola Ragno nelle sue esperienze professionali, avendo militato nella scorsa stagione nel Francavilla in Sinni. “Arrivo con tanto entusiasmo in una città che da sempre é un riferimento di passione e attaccamento al colore Granata –  queste le prime dichiarazioni di Francesco -. Ho sempre avuto ammirazione per questa tifoseria capace di grandi cose. Il calcio é uno sport di popolo e le tribune colorate e festanti sono un riferimento di assoluta gioia. Approccio e sensazioni iniziali sono molto positivi. Non vedo l’ora di rimettermi in gioco”. Ben arrivato Francesco!

Fonte: Nardò Official site

Hannes Fink: una vita al Südtirol

Esiste un’immagine esemplificativa del rapporto tra Hannes Fink e il  Südtirol: il momento in cui il calciatore esulta insieme ai suoi tifosi dopo il match che ha sancito la prima storica promozione in Serie BKT.

Un momento discordante per certi versi, che racconta della massima unione tra idolo e tifosi, ma che contempla anche la sua separazione, perché quella è esattamente  l’ultima partita da calciatore del ragazzo di Bolzano.

Il calcio contemporaneo si è prestato in poche occasioni a storie di  calciatori fedeli ad una maglia per quasi tutta la durata della loro carriera. Lo stereotipo della “bandiera” sta andando volta per volta a sbiadirsi, il ciclo di vita professionale di un calciatore è più abitualmente costellato da diversi cambi di maglia ovviamente legittimi, ma che poco sposano il concetto romantico di immedesimazione in una sola squadra, una sola tifoseria, tanto caro ad alcuni giocatori.

Ma come in qualsiasi contesto c’è una eccezione che conferma la regola. Può capitare ad esempio di imbattersi nella storia di Hannes Fink.

Di Bolzano, per il Südtirol 

La storia di Fink è tremendamente appassionante, perché è tanto, troppo diversa rispetto alle altre riguardanti i rapporti simbiotici tra una piazza e un calciatore. Cercate un professionista che ha speso l’intera carriera con la stessa squadra tra le soppresse C2-C1 e la Serie C, senza mai fare il grande salto nonostante le possibilità emerse.

Spoiler: non lo troverete.

Francesco Magnanelli, per fare un esempio concettualmente vicino, non ha colorato il proprio viaggio nel mondo del calcio esclusivamente con il neroverde del Sassuolo, che ha onorato per diciassette stagioni, avendo precedentemente racimolato poco più di 20 presenze in altre realtà. A Fink questo non è successo: lui, nato a Bolzano, è stato totalmente dedito al suo Südtirol: come può non incantare tutto ciò?

Arrivato al Südtirol ad appena undici anni, il classe ’84 ha collezionato 19.556 minuti in campo a difendere i colori ai quali tanto ha dato (e dai quali, certamente, altrettanto avrà ricevuto). Il debutto in prima squadra arriva ad appena 16 anni, e nel suo lunghissimo percorso, nonostante sia nato e ritirato come centrocampista, ha fatto tante cose in tanti ruoli: ala, trequartista, esterno. Il tutto guidato dal mantra del carisma, peculiarità dei leader non solo tecnici ma anche carismatici.

Oltre alla semplice, ma appassionante, visione della carriera dell’ex centrocampista, c’è un’altra sottolineatura da fare: nelle 331 presenze da professionista, Fink è stato espulso una sola volta. Un tratto impressionante, considerando che ha vissuto nella zona di campo in cui si concentra il gioco, ovvero la mediana.

L’ultimo viaggio

Fink è stato il collante tra il Südtirol del passato e quello del presente, e ha guidato una crescita societaria che è stata netta ed evidente in questi anni, tanto sotto l’aspetto sportivo quanto infrastrutturale, anche se è possibile, quasi necessario, mescolarne i risvolti.

Ha visto il Südtirol evolversi e diventare un gioiellino calcistico per modus operandi e attenzione alla gestione societaria in senso lato. Il tutto non venendo mai meno alla prova del campo.

L’ultimo atto del testamento d’amore di Hannes Fink per il Südtirol è paradossalmente il ritiro dal mondo del calcio subito dopo aver ottenuto la prima storica promozione del club in Serie BKT. Perché chi ama sa anche quando lasciar andare, non prima di averti tenuto per mano lungo la parte a volte ostica del percorso.

Il disegno di Fink è stato portato a termine, spetterà al futuro consentire la sua trasformazione da calciatore a dirigente, ovviamente con indosso un abito contenete il logo del suo cuore, quello del Südtirol.


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Stadio Roma: Pietralata, il quartiere amato da Pasolini

L’area scelta dal club giallorosso con l’ok del Comune per il nuovo stadio ha una lunga storia popolare. Qui ancora si gioca a calcio per strada e il pallone è da sempre visto come uno strumento di integrazione

Un’area pubblica, vicino alla stazione Tiburtina e alle fermate della metropolitana Pietralata, Monti Tiburtini, Quintiliani. È in un torrido giorno d’estate che Roma e Campidoglio confermano di aver scelto l’area di Pietralata per la realizzazione del nuovo stadio che dovrebbe, nelle intenzioni, vedere la luce nel 2026 o al massimo nel 2027.

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L’impresa del Cagliari 2015-2016 – Lega B

Nella stagione 2014 – 2015 non bastò al Casteddu il susseguirsi di allenatori importanti come Zdenek Zeman, nomi leggendari quali Gianfranco Zola e Pierluigi Casiraghi e il tentativo finale di Festa per evitare la retrocessione. Ma il popolo sardo, di cui il Cagliari Calcio è la massima espressione calcistica, è un popolo tosto e già dalla mattina del 18 maggio 2015, con la Serie A ancora da terminare, si rimboccano le maniche ed iniziano a programmare la risalita.

Tanti auguri Magic Box ?￰゚ヤᆴ

Protagonista con la maglia del @CagliariCalcio nella stagione 2003/2004 ⚽#SerieBKT pic.twitter.com/9X8X4qFwRr

— Lega B (@Lega_B) July 5, 2022


Il primo mattone per costruire l’impresa del 2015 – 2016 è quella di ingaggiare il tecnico campano Massimo Rastelli che per approdare in rossoblù risolve un buon contratto con l’Avellino. Le mosse successive sono quelle di allestire un gruppo di combattenti a partire dai nuovi acquisti. Su tutti il portiere Marco Storari, i mastini della difesa Fabio Pisacane e Bartosz Salamon, i centrocampisti Marco Fossati e Davide Di Gennaro più gli attaccanti Niccolò Giannetti e Federico Melchiorri.
La mossa finale è quella di confermare la parte più vogliosa di riscatto del gruppo appena retrocesso.
Nello specifico capitan Dessena, Capuano, Deiola, Joao Pedro e Farias innestando sul corpo vivo della rosa alcuni giovani di cui sentiremo parlare negli anni successivi: il futuro Campione d’Europa Nicolò Barella, il portiere Alessio Cragno ed il bomberino del Lanciano, acquistato dalla Juventus e girato in prestito, Alberto Cerri.
Il Cagliari edizione 2015-2016 si dimostra da subito una squadra compatta ma al tempo stesso moderna; impostata con una difesa a quattro in linea, un centrocampo molto aggressivo ed un attacco dove le soluzioni sono svariate, il tridente Joao Pedro, Sau e Farias rende il club di Rastelli più quotato per la promozione diretta.
L’avvio di stagione è di quelli da far stropicciare gli occhi, un netto 4-0 al Crotone. Poi, dopo un periodo di assestamento, periodo nel quale prendono il comando della vetta in sequenza, Livorno, Novara e lo stesso Crotone, verso la fine del girone di andata il Cagliari sale in vetta.

Al giro di boa la squadra sarda è campione d’inverno con 46 punti.
Nel girone di ritorno i ragazzi di Rastelli si alternano alla guida del torneo con il coriaceo Crotone di Ivan Juric, fino alla 39° giornata.
Quel giorno, è il 6 maggio 2016, il Cagliari espugna il San Nicola di Bari, 0-3 il finale con reti di Joao Pedro, Farias e Cerri. Il Crotone, di contro, impatta 1-1 con il Latina. È il giorno del sorpasso decisivo ma è anche il giorno in cui arriva la matematica certezza della promozione in Serie A.
La classifica finale della Serie B 2015-2016 recita Cagliari primo con 83 punti frutto di 25 vittorie, 8 pareggi e solo 9 sconfitte, Crotone secondo ad 82, terzo il Trapani di Serse Cosmi che verrà poi beffato nella finale playoff dal Pescara di Massimo Oddo.
Entrando nel merito statistico, va ricordato che Marco Storari è stato il più presente con 41 gare giocate su 42, alle sue spalle Joao Pedro con 38 e Fossati con 36. Re dei marcatori cagliaritani l’attaccante brasiliano con passaporto italiano Diego Farias con 14 centri, davanti a Joao Pedro con 13, Niccolò Giannetti e Marco Sau a 10.


E così venerdì 6 maggio 2016, a meno di 365 giorni dalla retrocessione, il Cagliari tornava trionfalmente in Serie A centrando, ad oggi, la sua unica vittoria del Campionato cadetto.
Le altre promozioni, quelle del 1963-1964, del 1978-1979, del 1989-1990, del 1997-1998 e quella del 2003-2004, furono il frutto di piazzamenti.


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Nicola Lanzolla riveste Granata!

Il difensore Nicola Lanzolla con L’Amministratore Unico dell’A.C. Nardò Salvatore Dell’Anna.

Nardò 7 luglio 2022

Il difensore nativo di Santeramo riveste la casacca Granata dopo sei anni. Nell’ultima sua esperienza ha lasciato il segno, diventando uno dei pilastri di una difesa granitica. Il Classe ’89 ritrova sulla panchina Mr. Ragno che lo ha voluto per questa nuova avventura. Un difensore arcigno e di spessore con una carriera spesa fra professionisti e serie D. A Bitonto la sua ultima stagione. “Torno in una piazza nobile che ha sempre rappresentato il tratto distintivo e ambito della quarta categoria nazionale – dichiara Nicola -.  Sono molto contento e determinato. Ritrovo un Mr. di primo livello che stimo molto. Porterò in dote la mia maturità professionale e tanta voglia di far bene. Ancora qualche giorno di vacanza e poi tutti insieme per il TORO”. Ben ritrovato Nicola. In bocca al lupo per una stagione ricca di soddisfazioni.  

Fonte: Nardò Official site