Genoa 0-1 Bologna | Barrow torna al gol all’ultima giornata | Serie A TIM 2021/22
Milan, Cardinale svela: "Così si vince nello sport con RedBird". E cita Moneyball
In un podcast il numero 1 del fondo che è vicino ad acquistare il club rossonero racconta la sua filosofia.Si ispira a Billy Beane, nel film interpretato da Brad Pitt
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Genoa-Bologna 0-1: gol di Barrow
Splendida coreografia, striscioni di incoraggiamento e 90′ di cori per salutare il Grifone già retrocesso in B. Poche emozioni sino alla rete di Barrow al 66′. Miha schiera Amey e Raimondo nell’undici iniziale e nella ripresa inserisce altri tre Primavera
Si può? Sconfitti, retrocessi, eppure sorridenti. Succede al Genoa di Blessin, che chiude il campionato collezionando – ahilui – il suo diciottesimo k.o. in campionato, battuto al Ferraris dal Bologna grazie a un gol di Barrow nella ripresa. Che permette ai ragazzi di Mihajlovic di terminare nel migliore dei modi una stagione fra luci e qualche ombra. Negli occhi, però, resta questo strano mondo genoano, che non s’abbatte, né impreca dopo una stagione da dimenticare, ma propone una coreografia che prima del fischio d’inizio tutto fa venire in mente fuorché una piazza che ha vissuto oggi pomeriggio la sua ultima gara in A prima della discesa fra i cadetti dopo quindici anni di fila nel massimo campionato.
Effetto
— …Abraham, la Premier lo rivuole ma lui resterà a Roma: ecco perché
L’attaccante giallorosso alla sua prima stagione italiana ha ottenuto numeri da record. Lui vuole fermarsi almeno un altro anno e la società è pronta a confermarlo, a meno che non arrivi un’offerta da 90 milioni…
Nel mare di banalità che spesso i protagonisti del calcio raccontano davanti alle telecamere c’è spazio anche per qualche eccezione. Tammy Abraham è un’eccezione: perché non ha mai nascosto, pubblicamente e non, che gli fa piacere essere corteggiato da club inglesi che un anno fa non lo cercavano ma, al tempo stesso, non ha mai fatto mancare il suo rispetto e la sua riconoscenza nei confronti di Roma e della Roma.
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Fonte: Telesveva Official Youtube channel
A tu per tu con Alessio Antico. Salvezza diretta o playout? Occhio al Rotonda.
Nardò 21 maggio 2022
Nardó – Molfetta , ultima di campionato . Doveva essere una passerella e invece si lotta per un posto alto nei play out sperando in un risultato dagli altri campi per una possibile salvezza diretta.
– Non è ancora il momento di fare bilanci. Di sicuro abbiamo commesso degli errori e abbiamo delle responsabilità. Ma, come sempre, ci mettiamo la faccia. A salvezza ottenuta, nella quale ci dobbiamo credere fermamente, faremo il resoconto dell’annata e, sulla scorta dell’acquisita ulteriore esperienza, cercheremo di evitare futuri passi falsi. Ripeto, ci penseremo a tempo debito.
Ad un certo punto del campionato eravamo penultimi in classifica con un certo distacco dalla 18ma posizione anche se dovevamo recuperare 4 gare.
– E’ la dimostrazione dell’imponderabilità di questo sport che vive anche di entusiasmo, spesso e soprattutto corroborato dai risultati. Nella circostanza che hai menzionato, pur nella totale avversità delle situazioni, siamo stati bravi a non disunirci perché abbiamo sempre creduto nei valori tecnici di questa squadra. L’impegno, la tenuta mentale, sono stati parzialmente ripagati risalendo quei gradini che oggi ci permettono di essere un poco più ottimisti. Scongiurata la retrocessione diretta, abbiamo anche accarezzato la speranza di poterci salvare direttamente, ma occhio al Rotonda.
Che vuoi dire?
– C’è una sentenza in atto da tenere presente e che puo’ sconvolgere la classifica.
Spiegati meglio.
– Se il Collegio di Garanzia del CONI lunedì dovesse ribaltare le precedenti sentenze e restituire i punti alla squadra lucana, qualche squadra sarebbe apparentemente solo salva. Personalmente dopo questa annata dal timbro “grottesco” non mi meraviglio più di niente.
Ma il Nardò deve solo pensare a vincere.
– Infatti, non arrovelliamoci il cervello e pensiamo solo a questo.
Da Altamura in poi il Nardó in trasferta ha segnato una valanga di gol raccogliendo poco perché purtroppo ha preso anche tanti gol . C’è una spiegazione logica in questo?
– Personalmente sono abituato a ragionare di squadra e non di reparto o di singoli, per cui è evidente che qualcosa a livello strutturale non abbia funzionato. Sarà un elemento di riflessione che metteremo sul banco a fine stagione. Oggi dobbiamo superare questo gap con tutte le energie di cui disponiamo.
Quando ha capito che il campionato aveva un’inerzia diversa da quella programmata?
– Fatalmente da Molfetta – Nardò dell’andata. Quella partita è stata lo spartiacque della stagione. Tanti elementi negativi tutti una volta. Covid, Infortuni, lunga pausa di campionato che interrompeo un periodo brillantissimo, ripresa con impegni ravvicinati etc. etc. Ma, essendo un guerriero nell’animo, guardo anche ad imprese fatte, tipo Marigliano e a tante partite di recupero andate benissimo. Il calcio è così, non si finisce mai di imparare.
Quanto ci credi?
– Non starei qui a perdere tempo se non ne fossi fermamente convinto.
Fonte: Nardò Official siteSERIE D | Cerignola, Pazienza: "Chiudiamo bene per preparare al meglio la Poule Scudetto"
Fonte: Telesveva Official Youtube channel
Bologna, la prima volta dall’inizio di Amey e Raimondo
Wisdom, classe 2005, era già entrato nella storia debuttando in A a 15 anni e 274 giorni, più giovane di sempre, proprio contro il Genoa. Antonio (2004), ha messo piede in massima serie per la prima volta lo scorso anno a Verona
Né Wisdom Amey né Antonio Raimondo sono all’esordio in Serie A, ma quella di oggi sarà comunque una giornata da ricordare: quella della prima da titolare con i grandi. Sinisa Mihajlovic, per l’ultima di campionato a Genova, ha scelto di lanciare dal 1′ un ragazzo del 2005 e uno del 2004. Amey, lo scorso anno, era già entrato nella storia, e proprio contro lo stesso avversario di oggi, il Genoa, diventando – oltre che il primo 2005 a debuttare in A – anche il più giovane di sempre, con i suoi 15 anni e 274 giorni, superando il record di Amadei e Pellegri. Difensore nato a Bassano del Grappa da famiglia di origini togolesi, è arrivato al Bologna nel 2019 dal Vicenza, dopo essere passato anche per le giovanili del Bassano.
raimondo
—Non è…
21 Maggio 2022 – Politecnico, Dipartimento Meccanica Matematica e Management verso l'eccellenza
Cosa vedere e mangiare a Monza
Monza rappresenta nell’immaginario italiano e internazionale uno dei” pit-stop obbligatori” se si parla di automobilismo e amore per i motori.
La città, infatti, è sede dell’autodromo Nazionale che ospita varie gare automobilistiche, tra cui una tappa fondamentale per la Formula 1.
La città di Monza, capoluogo della Provincia di Monza e Brianza, una delle aree più produttive d’Europa, è il terzo comune più grande della Lombardia, dopo Milano e Brescia, con una popolazione di poco superiore alle 123 mila persone.
L’A.C. Monza invece, il club della città, ha riportato nella stagione 2020/2021 il “U-Power Stadium – Brianteo”, lo stadio della città, in Serie BKT dopo quasi vent’anni dall’ultima apparizione.
Monza, come numerose città storiche italiane, offre l’opportunità di visitare posti d’interesse storico e culturale da abbinare ad una trasferta della propria squadra, coniugando la passione per il calcio alle numerose bellezze turistiche del nostro Bel Paese.
Cosa vedere a MonzaLa città può vantarsi di avere natali risalenti all’epoca romana trovandosi proprio lungo la via Aurea che portava a Como.
La città dall’epoca Medievale ha subito numerose influenze, vicina agli Asburgo d’Austria nel ‘700 e parte del Regno d’Italia nell’800. Nel 1900 Monza è stata anche il teatro di un avvenimento storico: l’assassinio di Re Umberto I°.
Tutta questa storia, che ha attraversato nei diversi secoli la città, oggi offre un ventaglio di alternative sui luoghi da visitare.
Il Duomo e la Cappella di TeodolindaIl Duomo di Monza si affaccia sull’omonima piazza del centro storico.
La posizione centrale si deve alla Regina longobarda Teodolinda che fece costruire questa basilica nel VI° secolo. Oltre al Duomo non si può non visitare la cappella dedicata alla Regina longobarda in stile gotico con varie raffigurazioni della nobile e della Corona Ferrea, un’antica corona che per secoli fu usata per la consacrazione di numerosi sovrani, tra i quali i Re d’Italia, custodita proprio nel Duomo di Monza.
Adiacente al Duomo si trova anche il Museo e tesoro del Duomo di Monza, con una collezione unica e rara reliquie e preziosi.
Palazzo dell’ArengarioAltro edificio di importanza storica della città di Monza è il Palazzo dell’Arengario.
Anche in questo caso, il nome della piazza non è casuale.
Eretto verso la fine del XIII secolo, l’antico palazzo comunale, detto Arengario, dal latino arengarius “luogo per assemblee”, si trova subito dopo il Duomo cittadino nel centro città, a significare anche visivamente la contrapposizione di poteri, religioso e civile, che anche a Monza si contraddistinse nel Medioevo.
Reggia di MonzaL’ultimo luogo che consigliamo di visitare è la splendida Villa Reale di Monza con il suo Roseto, i Giardini Reali e il vastissimo Parco di Monza.
La Reggia di Monza fu costruita tra il 1777 e il 1780 per volere dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo, Governatore Generale della Lombardia austriaca e grazie al finanziamento della madre, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria.
L’imponente palazzo reale dista poco più di 1km da Piazza del Duomo, oltre alle numerose stanze è possibile visitare: i Giardini della Villa Reale, la cui superficie è di circa 40 ettari che circondano gli edifici del complesso e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore paesaggistico, storico, monumentale e architettonico e il Roseto “Niso Fumagalli”, situato nell’avancorte della Villa, nato nel 1964 per volontà dell’industriale Niso Fumagalli presidente dell’Associazione Italiana della Rosa.
Cosa mangiare a MonzaA Monza sono numerosi i ristoranti e le osterie per le vie del centro o adiacenti ad esse dove è possibile sostare per degustare la cucina tipica della Brianza.
Quella brianzola è una cucina sobria fatta di ingredienti poveri fortemente legati alla tradizione contadina, uno degli ingredienti tipici di questa cucina è infatti il maiale, la cui carne viene utilizzata per numerose lavorazioni e ricette, evitando qualsiasi spreco, come tradizione vuole.
Risotto con la luganegaIl piatto simbolo della città di Monza è il risotto con la luganega.
Nel corso degli anni le varianti sono state moltissime. L’ingrediente base è la salsiccia brianzola, la luganega, con un gusto delicato e dolce perché insaporita con Grana Padano, Marsala e altri aromi naturali.
A questo insaccato brianzolo viene aggiunto lo zafferano, anche se sembra che la ricetta più autentica non lo preveda.
La CassoeulaLa Cassoeula è il piatto tipico meno mainstream per i turisti straieri, ma rappresenta la vera essenza del territorio e della Regione.
È un piatto tipico invernale e molto corposo. È composto da carne di maiale, sia la parte nobile che gli scarti (muso, cotiche e verzitt, gustosi salamini verzini), che vanno a cuocere in un pentolone con della verdura, che in cottura assorbe il gusto e il grasso della carne, e molta verza accompagnata da carote e sedano.
La preparazione richiede tempo e cura nella scelta degli ingredienti e come da tradizione, viene accompagnato sempre da polenta e vino rosso corposo per accentuarne il sapore.
I dolci di San GerardoIl patrono di Monza è San Gerardo dei Tintori.
E ovviamente, tra gli omaggi che una città offre al santo patrono, non può mancare un dolce dedicato: a Monza, infatti, troverete i biscotti di San Gerardo.
Si tratta di dolci secchi, di origini probabilmente medievali, fatti senza uova quindi con una lunga conservazione.
Il pane di San Gerardo è invece uno dei prodotti dolciari tipici di Monza con tanto di leggenda che risale al 1117.
In quell’anno San Gerardo ha salvato i cittadini di Monza dalla piena del fiume Lambro stendendo il suo mantello sull’acqua, ricevendo come premio in riconoscenza questo pane dolce, fatto con zucchero, miele e frutta.
Fonte: LEGA BTK – legab.it