A cura di Alessandro Donzella
Faraonico. È l’aggettivo con il quale l’allenatore del Taranto, Ezio Capuano, ha descritto il primo tempo della sua squadra durante le dichiarazioni in sala stampa. Di faraonico c’è stata solo la noia di un primo tempo scialbo, preludio all’ennesimo 0-0 (il settimo) di questo campionato. Ma riavvolgiamo il nastro della giornata.
Allo Iacovone, alla presenza di 600 “coraggiosi” paganti (ennesimo deserto di questa stagione: a cosa serve fare calcio con questi risultati? A chi giova la disaffezione che serpeggia all’interno della tifoseria ionica? Non riceveremo mai una risposta sensata a queste domande), si presentano un Cerignola alla caccia del consolidamento del quarto posto ed un Taranto alla ricerca di punti salvezza.
Le due squadre si presentano a specchio: 3-5-2. Pazienza cambia qualcosa rispetto alla bella vittoria interna contro l’Avellino: torna Malcore in posizione di centravanti e l’esperto Allegrini prende il posto dello squalificato Ligi: nessuno dei due lascerà il segno. Il Taranto è lo stesso di Castellammare di Stabia, e sarà lo stesso anche in termini di risultato…
Dicevamo del primo tempo? Gli sbadigli si sprecano, c’è più interesse a quello che accade sugli altri campi. Da segnalare un liscio in area di Malcore al 19’ a seguito di un bel cross di Russo dalla destra, e un tiro debole nello specchio di Romano al 24’. Poi più nulla a meno che non si considerino come occasioni due tiri del Taranto che finiscono alti sulla traversa…
Le cose cambiano dopo l’intervallo, ma non vi aspettate una cronaca degna Italia-Germania 4-3… Nei primi 5 minuti troviamo annotati un tiro di Tascone che termina alto e due tiri di Tommasini che spreca soprattutto nella seconda occasione. Sembrerebbe l’incipit di una svolta, ma la trama di questa gara non cambia di molto.
Al 58’ l’occasione più ghiotta per gli ofantini: D’Andrea, servito da Russo (sempre lui), indirizza verso l’area un bel rasoterra destinato a infilarsi nell’angolino opposto, ma Vannucchi con uno scatto di reni degno del miglior Gordon Banks la tocca quel tanto che basta a deviare in angolo.
Dopo la girandola di sostituzioni a metà della seconda frazione ecco il fattaccio: Rossetti (subentrato qualche minuto prima ad un buon Bifulco) si ritrova solo davanti alla porta avversaria ma viene “abbattuto” da dietro da Blondett. L’arbitro Pascarella, ben posizionato, fa cenno di andare avanti. Capuano inizia uno show (sarà ammonito) che proseguirà in sala stampa. Ad onore del vero questo è l’ennesimo episodio sfavorevole in casa Taranto, ma ciò non deve distogliere l’attenzione dalla pochezza di questa squadra.
Non accade più nulla fino al termine ad eccezione di un contropiede che Tascone spreca in superiorità numerica.
Al fischio finale tutti contenti tranne il pubblico.
Migliori in campo Vannucchi e Russo, peggiori Crecco (ennesima prova deludente da parte del “colpo” del mercato invernale del Taranto) e Malcore.
Angoli 3-0 per il Cerignola, 4 ammoniti (Langella e Malcore del Cerignola, Tommasini e Rossetti del Taranto).
Taranto (3-5-2): Vannucchi, Evangelisti, Antonini Lui, Formiconi, Mastromonaco, Crecco (77° Labriola), Mazza (77° Diaby), Romano, Ferrara, Bifulco (70° Rossetti), Tommasini (58° Nocciolini). A disposizione: Loliva, Caputo, Provenzano, Manetta, Semprini, Diaby, Nocciolini, Labriola, Citarella, Sciacca, Rossetti, Finocchi, Canalicchio, Boccadamo.
Allenatore: Ezio Capuano.
Audace Cerignola (3-5-2): Saracco, Allegrini (69° Coccia), Capomaggio, Blondett, Righetti (63° Achik), Russo, Tascone, Langella, Sainz-Maza (63° Ruggiero, D’Andrea (83° Samele), Malcore (70° D’Ausilio). A disposizione: Fares, Trezza, Olivera, Bianco, Coccia, Inguscio, D’Ausilio, Montini, Mengani, Botta, Achik, Samele, Ruggiero, Giofrè.
Allenatore: Michele Pazienza.
Ammoniti: 22° Langella (AC) , 29° Malcore (AC), 37° Tommasini (T), 86° Rossetti (T)
Alessandro Donzella