Il 24 gennaio 1999 un semisconosciuto centravanti brasiliano sbucò come un leviatano dalla nebbia di Venezia e segnò un gol che non doveva segnare. Oggi compie 50 anni: la sua è una storia di talento, schiaffi, inchieste, galera e rimpianti
E alla fine per tutti Moacir Bastos Tuta diventò “Il Mostro della Laguna”. Soprannome inglorioso, per una storia cupa, piena di ombre e assai scivolosa; una storia di sospetti, bugie e silenzi, di schiaffi e cattiverie, di accordi e disaccordi, confessioni e omissioni. Gli diedero del matto, lo fecero passare per un tontolone. Aveva avuto una colpa: segnare un gol. Anzi, di colpe ne aveva avute due: l’altra era stata quella di comportarsi in maniera onesta. La verità è che ci sono gol a denominazione d’origine controllata, altri che hanno lo stesso effetto di un petardo fatto esplodere all’improvviso, quando nessuno se lo aspetta. Sono gol sconvenienti, questi. Gol scomodi,…