Il Cagliari terzultimo con 14 punti domani giocherà alle 15:00 sul campo del Venezia ultimo a 10 lunghezze. Una partita importantissima per entrambe prima del Natale nello stesso campo che costò la retrocessione nel 2022 ai sardi
Archiviata la Coppa Italia, il Cagliari di Davide Nicola deve pensare ora al vero obiettivo stagionale: la salvezza. I sardi sono stati eliminati dalla Juventus nella coppa nazionale ma contro il Venezia sarà una vera e propria finale. Si giocherà nello stesso stadio dove 2 anni fa uno 0-0 all’ultima giornata costò la retrocessione ai rossoblù. I lagunari sono ultimi a quota 10 punti mentre i sardi sono terzultimi con 14 lunghezze.
Cagliari, out solo Luvumbo contro il Venezia
—Il calendario pone, quindi, una partita fondamentale per entrambe. Davide Nicola ha presentato la gara tra Venezia e Cagliari in conferenza stampa, partendo dagli infortunati e dalla sfida di due anni fa che diede la salvezza alla Salernitana dell’attuale dei sardi: “Infortunato solo Luvumbo, tutti gli altri sono arruolabili. No, non si è parlato della gara di due anni fa, con una gestione diversa. Cercheremo di fare il meglio domani”.
Sul ritiro anticipato di un giorno: “Questa squadra non deve dimostrare l’attaccamento a questa piazza. Si è trattato di una decisione condivisa all’unanimità e si è trattato tutto di riposare al meglio dopo la trasferta infrasettimanale. Lo spirito dei ragazzi mi piace e dimostra quanto ci tengono”.
Sui punti raccolti lo scorso anno che furono 15 a fine girone d’andata: “Per me oggi non ha senso parlare di questi dati. Non ci dobbiamo accontentare e vivere la settimana come se fosse l’ultima. Non credo ai luoghi comuni e alle gare ‘decisive’. L’importante è credere di dare il meglio in tutte le partite”.
Sul paradosso del Cagliari che ha giocato bene ma si è ritrovato terzultimo: “Non vivo questo paradosso. Non mi faccio un film sul perché arriva oggi come gara il Venezia. Dobbiamo avere la consapevolezza che se giochiamo in un certo modo saremo competitivi. Dobbiamo concretizzare sempre meglio: questo è il percorso che dobbiamo tenere e non pensare a cose inutili. Abbiamo i mezzi per ottenere il nostro obiettivo che non finisce oggi ma che vogliamo ottenere tutti insieme”.
Nicola non si accontenta per il suo Cagliari
—Sul fatto che Cagliari di Nicola si adatta alle altre squadre: “Non ci si adatta mai all’avversario. Ognuno fai il proprio gioco, noi cambiamo ma perché cambiamo strategia. Ogni squadra può modificare il proprio modo di giocare o scambiare le posizioni in campo perché è più difficile da leggere per gli avversari. Si tratta di un modo per sorprendere gli avversari”.
Sul fatto di firmare nel giocare male e vincere a Venezia: “Si tratta di un non senso tattico. Se giochi male a lungo andare perdi. Per arrivare a un obiettivo devi cercare di esprimere al meglio te stesso. Lo sviluppo del gioco lo facciamo in modo convincente ma dobbiamo alzare la nostra qualità, anche contro avversari che sulla carta sono più forti. Il processo di crescita poi ti porta a esprimersi al meglio. Chi gioca male non vince”.
Sulle insidie di affrontare il Venezia ultimo: “Tante squadre avrebbero potuto raccogliere qualche punto in più e chi è ultimo con tre punti in più poteva stare più su. Non si deve guardare ora queste cose. Serve migliorare la qualità del gioco anche per trovare qualche punto in più ma è un qualcosa che tutte le squadre lo fanno. Il Venezia ha qualità e abilità, anche se ha punti in meno non è inferiore agli altri, per la prima volta negli ultimi 7 anni è uno dei campionati più competitivi. Se fossi decimo in classifica il campionato non sarebbe più facile”.
Sull’aggressività che ha il Venezia e meno il Cagliari: “Anche la metodologia del lavoro va in questa direzione, si allenano i giocatori a riconoscere le situazioni di gioco in entrambe le fasi. Le regole sono cambiate, la velocità del gioco è cambiata, determinata anche dalle decisioni arbitrali. Si deve allenare lo stato emotivo, se non viene riconosciuto un fallo ci si può incendiare, credo che il Cagliari sia aggressivo. Alcuni giocatori hanno più dimestichezza fisica, altri scaricano prima la palla. Il Venezia è aggressivo come noi e fa densità per ripartire, la differenza la fa la capacità con cui si resta in partita senza dare peso all’aspetto emotivo. Le partite variano ogni quarto d’ora per valori emotivi e in questo dobbiamo essere riflessivi senza perdere l’aggressività”.
Su cosa si porta via Nicola dopo la gara di Coppa Italia: “Sono competizioni differenti, ma dal punto di vista della personalità mi è piaciuta più la partita con la Juventus rispetto a quella prima in campionato. Fare gol dopo 40″ avrebbe cambiato la partita, ma è stato bravo anche l’avversario a non subire la rete, non parlo di errore nostro. Dal 2-0 in poi la lezione che dobbiamo apprendere è il fatto che bisogna capire che si possa correre qualche rischio in più per capire che le partite non sono mai chiuse. Non possiamo mai mollare, dobbiamo tenere sempre il livello giusto di energia, ma riconoscendo che la perdità di equilibri possa regalare qualcosa in più all’avversario”.
Sul possibile centrocampo: “Mediana Adopo-Makoumbou-Deiola? Potrà ricapitare. Deve essere chiara un cosa, voglio un Cagliari che sia qui e ora. I ragazzi devono imparare a gestire alcuni livelli emotivi, alcune partite vengono considerate più importanti di altre, questo per me è un errore. Se avessi seguito questo modo di fare sarei sempre retrocesso. Andiamo a Venezia sapendo che è una squadra alla pari delle altre, non dobbiamo guardare la classifica. I risultati si conquistano in ogni singola partita”.
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