6 MAGGIO 2025 SERIE C FOGGIA, DEFERIMENTO A POCHI GIORNI DALLA SFIDA PLAYOUT
Ugento, Roberto Cazzato: «Contro il Manfredonia sarà una battaglia, ma vogliamo restare in categoria»
L’Ugento si appresta a vivere novanta minuti cruciali per il proprio futuro nel panorama calcistico. Il direttore generale del club, Roberto Cazzato, ospite della trasmissione LuNeDì Puglia su Antenna Sud, ha fatto un’analisi della stagione appena conclusa e ha presentato la delicata sfida playout contro il Manfredonia, in programma domenica 11 maggio alle ore 16:00.
“Eravamo consapevoli che questo sarebbe stato un campionato impegnativo,” ha esordito Cazzato. “Un po’ di rammarico c’è sempre, perché ritengo che si possa sempre fare meglio. A mio modo di vedere, come squadra, avremmo meritato qualcosina in più in termini di punti conquistati durante l’arco della stagione. I playout ci offrono ora l’opportunità di affrontare il Manfredonia tra le mura amiche, una squadra indubbiamente difficile che, all’inizio dell’anno, aveva obiettivi di classifica differenti dai nostri.”
Il direttore generale ha poi fatto il punto sulla situazione della rosa in vista della sfida: “Arriviamo a questo appuntamento rimaneggiati dal punto di vista numerico, a causa delle diverse squalifiche che ci hanno colpito nelle giornate precedenti. Forse avremmo potuto racimolare qualche punto in più, ma la nostra squadra ha sempre messo in campo la ferma volontà di portare a casa la vittoria in ogni partita. In alcune occasioni, probabilmente, abbiamo pagato un po’ di inesperienza. Nel complesso, però, credo che abbiamo disputato un grande campionato e siamo, tutto sommato, soddisfatti del percorso compiuto fino ad ora.”
Cazzato ha poi parlato dell’importanza della prossima partita: “Quella con il Manfredonia è una partita che si prepara da sé. I ragazzi sono estremamente concentrati e animati da una forte determinazione nel mantenere questa categoria. La gara di playout si giocherà domenica 11 alle ore 16:00, un orario che ci è stato comunicato ufficialmente e che confermeremo senza alcuna variazione da parte nostra.” Le parole del direttore generale trasmettono fiducia e determinazione in vista di un match che vale un’intera stagione.
Fonte:NotiziarioCalcio.comVirtus Palese Calcio – Torniamo da Bitritto con tre punti d’oro!
La Virtus Palese torna a casa con tre punti preziosi dopo una prestazione solida e autorevole sul campo del Bitritto. La squadra ha imposto fin da subito il proprio ritmo, mantenendo il controllo del gioco per tutti i 90 minuti. Il vantaggio arriva nella prima frazione di gara: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lorusso colpisce di testa, la difesa respinge corto e Loconsole è il più lesto ad avventarsi sul pallone e a depositarlo in rete per lo 0-1.
Il copione della partita resta invariato, con i rossoblú costantemente proiettati in avanti e pericolosi in più occasioni. Da segnalare due legni colpiti: Atif sfiora il gol con una traversa da posizione defilata, seguito da un’incornata di Caputi che centra in pieno la traversa. Il raddoppio arriva al 92°, quando De Giosa viene atterrato in area e l’arbitro assegna un calcio di rigore che Faliero trasforma con freddezza per il definitivo 0-2.
Una vittoria importante che ci mantiene pienamente in corsa per un posto nei play-off. Domenica affronteremo in casa l’Audace Barletta, capolista del girone, che proprio ieri ha festeggiato con merito il passaggio diretto in Eccellenza. Sarà una sfida di grande prestigio, da vivere con massimo impegno e concentrazione.
Fonte: Facebook official page
Real Siti – 𝕊𝔸ℕ 𝕄𝔸ℝℂ𝕆 – ℝ𝔼𝔸𝕃 𝕊𝕀𝕋𝕀 𝟜-𝟙 // 𝐂𝐑𝐎𝐍𝐀𝐂𝐀 𝐞 𝐓𝐀𝐁𝐄𝐋𝐋𝐈𝐍𝐎 // Si interrompe bruscamente …
Si interrompe bruscamente al Tonino Parisi la striscia positiva del Real Siti
Si interrompe bruscamente al Tonino Parisi la striscia positiva del Real di Costanzo Palmieri, al quale non basta il gran primo tempo disputato con il San Marco che, di contro, capitalizza ogni occasione creata con freddezza e cinismo.
Il tecnico dei verdazzurri é privo di Colonna, Amoruso, Ventura, Panelli e con Di Palma in panchina per onor di firma.
Pronti, via però ed il San Marco sblocca la gara dopo 4 minuti: Salerno assiste Cacchione, tiro in diagonale che sbatte sul palo e diventa un assist per Scanzano, che tutto solo é libero di appoggiare in rete.
Incassato il primo schiaffo, il Siti inizia a giocare ed al 6’ crea la prima occasione: Monaco per Prudente, che si inserisce a sinistra e serve Simone, conclusione a giro di pochissimo a lato. Al 15’ discesa solitaria di Fiore, conclusione forte respinta da Sarri che al 24’ controlla con lo sguardo la punizione dal limite di Salerno, a lato.
A 26’ episodio dubbio: cross da sinistra di Prudente e palla colpita col braccio all’interno dell’area da Dragano, l’arbitro lascia giocare.
Ed al 28’ il Real pareggia i conti con merito: Prudente imbuca per Melino, che si intrufola tra le maglie avversarie e viene messo giù da Di Cesare. Dal dischetto, 𝐏𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐏𝐢𝐩𝐨𝐥𝐢 con freddezza spiazza Hila e sigla il suo settimo gol in campionato.
Il gol galvanizza i verdazzurri, che mettono in campo i concetti di gioco nonostante la qualità offensiva del San Marco, che al 42’ ci prova con Cacchione dal limite sinistro, tiro forte e palla alta.
Al 44’ grande occasione per il Real: giocata corale avviata da Melino per Pergola, velo di Pozzozengaro per Prudente e botta secca dal limite del capitano, sfera di pochissimo a lato.
La ripresa però é in salita per il Real che al 4’ va di nuovo sotto: prima Cacchione costringe Sarri alla respinta in tuffo e poi mette di nuovo la freccia con Protino, che da destra trova l’angolino basso sul palo opposto approfittando di una libertà eccessiva.
La gara é aperta, il Siti attacca in velocità ed al 21’ va vicino al pareggio con Melino, che si inventa una bella giocata chiusa con un bel tiro a giro, respinto plasticamente da Hila.
Ma la “frittata” il Real la “fa” nel giro di due minuti, subendo l’uno-due letale: al 23’ Dragano, di sinistro dal limite, sorprende Sarri sul suo palo, quasi improvvisamente, triplicando ed al 26’ tocca a Scanzano regalarsi la doppietta, approfittando di una disattenzione.
Con un passibile odi tre gol é difficile rialzarsi, ma il Siti ci prova prima al 28’ con la botta centrale di Pozzozengaro dal limite, Hila si rifugia in angolo. Mentre al 39’ spunto interessante di Russo sulla destra, palla forte e resa al centro dell’area dove Fiorentino é lesto ad anticipare il nuovo entrato Di Giulio, classe 2007.
Per la salvezza, discorso rimandato a domenica prossima al San Rocco, dove servirà la partita perfetta per battere il Don Uva nello scontro diretto.
𝐈𝐥 𝐭𝐚𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐨
𝐒𝐚𝐧 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 – 𝐑𝐞𝐚𝐥 𝐒𝐢𝐭𝐢 𝟒-𝟏
𝐀𝐒𝐃 𝐒𝐀𝐍 𝐌𝐀𝐑𝐂𝐎: Hila (32’st Petruccelli); Dragano, Pellegrini, Di Cesare, Fiorentino; Fiore, Nardella (36’st Pennisi); Scanzano (26’st Ianzano), Protino (24’st L. Cristofaro), Cacchione (39’st Steduto); Salerno. 𝐀 𝐝𝐢𝐬𝐩. Iannacone, Poppa, F. Cristofaro, Urbano. 𝐀𝐥𝐥. Marcello Iannacone
𝐑𝐄𝐀𝐋 𝐒𝐈𝐓𝐈: Sarri; Botticelli (14’st Russo), Monaco, Valenti, Simone; Pergola, Gallo (43’st La Salandra), Prudente; Pozzozengaro (37’st Ciavarella), Melino (30’st Di Fonso), Pipoli (14’st Di Giulio). 𝐀 𝐝𝐢𝐬𝐩. Cangio, Ruggieri, Di Palma. 𝐀𝐥𝐥. Costanzo Palmieri
𝐀𝐑𝐁𝐈𝐓𝐑𝐎: Federico Regina di Molfetta (Bellarte e Garofalo di Molfetta)
𝐌𝐀𝐑𝐂𝐀𝐓𝐎𝐑𝐈: 4’pt Scanzano, 28’pt rig. Pipoli (R), 4’st Protino, 24’st Dragano, 26’st Scanzano
𝐀𝐌𝐌𝐎𝐍𝐈𝐓𝐈: Di Cesare, Nardella (S)
𝐀𝐍𝐆𝐎𝐋𝐈: 3-4
𝐑𝐄𝐂𝐔𝐏𝐄𝐑𝐎: 0’pt, 5’st
𝙰𝚛𝚎𝚊 𝙲𝚘𝚖𝚞𝚗𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚁𝚎𝚊𝚕 𝚂𝚒𝚝𝚒
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Canosa Calcio – 𝗠𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗟𝗮𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗹𝗮𝘆-𝗼𝗳𝗳 𝗱𝗶 𝗘𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮
𝗠𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗟𝗮𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗹𝗮𝘆-𝗼𝗳𝗳 𝗱𝗶 𝗘𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 “Soddisfazione immensa, é la vittoria del gruppo. Un plauso ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto”
Fonte: Facebook official page
Lautaro c’è, Pavard no e Flick ritrova Lewandowski: le probabili di Inter-Barça
Nardò, Fabio De Sanzo:«Il Fasano ha giocato con l’anima, meritano i playoff»
Al termine del derby pugliese perso per 4-2 sul campo del Fasano, l’allenatore del Nardò, Fabio De Sanzo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni, analizzando la partita appena conclusa e tracciando un suo personale bilancio sulla stagione dei granata, culminata con un ottavo posto in classifica, a un passo dalla zona playoff.
“Innanzitutto, desidero fare i miei più sinceri complimenti al Fasano,” ha esordito De Sanzo, “perché hanno messo in campo anima e cuore e hanno dimostrato ampiamente di meritare la qualificazione ai playoff.
Per quanto ci riguarda, ritengo che la nostra sia stata una stagione assolutamente positiva, considerando tutte le componenti in gioco. È stata un’annata costellata di difficoltà, ma i ragazzi sono stati semplicemente fantastici. Li ringrazio uno ad uno per l’impegno profuso e spero vivamente di poterli ritrovare presto.”
Il tecnico granata ha poi spostato l’attenzione sul futuro del club: “Ora è fondamentale che la società si riunisca e inizi a programmare la prossima stagione.
Ci sono buone probabilità che io possa rimanere alla guida della squadra, anche se al momento non c’è ancora nulla di definitivo. L’aspetto cruciale è che ci sia una società solida alle nostre spalle. Lo meritano i nostri tifosi, che ci hanno sempre sostenuto, e lo merita questa splendida città, in cui mi sono trovato davvero molto bene.”
Fonte:NotiziarioCalcio.comDESIGNAZIONI SECONDO TURNO PLAY OFF DEL GIRONE 7 MAGGIO 2025
PLAY OFF
ALBINOLEFFE – ATALANTA U23
Mattia Drigo
Portogruaro
Matteo Gentile
Isernia
Luigi Ingenito
Piombino
Francesco Zago
Conegliano
VAR: Matteo Gualtieri – Asti
AVAR: Edoardo Gianquinto – Parma
RENATE – GIANA ERMINIO
Fabrizio Ramondino
Palermo
Simone Della Mea
Udine
Giovanni Francesco Massari
Molfetta
Samuele Andreano
Prato
VAR: Marco Serra – Torino
AVAR: Andrea Calzavara – Varese
AREZZO – VIS PESARO
Gianluca Grasso
Ariano Irpino
Giovanni Pandolfo
Castelfranco Veneto
Antonio Aletta
Avellino
Cristiano Ursini
Pescara
VAR: Daniele Minelli – Varese
AVAR: Andrea Zanotti – Rimini
PESCARA – PIANESE
Gabriele Sacchi
Macerata
Giulia Tempestilli
Roma 2
Davide Rignanese
Rimini
Lorenzo Maccarini
Arezzo
VAR: Gianpiero Miele – Nola
AVAR: Erminio Cerbasi – Arezzo
CATANIA – POTENZA
Claudio Giuseppe Allegretta
Molfetta
Michele Piatti
Como
Andrea Cecchi
Roma 1
Valerio Pezzopane
L’Aquila
VAR: Manuel Volpi – Arezzo
AVAR: Domenico Mirabella – Napoli
CROTONE – JUVENTUS NEXT GEN
Antonio Di Reda
Molfetta
Francesco Tagliaferri
Faenza
Gian Marco Cardinali
Perugia
Domenico Leone
Barletta
VAR: Niccolo’ Baroni – Firenze
AVAR: Maria Marotta – Sapri
(foto AIC)
Juve, da Motta a Tudor la musica non cambia. E sono sempre tutti in bilico. Il commento
Il confronto è 1,83 di media punti attuale contro 1,80. Lo scarto è davvero minimo, 0,03: in pratica, Tudor-Motta è finora un sostanziale pari, lo stesso esito che non affascina per niente il croato
“Non ho capito. Non ho mai giocato per il pareggio”. Chi guida la Juve ripete a voce alta una frase da scolpire nel bronzo. Era una delle premesse di Igor Tudor alla vigilia dell’1-1 di Bologna. Salvo poi adeguarsi alla realtà, da uomo di mondo: “Viste le squalifiche e le emergenze, buon punto”. L’attuale allenatore bianconero, nemmeno tanto a denti stretti, impara ad accontentarsi e si ritrova nella tonnara per la conquista di un posto in Champions League, unico vero scopo della sua missione. Per stilare le valutazioni finali, le famose pagelle di fine anno, nessuno però si può permettere di vivere soltanto di sensazioni, quindi è naturale affidarsi alle cifre, aride finché si vuole ma inequivocabili. Il tecnico croato, subentrato a nove turni dalla fine, in campionato ha raccolto 11 punti in sei gare, con una media di 1,83. Il predecessore, Thiago Motta, ne ha fatti 52 in 29 giornate, con l’1,80 di media.
Di che si tratta, quindi? Il confronto è 1,83 contro 1,80, lo scarto è davvero minimo, 0,03: in pratica, Tudor-Motta è finora un sostanziale pari, lo stesso esito che non affascina per niente il grintoso e volitivo Igor. Che peraltro, nell’epoca dei tre punti per vittoria, non avrebbe tutti i torti. Se continuiamo ad affidarci ai numeri, le velocità di crociera di Tudor e Motta, in proiezione, in assetto costante nelle 38 giornate di A, frutterebbero una 69,5, l’altra 68,4 punti, soglie che nell’ultimo quinquennio non sempre hanno garantito il pass per la Champions. La svolta non c’è stata, o se c’è stata non si è ancora vista, come evidenziano i risultati. Cambiano i tecnici, non il passo-gara. Inutile fare finta di niente: non è soltanto una questione di panchina, di manico più o meno efficace. Sorge spontaneo il sospetto che l’organico abbia ancora limiti strutturali, chiunque ci sia ai comandi. È una riflessione obbligata per lo staff dirigente, da Cristiano Giuntoli in giù, in vista dell’ennesimo tentativo di rilancio. Ormai mancano tre turni alla conclusione, per l’annata in corso si è fatto tardi: anche i più ottimisti in casa Juve non si aspettano chissà quali effetti speciali. “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, ribadiva Giampiero Boniperti nei suoi anni d’oro. Adesso il club ha propositi più stringenti: strappare a tutti i costi il quarto posto.

Il croato è nato a Spalato, sul mare: la definizione di traghettatore, in fondo, non dovrebbe disturbarlo. Il suo progetto, per limiti di tempo e di risorse, è meno glamour e scintillante rispetto ai piani più ambiziosi di Motta: chiaro, l’italo-brasiliano aveva davanti a sé un orizzonte di tre anni, di tutt’altro respiro. Per quanto precario, Tudor a ragione ha accettato la sfida e si è voluto mettere alla prova: certi treni non passano due volte. Pochi concetti base, un’idea più stabile di formazione rispetto al sistematico tourbillon di Motta, nessun effetto speciale: con le sue linee guida, Igor ha prodotto un paio di fiammate che hanno illuso un ambiente che scivolava verso la rassegnazione e l’ineluttabile. La tanto attesa scossa però non è arrivata, non ci sono state le impennate che avrebbero aiutato a mettere l’obiettivo minimo già al sicuro. Anzi, tutto è ancora in bilico. Come l’avvenire di Tudor, accolto come un medagliato reduce, dati i trascorsi in campo. Stavolta però, per decidere il futuro, non basterà il passato. E il presente riserva tre sfide che incideranno sugli assetti da giugno in poi.
La Signora balla tra la quarta e la settima posizione assieme a Roma, Lazio e Bologna: tre concorrenti a quota 63, una a 62. Una situazione talmente fluida che tutti camminano sulle uova. A Tudor gli juventini chiedono il colpo di coda per qualificarsi alla coppa più ricca, giusto per lasciare un souvenir della sua rimpatriata a Torino. E magari anche per sbloccare quell’ingombrante pareggio con Motta.
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