Rebus Lukaku, Acerbi e Onana, gli obiettivi: i nodi del mercato dell’Inter

Dopo la finale di Champions League si apre il cantiere per la prossima stagione. C’è fermento per tutti i reparti

La certezza si chiama Istanbul, finale di Champions League, Manchester City. Un sogno da provare a coronare tra una settimana, ma è bene per l’Inter tenere anche lo sguardo oltre: alla prossima stagione, agli obiettivi (ambiziosi) del 2023/24. Ecco che il mercato, se non si è ancora preso tutte le attenzioni del club nerazzurro per ovvie ragioni, è un pensiero che inizia a montare, giorno dopo giorno. Perché ci sono varie questioni che l’Inter deve affrontare, tra giocatori in casa dal futuro incerto e possibili nuovi obiettivi.

Lukaku e l’attacco

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Il piatto forte è sempre lo stesso: Romelu Lukaku. La situazione è nota: il belga – come più volte confermato da Beppe Marotta – tornerà al Chelsea dopo la finale di Champions, poi i due club torneranno a discutere. La volontà del calciatore è chiarissima: restare (o meglio, tornare) a…

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Spalletti, Ibra, Skriniar, Di Maria e Quagliarella: cala il sipario ma non finisce qui

Tra oggi e domani cinque pezzi grossi saluteranno i tifosi. Qualcuno riapparirà altrove, qualcun altro forse resterà

Sebastiano Vernazza

L’allenatore del Napoli

E Spalletti se ne va perché è un irrequieto naturale

Non gioca più, se ne va. La musica di un grande successo di Mina, “Non gioco più” canzone del 1974, c’entra poco con Napoli-Samp di domani, l’ennesima festa scudetto al Maradona. Un blues lento e malinconico, ma un paio di versi descrivono alla perfezione la separazione tra Aurelio De Luarentiis e Luciano Spalletti: la faccia di cemento/ tu parli e non ti sento/ io cambio e chi non cambia resta là. Spalletti non gioca più e se ne va da vincitore. Una scelta giusta o un errore? Dipenderà dal rendimento nel Napoli nella prossima stagione. Se la squadra andrà male, tutti a dire: ha fatto bene a lasciare, aveva capito che di più non si sarebbe potuto fare. Se…

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Milan-Verona del 1996 e l’indimenticabile coast to coast di Weah

8 settembre 1996, prima giornata di campionato, Tabarez al debutto. Al 38′ del secondo tempo: l’attaccante liberiano raccolse il pallone dentro la sua area, s’involò in una corsa pazzesca fino all’area avversaria per un gol che resterà negli annali

E poi dicono che il calcio è uno sport collettivo, che gli individualisti lo rovinano, che bisogna “fare squadra”, che il successo nasce dal gioco prodotto dal gruppo e che la gloria dev’essere suddivisa in parti uguali tra tutti i componenti.

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