Inter, Dzeko e Correa cedibili: dove possono andare

Per i due attaccanti tanti estimatori ma al momento poche piste aperte, Sanchez invece verso la risoluzione. E Paulo aspetta…

Due addii per una Joya. La formula non è cambiata in casa nerazzurra: per portare Dybala a Milano, l’Inter deve sempre liberare quelle famose due caselle in attacco. Due posti attualmente occupati da un esubero, vale a dire Sanchez, e da un giocatore considerato sacrificabile in nome della “ciliegina sulla torta”, ovvero uno tra Dzeko e Correa.

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Facundo Urquiza é un calciatore del TORO!

Facundo Urquiza é un calciatore del TORO.

Nardò 13 luglio 2022.

Nuovo innesto nella difesa Granata. Appone la firma sul contratto per la stagione sportiva 2022-2023 Facundo Urquiza. Difensore classe 1992, nativo di La Plata (Argentina) arriva al TORO molto determinato: “Sono molto entusiasta di questa opportunità e di far parte di questa grande famiglia – dichiara Facundo –  ma sono anche pronto per affrontare questo campionato con professionalità e cattiveria agonistica, insieme ai miei compagni,  per regalare ai tifosi del Nardò una bella stagione”. Grinta, fisico, qualità tecnica, visione di gioco, doti non comuni per un difensore,  verificabili in questo video (Clicca qui). Benvenuto Facundo!

Fonte: Nardò Official site

Le squadre della Serie BKT – Parte quarta

Bari: quella stagione dei record…

Il Bari è alla sua 47a volta in Serie B, campionato che ha vinto due volte nella 1941-1942 e nella 2008-2009 quando sulla panchina c’era un certo Antonio Conte. Proprio in questa stagione il club ottenne anche il maggior numero di vittorie consecutive (sei) e di risultati utili consecutivi (16) della sua storia. Allenatore è il confermatissimo Michele Mignani, alla sua prima assoluta nella Serie BKT. Ha infatti maturato esperienza in C nel Siena, poi Modena e quindi appunto Bari dove ha centrato la promozione al primo colpo.

 

Brescia: regina per partecipazioni e promozioni in A

Campionato numero 64 in Serie B della storia per il Brescia, la formazione presente più volte nel torneo cadetto in senso assoluto. I lombardi hanno festeggiato finora 12 promozioni in massima divisione, nelle stagioni 1932/33, 1942/43, 1964/65, 1968/69, 1979/80, 1985/86, 1991/92, 1993/94, 1996/97, 1999/00, 2009/10, 2018/19, capolista assoluto alla pari dell’Atalanta. Il Brescia detiene la massima vittoria storica in Serie B di tutti i tempi: 12-0 casalingo a spese dell’Ancona, realizzata nella stagione 1950/51. In panchina il ritorno di Josep Clotet già al Brescia nel 2020/2021 che era subentrato all’esonerato Davide Dionigi.

 

Pisa: Maran per superare la delusione della scorsa stagione
Campionato di Serie BKT numero 36 per il Pisa. Cinque le promozioni nerazzurre in Serie A (1967/68, 1981/82, 1984/85, 1986/87, 1989/90). I toscani parteciperanno al torneo cadetto per il quarto anno di fila, superato anche il precedente record del triennio 1991/1992 –1993/1994, quando fu retrocessione ai rigori a Salerno, ai rigori contro l’Acireale e susseguente fallimento della società. Maran prende il posto di D’Angelo che l’anno scorso ha sfiorato la A: il tecnico trentino sfiorò la promozione in A col Varese nella stagione 2011/2012 con la finale playoff persa contro la Sampdoria. Maran conta complessivamente in B 259 panchine.

 

Reggina: Inzaghi per legittimare le ambizioni

Stagione cadetta numero 25 per la Reggina, al suo terzo anno consecutivo, il primo dell’era targata Felice Saladini. Due le promozioni in A dei calabresi nelle stagione 1998/99 e 2001/02. In panchina arriva un nome importante, Filippo Inzaghi al suo quarto campionato in B dopo Venezia, Benevento (condito con una promozione) e Brescia. Superpippo ha giocato la B anche da calciatore, anzi come molti è esploso proprio in questo campionato: due campionati con il Piacenza, uno con l’Hellas Verona, 75 presenze e 28 reti il suo bottino.

 

Nella foto La Presse Maran


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Alle radici di Oreste Granillo

Il punto d’incontro della passione dei tifosi reggini è lo Stadio Granillo, con oltre 27 mila posti a sedere è l’impianto più importante della città più popolosa della Calabria. Lo Stadio è la sede storica della Reggina ed è intitolato ad uno dei politici più importanti e uno dei dirigenti sportivi più lungimiranti della Calabria: Oreste Granillo.

Il futuro presidente della Reggina nasce a Paola in provincia di Cosenza nel 1926, viene ricordato da tutti come un grande lavoratore e dirigente polivalente. È stato un affermato giornalista sportivo agli inizi dei primi anni ’50, imprenditore fondatore nel 1956 della società “Granillo & Arcidiaco”, per decenni leader nel settore della distribuzione della stampa.

In politica Granillo ha ricoperto la carica di consigliere comunale e assessore del Comune di Reggio Calabria in varie legislature, diventandone poi sindaco dal 1980 al 1982.

Nel mondo dello sport è stato Delegato Provinciale del CONI per la provincia di Reggio Calabria e successivamente Delegato Regionale, fino a diventare il primo Presidente del CONI Calabria, carica ricoperta poi per 25 anni.

Ha ricoperto la carica di consigliere federale della Lega Calcio ma soprattutto, è stato il Presidente della Reggina dal 1960 al 1977, collezionando con il club numerosi successi e la prima storica promozione in Serie B.

 

Gli anni da presidente della Reggina

 

Nei 17 anni di presidenza Granillo la Reggina centra la prima storica promozione in Serie B, vincendo il girone C della terza serie nazionale nella stagione 1964-1965.

A guidare quella squadra sul campo c’era un altro uomo storico del calcio italiano, Tommaso Maestrelli che vinse dieci anni dopo il primo storico scudetto alla guida della Lazio.

Il club calabrese rimane in Serie B per nove anni consecutivi, sfiorando la Serie A nella stagione del debutto, 1965-1966, chiusa al quarto posto con 45 punti collezionando 14 vittorie, 13 pareggi e 11 sconfitte generate dalle 45 reti fatte e le 32 subite.

Gli Amaranto videro svanire il doppio salto per un solo punto, il campionato venne vinto dal Venezia con 49 punti, il Lecco si posizionò al secondo con 48 punti e il Mantova, di un giovane Dino Zoff, chiuse la stagione al terzo posto con 46 punti guadagnandosi la Serie A.

Nelle sue diverse versioni della Reggina hanno militato alcuni calciatori che poi hanno fatto anche la storia della Serie B.

Nedo Sonetti è stato lo stopper della Reggina per cinque stagioni dal 1967 al 1972, tutte giocate in Serie B. Una volta ritirato dal calcio giocato Sonetti si è seduto in panchina e con l’Atalanta nella stagione 1983-1984 è riuscito a vincere il secondo campionato nazionale. In carriera ha totalizzato 18 stagioni alla guida di club in Serie B collezionando oltre 550 panchina tra campionato e Coppa Italia.

Altro calciatore lanciato nel periodo di presidenza Granillo è stato Franco Causio. Il centrocampista passa dalla Juventus alla Reggina nella stagione 1968-1969 , collezionando 30 presenze e 5 gol. Fu quella la stagione di lancio nel calcio professionistico del calciatore salentino che poi collezionò 17 stagioni consecutive nel massimo campionato italiano, di cui 11 nella Juventus. Altro nome degno di nota in Amaranto con Granillo è stato Giuseppe Materazzi che ha fatto parte della Reggina nel campionato di Serie C 1975-1976 collezionando 22 presenze ed un gol.

Oreste Granillo morì in seguito di una grave malattia nel 1997 nella città che lo ha adottato e in cui ha trascorso praticamente tutta la vita e gli ha regalato grandissime soddisfazioni durante la carriera professionale sia politica che sportiva

Nel 1999, a due anni dalla scomparsa, l’allora sindaco Italo Falcomatà decise, nell’anno in cui la Reggina disputerà il suo primo campionato di Serie A con Pasquale Foti presidente, di intitolare l’impianto sportivo cittadino al compianto dirigenti, chiamandolo Stadio “Oreste Granillo”.


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Juve, Ramsey rifiuta un’altra squadra | Mercato

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Aaron Ramsey continua a rifiutare opzioni per il suo futuro. Dalla Scozia rivelano come l’ex Rangers abbia detto no al Galatasaray poiché vuole una squadra di un campionato di livello maggiore. Lo riporta lo Scottish Daily Express
 
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Tutti pazzi per Bremer: l'Inter c'è, la Juventus insegue

Tutti pazzi per Bremer: l’Inter c’è, la Juventus insegue
Il difensore del Torino diventa protagonista di uno specialissimo derby d’Italia sul mercato
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Fabio Lucioni, promozione specialist – Lega B

Fabio Lucioni ha scritto pagine importanti nelle squadre di cui è stato leader e capitano per diverso tempo. Nella prossima stagione sarà al servizio del Frosinone dopo un ciclo di 4 anni molto intensi al Lecce culminati con la seconda promozione con i salentini.

 

 

Gli approdi in cadetteria per il nativo di Terni (al netto dell’esordio da giovanissimo nel 2006) si intravedono per la prima volta nel 2012 quando la Reggina punta sul difensore. Dopo molta gavetta tra Serie D e Serie C, Lucioni si presenta in Serie BKT dopo aver vinto tutto nella stagione precedente con lo Spezia. In seguito ad un primo anno d’ambientamento con sole 11 presenze, la stagione successiva consacra anche numericamente il classe 1987 che si impone con 37 gettoni nella stagione che vede i calabresi retrocedere.

L’estate spartiacque della carriera di Lucioni è quella del 2014. Il solito e ambizioso Oreste Vigorito dà compito al suo staff di mettere su una corazzata per il suo Benevento per centrare l’obiettivo storico della Serie B. Il sogno sannita si realizza nella stagione successiva all’approdo di Lucioni in Campania che, nel frattempo, eredita anche la fascia da capitano.

È il preludio ad una pagina di storia che diventa leggenda: in una Serie BKT versione large con 22 squadre al via, Lucioni è il condottiero per ben 46 partite (impreziosite da 3 reti) playoff compresi, di un gruppo capace di effettuare il doppio storico salto al primo anno assoluto di Serie B.

Dopo un anno ed una Serie A non vissuta pienamente con sole 8 partite disputate, stavolta è il Lecce neopromosso a richiedere la leadership e le qualità di Lucioni. È la stagione 2018-2019 ed i salentini allenati da Fabio Liverani si presentano in cadetteria dopo esser riusciti a vincere il campionato di Serie C che per la piazza salentina stava diventando una sorta di incubo.

 

 

La squadra, per la sorpresa dei più, gira a meraviglia ed il muro difensivo costituito da Lucioni e Meccariello è uno dei tanti segreti di una formazione che riuscirà ad ottenere la promozione in Serie A. Lucioni, così come col Benevento, è ancora protagonista assoluto di un salto di categoria al servizio di una neopromossa: il suo rendimento in campo è costante e di livello assoluto e la sua figura assume la fisionomia del leader assoluto anche dinanzi alla stampa e ai tifosi.

Nonostante l’immediata retrocessione, Lucioni è l’uomo più utilizzato dei salentini in Serie A con 36 presenze e 3 reti che sanno di rivincita per quel massimo campionato col Benevento non disputato. Il ritorno in Serie BKT non intacca la posizione di Lucioni che resta al Lecce per ritornare in massima serie quanto prima.

Nel 2020-2021, sempre con la fascia al braccio, il sogno svanisce in semifinale playoff: anche con Eugenio Corini le presenze saranno 39, palese segnale che, col tempo, Fabio Lucioni è imprescindibile per qualsiasi allenatore con ambizioni di promozioni.

Il Lecce non demorde e nella stagione 2021-2022, con Baroni in panchina e Lucioni al centro della difesa e con la fascia al braccio, rilancia le proprie ambizioni di Serie A: per il difensore centrale di Terni non c’è due senza tre.

Le presenze, sintomo di importanza ed imprescindibilità nel contesto squadra, sono 37 anche nel campionato scorso ed il risultato finale è identico a quello ottenuto col Benevento e con i giallorossi qualche stagione prima: promozione in Serie A.

Fabio Lucioni, protagonista della solita stagione granitica si è reso attore protagonista in più di un episodio del campionato: esteticamente sorprese tutti con un’azione personale caratterizzata da una corsa palla al piede per tutto il campo contro il Monza in cui ribalta l’azione da difensiva a offensiva e chiude mettendo Massimo Coda nella condizione ideale per finalizzare. In questa stagione si conta un solo 1 solo gol per Lucioni, ma la rete in questione, pesantissima, avviene alla 36^ giornata nella sfida di vertice contro il Pisa: gol che contribuisce ad alimentare un finale thriller di campionato e gli vale il titolo di MVP di quella giornata.

 

Fabio Lucioni è il Player of the Week scelto da voi per 3️⃣6️⃣ª giornata 😎#SerieBKT pic.twitter.com/uSXZ3P24VF

— Lega B (@Lega_B) April 29, 2022

 

Nel prossimo campionato lo specialista in promozioni in Serie A (due delle quali con fascia al braccio) sarà al servizio del Frosinone di Fabio Grosso.

Una vera e propria dichiarazione d’ambizione per i ciociari che hanno concluso l’operazione per Fabio Lucioni ancor prima dell’inizio del precampionato per permettere al calciatore di integrarsi al meglio nella nuova realtà.

La perdita di un elemento di assoluto valore come Federico Gatti richiedeva un acquisto dall’usato sicuro e Guido Angelozzi, coadiuvato dal suo staff, hanno riportato in Serie BKT un difensore che fa del carisma, della leadership e della solidità in campo i suoi punti di forza.

 

Nella foto Federico Lucioni in ritiro col Frosinone


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Parla Stefano Tacconi: “La vittoria più bella sarà tornare a casa”

L’ex portiere della Juve raggiunto dal ‘Secolo XIX’ in un centro di riabilitazione dopo il malore dell’aprile scorso: “Ho vinto tutto nella mia carriera, ma questa è la partita più importante”

“Ho vinto tutto nella mia carriera, ma questa è la coppa più importante. Non ricordo quasi niente; ho capito che sono stato tanto male, ma ora va molto meglio”. Due mesi all’ospedale di Alessandria e tre settimane al centro di riabilitazione Borsalino Stefano Tacconi ha raccontato al Secolo XIX del cammino percorso dopo il malore (aneurisma cerebrale) del 23 aprile scorso. I progressi sono netti, ormai respira autonomamente e continua a ripetere “dai, dai, fatemi alzare. Voglio uscire dall’ospedale e tornare a casa presto”.

Al lavoro

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Per ora è impegnato in due sedute di fisioterapia al giorno, la lettura dei quotidiani, e commenta il mercato della Juve (“Alla Juve è tornato Pogba, un gran giocatore; meno male che Dybala è andato via”) e non perde lo spirito, come…

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