Lazio, Sarri: “Lo so, la squadra verrà completata in corsa”

L’allenatore parla del nuovo acquisto Marcos Antonio: “È giovane, dovrà ambientarsi, ma ha già esperienza in Champions”

Difficoltà oggettive, ma esterne. La Lazio al momento ha perso tre giocatori (Luiz Felipe andato al Betis, Lucas Leiva tornato al Gremio e Strakosha), tutti a zero, chiudendo la trattativa con lo Shakhtar per Marcos Antonio. La prossima settimana i biancocelesti partiranno per il ritiro di Auronzo ed è improbabile che Sarri possa lavorare fin dall’inizio sulla rosa completa. “Nel calcio moderno andare in ritiro con la squadra costruita è impossibile – ha spiegato il tecnico -. Un anno c’è la Nations League, un anno gli Europei, un anno i Mondiali. Solitamente fai il ritiro con dieci giocatori e dieci Primavera, il resto arriva sempre in corsa. Sarebbe bello avere tutti dall’inizio, ma non lo può fare quasi nessuno”.

LE TRATTATIVE

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Sarri ha parlato anche di Marcos Antonio, preso proprio per sostituire Leiva. “Parliamo di un ragazzo giovane, si…

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Napoli, c’è Maximiano per la porta: arriva in prestito con riscatto?

Il portiere è retrocesso col Granada e quindi la clausola rescissoria si è dimezzata. Il club di De Laurentiis punta al prestito con riscatto

Si può essere protagonisti anche se la propria squadra finisce con il retrocedere e poi – addirittura – “approfittare” della situazione. Luis Maximiano, 23 anni portiere portoghese che nell’ultima Liga ha messo insieme 35 presenze, ha attirato tanti club europei anche in virtù del fatto che il Granada è sceso di categoria. Tra le squadre che hanno mostrato interesse – già da tempo – c’è il Napoli, pronto però adesso ad affondare il colpo proprio perché la clausola rescissoria di Maximiano si è dimezzata in virtù del fatto che il Granada il prossimo anno giocherà in Segunda Division. Dunque, per portarlo via occorrono “soltanto” 12,5 milioni: cifra accessibile per gli azzurri che però, dopo aver investito già 35 milioni su Olivera, Kvaratskhelia ed il riscatto di Anguissa, sono in attesa di cessioni che finanzino il mercato.

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Milan-Puma, rinnovo record con lo sponsor tecnico

Contratto prolungato fino al 2028: si sale da 14 milioni a circa 30-35, la cifra più alta di sempre per il club. L’azienda tedesca darà anche il nome al centro sportivo del vivaio: “Vismara–Puma House of Football”

E’ tutto fermo, scuotono la testa sconsolati i tifosi ormai da giorni, aggrappati alla speranza di veder finalmente materializzarsi le firme “stappa-mercato” sui contratti di Maldini e Massara. Tutto fermo, quindi? Insomma, mica tanto. Perché un club di prima grandezza come il Milan non vive di solo mercato, anzi: la sostenibilità economica indispensabile per abbattere il rosso di bilancio, fare pace con il fair play finanziario Uefa ed essere finalmente liberi di operare senza paletti, passa soprattutto da altre strade. Lo stadio, è evidente. Ma quello ancora non c’è. E allora ecco prendersi la scena l’ufficio commerciale di via Aldo Rossi. Con un rinnovo molto importante e decisamente “pesante” dal punto di vista economico.

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A lezione di gavetta con Alessandro Gabrielloni

La storia di Alessandro Gabrielloni racconta tanto di quanto talento viene smarrito o non riesce ad emergere nel sottobosco del calcio italiano, ossia tutto il panorama dilettantistico.

Il ventisettenne attaccante ha disputato la sua prima stagione di Serie BKT solo nell’ultimo campionato col Como non prima di una scalata per molti proibitiva partita dalla Serie D sempre coi lariani. Prima di approdare in Lombardia, mai il calciatore nativo di Jesi aveva avuto chance di disputare un match della seconda lega per gerarchia del italiano. La gavetta, però, premia chi è costante e Gabrielloni ripaga di anno in anno la fiducia dei club a suon di gol. La sua ascesa, legittimata dalle 4 marcature in cadetteria e la capacità di cambiare il destino di alcune partite entrando a gara in corso, è la dimostrazione plastica che nel calcio la meritocrazia può esistere, e sul lungo periodo si rivela proprio un crocevia di tante carriere.

Le origini di Gabrielloni sono legate alla lega nazionale dilettanti in maniera viscerale al punto che è proprio con la rappresentativa dei dilettanti che la punta riuscì a farsi notare per la prima volta.

Alle prime due partecipazioni al torneo di Viareggio siglò infatti 2 reti in 6 partite. La prima esperienza vera in D è stata il Taranto, club in cui nel 2014 – 2015 oltre a segnare 6 reti mette a referto 8 assist.

La stagione successiva resta in Puglia, ma col Martina Franca ha minor fortuna e infatti dopo appena 6 mesi si trasferisce al Campobasso. In Molise  ha a disposizione solo girone di ritorno per farsi notare e l’attaccante marchigiano lo sfrutta per realizzare 8 gol. La stagione successiva sarà quella della consacrazione: a 22 anni giunge alla Cavese allenata da mister Emilio Longo, sotto la cui guida si afferma in maniera definitiva come cannoniere. Andrà in gol 16 volte e si confermerà tra le punte più interessanti della categoria, suscitando l’interesse di un’altra pugliese.

Una chance che cambia una carriera

 

Nel 2017 – 2018 si trasferisce nuovamente, stavolta per compiere il salto nel professionismo con la maglia del Bisceglie.

L’impatto con la categoria non si rivela semplice: in un intero girone accumula appena 520 minuti e a gennaio si accinge a rientrare nel calcio dilettantistico. Ciò che forse non può immaginare è che quel cambio di casacca gli cambierà il destino sportivo e in parte la vita stessa. Emigrato in Lombardia dopo anni al sud, Gabrielloni torna nella competizione che ormai considera casa sua con la volontà di dimostrarsi superiore a essa.

A Como fa ancora meglio che a Campobasso, segnando 10 gol in 14 partite. Si tratta soltanto del preambolo di una storia avvincente e romantica: il campionato successivo centra la promozione coi lariani, con uno score di 12 reti in 2.000 minuti. Il suo volto, in seguito ad anni di sacrifici appesantiti da qualche batosta, è tra quelli più riconoscibili di un club storico che si riappropria della Serie C. Forse all’ormai ventiquattrenne e già navigato attaccante sembra già una favola, ma il vero sogno è appena alle porte.

Nonostante l’esperienza tutt’altro che entusiasmante a Bisceglie, il Como decide di confermarlo nella categoria superiore. Gabrielloni stavolta la approccia con la fame, l’esperienza alle  spalle e l’intelligenza di chi sa di non poter perdere un altro treno se desidera essere qualcosa di più che un bomber della Serie D. Il balzo in avanti stavolta riesce dopo aver affinato le sue caratteristiche principali.

Nell’attaccante del Como spicca la capacità implacabile nei movimenti nell’area piccola, zona nevralgica del gioco dove Gabrielloni sembra sapere in anticipo dove finirà il pallone. Un altra dote, di cui non sempre è munito un calciatore che fa dell’area piccola la sua zona di comfort, è l’elevato valore associativo: Gabrielloni infatti sa legarsi coi compagni fungendo da punto di riferimento e sa dettare l’attacco della profondità favorendo anche l’inserimento di altri compagni dalle retrovie. Un prototipo di giocatore sia testa che core.

La consacrazione con il Como di Gattuso

 

Al primo anno di C realizza 10 gol, nel secondo addirittura 12 griffando un’altra incredibile promozione guidato da un comasco DOC come Giacomo Gattuso.

Nell’ultima Serie BKT si merita la conferma in un roster altamente competitivo che spazia da Cerri a La Gumina e si arricchisce con tantissimi esterni offensivi di qualità. Nell’ultimo campionato lo spazio a lui dedicato non può essere quello degli anni precedenti, ma Gabrielloni si è saputo giocare alla perfezione le proprie carte a partita in corso: si sblocca col Cittadella, regala 3 punti realizzando una doppietta nel 2-1 contro il Cosenza e segna anche nell’1-1 contro il Pordenone. I gol, pur se decisivi, non bastano però a spiegare il significato e il valore della sua esperienza cadetta.

Combattivo ma mai irruento, generoso ma mai offuscato. Un’arma in più in un reparto ricchissimo. La consapevolezza, nello sport e nella vita, è uno strumento preziosissimo: l’attaccante ha vissuto la sua prima stagione in Serie BKT con la maturità e l’umiltà che solo chi ha visto il lato più duro del calcio riesce a sviluppare.

La lunga gavetta gli ha regalato una storia memorabile, che con tanti anni di carriera ancora davanti può arricchirsi con tante pagine pregnanti di profonde soddisfazioni.

 

 

Nella foto LaPresse Gabrielloni


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Lukaku-Inter, sui social è festa nerazzurra

Alba di gioia per i tifosi interisti dopo l’atterraggio di Romelu a Linate: “Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lukaku”

“Risveglio migliore non esiste, bentornato Big Rom”. E’ il #Lukakuday e sui social l’alba è nerazzurra. Centinaia di messaggi, l’entusiasmo per il ritorno di un campione che aveva fatto innamorare e che per amore è ancora qui. L’immagine di Milano dall’alto postata da Romelu nelle storie di Instagram poco dopo le 6 dà il via alle danze.

Felicità

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Si va da “Quel maledetto sorriso, e quella maledetta voglia di riscatto. Bentornato a casa” a “Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lukaku!”, c’è chi ricorda ancora il doloroso addio di un anno fa, quando l’attaccante nerazzurro salutò Milano per il Chelsea (“Non scordatevi cosa fece e cosa disse questo fenomeno un anno fa”), ma la nettissima maggioranza dei messaggi è di felicità, sull’onda delle prime parole di Lukaku: “Sono troppo contento”.

Le citazioni

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Genoa, dalla Juve può arrivare Dragusin | Mercato

Genoa e Juve sono sempre più vicine a chiudere il passaggio in bianconero di Andrea Cambiaso.

Una trattativa che va avanti da tempo e che potrebbe coinvolgere direttamente anche un altro giocatore. 

Per limare la richiesta economica dei rossoblù, che avevano stabilito a 10 milioni la base minima di partenza per cedere il proprio esterno, la Juve sta provando ad inserire nell’operazione anche il cartellino di Radu Dragusin, profilo gradito al Grifone. 

La decisione finale, però, spetta proprio al difensore rumeno. Sarà lui a decidere se accettare la destinazione ligure e dunque dare indirettamente il via libera allo sbarco a Vinovo di Cambiaso.

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Lukaku-day, dal rimpianto alle rinunce: così è tornato all’Inter

Mamma, nuovi agenti e cuore: ecco come ha piegato le leggi del calciomercato per ritrovare il suo antico amore

Romelu Lukaku, abituato a spostare i difensori in campo, stavolta ha spostato le montagne pur di tornare all’Inter. E alla fine l’ha avuta vinta lui, pronto a scrivere il secondo capitolo del suo romanzo nerazzurro. Ha piegato il destino e le leggi del calciomercato, si è lanciato in un atterraggio acrobatico su Milano col rischio di non aprire in tempo il paracadute.

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